3 ott 2014

Allo scultore Edi Carrer ispira più Bardo

Edi Carrer è originario di Cordenons. È uno scultore e da qualche mese si è trasferito a Bardo, riaprendo le finestre di una delle tante case disabitate del paese e portando con sé una ventata di gioventù e freschezza che davvero serviva al paese.Edi_Carrer
Perché ti sei trasferito a Lusevera?
“Mi è sempre piaciuta la montagna. È un luogo che mi fa sentire vicino al cielo. M’ispira. Alla fine, ero indeciso se vivere a Monteaperta o Lusevera. Ho scelto Lusevera: forse per il nome… da Buja a Luce vera!”
È vero che la tua passione per l’arte nasce dalla follia?
“Si, in un certo senso. Mi sono avvicinato alle arti figurative da giovane, quando per via del servizio civile, ho assistito per un certo tempo i malati di un centro di salute mentale di San Vito al Tagliamento. L’arte era utilizzata come una terapia per gli ospiti della struttura. In questa circostanza ho scoperto la mia vocazione per la pittura e dato vita alle prime sperimentazioni. In questa prima fase ho cercato di rappresentare sulla tela l’umano dolore delle diversità.”
E dopo?
“Poi mi sono avvicinato alla scultura: per i miei primi lavori ho scelto dapprima il legno. In seguito ho conosciuto diversi scultori che mi hanno indirizzato al marmo che, subito, è diventato la mia passione. Nel 2006 ho tralasciato il tema della figura umana e mi sono avvicinato alle altre forme della natura, gli insetti, i microcosmi naturali. Nel 2009, dopo aver acquisito una buona padronanza delle tecniche pittoriche e scultoree, ho cominciato ad avvicinarmi all’essenzialità, a ricercare quelle che mi piace definire le forme pure.”
La tua arte ti ha portato anche spesso all’estero…
“Si, nel 2001 sono stato coinvolto in un progetto artistico in Città del Messico. Nello stesso anno, mi hanno commissionato un’opera monumentale nel Principato del Liechtestein. Più di recente sono stato selezionato alla rassegna Sculpture by the sea, in Australia. In ogni caso mi sento legato ai luoghi da cui provengo. Qui c’è una bella luce, ideale per fare questo mestiere.”
Dove si può ammirare qualche tua realizzazione nelle vicinanze?
“L’anno scorso ho realizzato per l’ANMIL di Pordenone, in occasione del suo settantesimo anno di fondazione, una scultura intitolata “Ai lavoratori, agli invalidi e ai caduti sul lavoro”. È posizionata nella piazzetta antistante l’accesso all’Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli”. Rappresenta un torso d’uomo, un incavo svuotato adagiato sopra un’ara. È un atto celebrativo nell’intimo ricordo di chi nell’esercizio dell’articolo 1 della Costituzione ha perso la vita o ne ha riportato danni che hanno condizionato per sempre la sua esistenza.”

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