4 mag 2015

Prato di Resia, meta di pellegrinaggi / Ravanca je bila romarsko središče


Nel giorno del Majnik, il primo maggio, ogni anno, a Resia si festeggia la dedicazione della Chiesa plebanale di Santa Maria Assunta. Ma forse non tutti sanno che questa antichissima chiesa è anche un santuario mariano che, per un periodo, fu gestito dai monaci Servi di Maria che almeno dalla fine del XVI secolo erano anche curati di Resia.
La Pieve, infatti, conserva ancora oggi importanti oggetti di arte sacra che testimoniano come questa chiesa fosse, fino a qualche decennio fa, frequentata anche da genti esterne alla vallata. Alcuni di questi oggetti, soprattutto gli ex voto, che un tempo venivano posti attorno alla cinquecentesca statua della Beata Vergine (Madonna delle Grazie) e lungo le pareti della stessa chiesa, sono da ricondurre al tempo in cui la chiesa di Prato fu meta di pellegrinaggi documentati già dal XV secolo. Abrogati, per commutazione dei voti, dall’Arcivescovo di Udine nel 1914,  continuarono spontaneamente fino al secondo dopoguerra.
È storicamente accertato che questi pellegrinaggi, che si svolgevano in date prestabilite, prevalentemente nel mese di maggio tradizionalmente dedicato alla Madonna, vennero promossi in occasione di epidemie di peste e provenivano, in gran parte, dai Comuni di Resiutta, Chiusaforte, Dogna, Moggio, Amaro e Venzone, ma anche da altre località.
Le testimonianze più documentate di devozione alla Vergine Maria della Val di Resia da persone esterne alla vallata sono state riscontrate a Venzone, dove già nell’agosto del 1467 il cameraro di quella cittadina acquistò due candelabri per la chiesa di Resia e ciò prova, almeno in parte, la frequentazione di questo luogo da parte delle genti venzone si già nel XV secolo.
«… item spendei per doi dopleri che forin portadi a Santa Maria de Resia …» (… inoltre spesi per due doppieri – candelabri a due bracci e due candele – che furono portati a Santa Maria di Resia …) è riportato nell’archivio del Pio Istituto Elemosiniere – quaderno camerari 1467.
Dalla prima nota scritta riguardo i pellegrinaggi votivi da Venzone a Resia, datata 5 maggio 1627, si desume che si effettuavano delle processioni, da quella località verso la valle, ogni anno il giorno della Croce, che anticamente era fissato la prima domenica di maggio.
Quest’anno in occasione del Majnik, importante appuntamento per la comunità resiana, ove a presiedere la Santa Messa ci sarà mons. Lorenzo Caucig, parroco e vicario foraneo di Moggio Udinese con tutto il clero della forania, il gruppo di volontari «Amo Resia con i fatti» ha ripulito dalla boscaglia tutto il prato prospiciente la chiesa, lungo il rio, facendo tornare questo luogo all’originario splendore.
Prato di Resia, con la pieve-santuario di Resia ed il colle retrostante con le quattordici cappelle della Via Crucis e la chiesa del Calvario, luoghi ricchi di spiritualità e di storia immersi in una natura incontaminata, le cui particolarità sono espresse nell’adiacente centro visite del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, è un borgo ideale per la meditazione ed il ritiro per tutti quelli che fossero alla ricerca della pace e dell’armonia.

dal dom

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