3 apr 2016

Stregna e Savogna vanno nell’Uti

Il consiglio comunale di Stregna sarà chiamato a riesaminare la decisione all’ingresso nell’Uti del Natisone nella seduta per l’approvazione del bilancio di previsione. «Niente è ancora deciso, stiamo discutendo a fondo e cerchiamo di capire come si comporterà il comprensorio valligiano», fa sapere il sindaco, Luca Postregna, al quindicinale Dom. Pur lamentando che le «nostre proposte sono state recepite solo parzialmente» con gli ultimi emendamenti alla legge di riforma, si lascia scappare che «la tendenza che si fa avanti è per il sì». Molto più esplicito Germano Cendou, sindaco di Savogna. «A malincuore, ma entreremo nell’Uti. Non mi pare ci siano altre strade percorribili. Nello stesso tempo spingeremo fortemente per la fusione dei nostri sette Comuni, il che rafforzerebbe in tutti i sensi le Valli del Natisone». fatto che il Tar abbia accolto il ricorso dei Comuni di Tricesimo e Torviscosa finalizzato a uscire dall’unione nella quale la Regione li aveva collocati (rispettivamente Torre e Riviera Bassa Friulana) per aderire a un’altra (rispettivamente Friuli centrale e Agro aquileiese). La sentenza del Tar a favore del cambio di Uti per Tricesimo e Torviscosa infonde nuove speranze a Mario Zufferli, sindaco di Drenchia, per arrivare alla costituzione di un’Uti delle Valli del Natisone, o della Slavia, allargando l’orizzonte ai Comuni delle Valli del Torre che hanno le stesse caratteristiche territoriali ed etnico-linguistiche. «Vogliamo arrivare a una soluzione più democratica, senza ricatti e più rispondente alle esigenze della nostra popolazione. Per questo Drenchia di certo non aderirà all’Uti del Natisone e resta fiduciosa in un esito positivo del ricorso presentato al Tar», taglia corto Zufferli. Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia Antonio Comugnaro, sindaco di San Leonardo. «Le peculiarità sociali e culturali delle Valli sono concrete, per cui va fatta un’Uti senza i pesci grossi Cividale, Manzano, San Giovanni, Buttrio… dei quali rischieremmo di essere alla mercé nel grande mare dell’unione delimitata dalla Regione. Se hanno fatto una doverosa eccezione per Canal del Ferro-Valcanale, devono farla anche per noi», afferma. Il sindaco di San Leonardo richiama all’unità di intenti delle Valli del Natisone. «Eravamo uniti nel no all’Uti del Natisone, dobbiamo esserlo anche nelle richieste di modifica. Siamo già deboli numericamente e politicamente, non possiamo permetterci di andare in ordine sparso», sostiene
versione in sloveno qui http://www.dom.it/sriednje-in-sauodnja-pristopata-k-uniji_stregna-e-savogna-vanno-nelluti/

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