Il giovane esemplare si aggira nelle acque di Porto Vecchio,
ma non vuole tornare verso il mare. Il pericolo di un'infezione
UDINE
- Sono intervenuti in forze per tentare di ricondurre in mare aperto il
delfino che da ieri si aggira nelle acque del Porto Vecchio di San Giorgio di Nogaro,
in provincia di Udine. Il cetaceo ha risalito il fiume Corno fino
all'altezza dell'abitato di Villanova, dove i fondali sono bassi. Gli
esperti suppongono che il delfino sia arrivato a seguito di qualche nave
da carico, probabilmente in compagnia di altri cetacei che però hanno
ripreso il mare aperto. Già ieri il cetaceo aveva fatto temere per uno
spiaggiamento, dato che aveva risalito il fiume fino al ponte di
Villanova. Oggi, il bis, ma sembra che il delfino, descritto come un
esemplare abbastanza giovane di circa due metri in buone condizioni di
salute, riesca ugualmente a muoversi tra i bassi fondali.
Per tentare di guidarlo in mare aperto, oggi sono intervenuti a bordo di due gommoni, uomini dell'Ufficio marittimo di San Giorgio di Nogaro e della Protezione civile regionale, oltre a vigili del fuoco di Udine, pompieri del Nucleo alpino fluviale, un veterinario dell'Azienda sanitaria di Palmanova (Udine), biologi della Riserva marina di Miramare (Trieste) e dell'Università di Padova. Sul posto, anche esperti del Cerc (Centro ricerca cetacei) di Padova. Un bel dispiegamento di uomini e mezzi che però non è riuscito nell'intento, poiché il delfino non si è fatto convincere a prendere il largo e ha addirittura risalito nuovamente il fiume. Ora si trova in un ambiente che non è adatto alla sua specie, anche a causa degli scarichi fognari, e rischia di prendersi qualche infezione
Per tentare di guidarlo in mare aperto, oggi sono intervenuti a bordo di due gommoni, uomini dell'Ufficio marittimo di San Giorgio di Nogaro e della Protezione civile regionale, oltre a vigili del fuoco di Udine, pompieri del Nucleo alpino fluviale, un veterinario dell'Azienda sanitaria di Palmanova (Udine), biologi della Riserva marina di Miramare (Trieste) e dell'Università di Padova. Sul posto, anche esperti del Cerc (Centro ricerca cetacei) di Padova. Un bel dispiegamento di uomini e mezzi che però non è riuscito nell'intento, poiché il delfino non si è fatto convincere a prendere il largo e ha addirittura risalito nuovamente il fiume. Ora si trova in un ambiente che non è adatto alla sua specie, anche a causa degli scarichi fognari, e rischia di prendersi qualche infezione
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