11 gen 2016

Koledniki, i Re Magi tra noi

i Re Magi in un dipinto di Maksim Gaspari

Avete mai notato, in Slovenia, ma anche in Austria, quelle strane scritte fatte con il gesso sopra lo stipite delle porte d’ingresso, composte da lettere e numeri? Le lettere sonoG+M+B, mentre i numeri variano. Chi ha fatto quelle scritte e perché? Cosa significano?


Le scritte “appaiono” il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, e a scriverle sono niente meno che… i Re Magi! Secondo un’antica usanza, infatti, in questo giorno alcuni giovani si travestono da Re Magi e girano per il paese con in mano una stella cometa, andando di casa in casa e cantando canzoni tipiche di quest’usanza, chiamate “kolednice”. In cambio della loro visita ricevono dei doni. I ragazzi stessi vengono chiamati “koledniki” e l’usanza porta il nome di “koledovanje”. Le radici di queste denominazioni risalgono al latino “calendae”, che significa il primo giorno del mese. Originariamente, infatti, i koledniki giravano per il paese il primo giorno dell’anno nuovo. Ma come si è arrivati poi all’usanza dei Re Magi?

Il mistero dei Tre Re

Anche se il 6 gennaio in Slovenia l’Epifania non è giornata festiva, questa ricorrenza fu sempre molto amata e profondamente radicata nelle tradizioni del periodo natalizio. Ufficialmente denominata “Gospodovo Razglašenje” (“Manifestazione, proclamazione del Signore”), è più nota come “Sveti Trije Kralji” – “I Santi Tre Re”, a testimoniare la popolarità di queste figure bibliche. Ma chi erano questi Magi? In realtà, il Vangelo secondo Matteo, l’unica fonte cristiana canonica a descrivere l’episodio, non parla né di Re, né di Santi, e tantomeno ne definisce il numero esatto. È stata la successiva tradizione cristiana a identificarli come tre (in base ai doni portati: oro, incenso e mirra), a definirli “re” e a indicare i tre nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre (in sloveno: Gašper, Miha, Boltežar). I “tre Re Magi” divennero ben presto un motivo molto amato nell’iconografia cristiana, raggiungendo il culmine nel Medio Evo, quando venivano raffigurati come principi o cavalieri in vesti sfarzose. Anche nel ciclo di affreschi del 1490 conservato nella chiesa fortificata di Hrastovlje una vasta scena è dedicata ai Magi, raffigurati come Re riccamente vestiti che arrivano in groppa a cavalli.

Una festa antichissima

Forse non tutti sanno che l’Epifania originariamente era l’unica festività natalizia e solo intorno al 300 d.C. fu istituita la festa del Santo Natale il 25 dicembre, anche per soppiantare la festività pagana che si svolgeva in quella stessa data, il “Dies Natalis Solis Invicti”. Nella tradizione slovena, l’Epifania ha sempre mantenuto un ruolo di primaria importanza, tanto da venire chiamata anche “tretji Božič” (“terzo Natale” – inteso come terza festvità dopo il Natale e il Capodanno). In questo giorno, proprio come a Natale, si mangia un pane speciale, “benedetto”, chiamato “poprtnik”, che viene dato a tutta la famiglia e anche agli animali domestici, per garantire benedizione e salute. Secondo un’antica usanza, il padrone di casa, mentre la famiglia prega, si reca in tutte le stanze e le “benedice” con acquasanta e incenso. La “benedizione” va fatta anche in cantina e nella stalla. Ma la tradizione più amata è sicuramente quella dei koledniki, i “Tre Re Magi” che con i loro canti vanno a fare visita nelle case il giorno dell’Epifania.

Tra religione, paganesimo e rappresentazione teatrale

Come già accennato, un tempo i koledniki giravano per le case il primo giorno dell’anno, ma secondo un’usanza ancora più antica queste sfilate si svolgevano già a Natale, con lo stesso schema: gruppi di ragazzi si recavano di casa in casa cantando canzoni natalizie e ricevendo in cambio dei doni. In realtà, nella cultura popolare slovena questo tipo di usanza appare in varie occasioni durante tutto l’anno, basti pensare alle “ronde” delle maschere per carnevale o alle processioni delle “kresnice” la notte di San Giovanni. Tutte queste tradizioni riportano innegabilmente alla loro radice più antica, quella pagana, radice comune che ritroviamo anche in altre tradizioni europee. Il rito della visita, del canto, della benedizione e dei doni si ritrova, in innumerevoli varianti, in diverse usanze dei popoli europei. La tradizione cristiana, innestandosi su questi antichi riti, ha rielaborato e creato nuove usanze e significati. Così è stato anche per i Re Magi e il koledovanje, che nella sua forma ricorda quasi una piccola rappresentazione teatrale: i Magi sono spesso vestiti di tutto punto e “recitano” un ruolo, ci sono dei dialoghi secondo schemi fissi e le canzoni stesse (“kolednice”) seguono delle regole prefissate. In questo aspetto teatrale si riconosce chiaramente l’origine del “koledovanje” come lo conosciamo oggi: esso infatti deriva dalle rappresentazioni epifaniche medievali, che originariamente si svolgevano nelle chiese prima della messa, per trasferirsi poi, a partire dal 16. secolo, nelle vie dei paesi.
i koledniki di San Floriano/Števerjan

I koledniki oggi

Dove si possono ancora vedere i koledniki all’opera? Quasi ogni regione slovena ha la sua variante di quest’usanza e, specie nei paesi, il giorno dell’Epifania non è raro incontrare gruppi di ragazzi vestiti da Re Magi. Presso la minoranza slovena in Italia, in particolare nel paese di San Floriano del Collio – Števerjan, in provincia di Gorizia, da anni è attivo un gruppo di giovani che, travestiti in ricchi e curatissimi costumi, si recano per le case e cantano antiche kolednice tramandate oralmente di generazione in generazione. I doni raccolti vengono poi offerti in beneficienza.
Sì ma… cosa significano le lettere e i numeri che i Re Magi scrivono sulla porta? Semplice, le lettere G, M, B sono le iniziali dei nomi dei Magi, mentre i numeri indicano l’anno. Quindi, se quest’anno vedrete scritto 20+G+M+B+16, saprete di cosa si tratta.
http://www.slovely.eu/2016/01/06/koledniki-i-re-magi-tra-noi/

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