17 mag 2016

Poesia di Dane Zajc

DANE ZAJC
CREDO

Amo le cose fradice, fatiscenti,
i fiori appassiti,
il crepuscolo che sa di sangue
e il cupo squittio della civetta.
I silenziosi passi sornioni
e gli ansanti gemiti nella notte
di un uomo che nulla più si aspetta,
che tossisce seccamente nella notte.
Amo tutto ciò che è malato e marcio,
il buio e l’inquietante paura,
l’oscura forza dell’assassinio
e il gelido fiato del terrore.
Tutto ciò che è come la mia anima,
ciò che non sa più gioire,
e se ne sta là in un canto ad ascoltare
quando questo istante finirà.
 Traduzione: Jolka Milič

DANE ZAJC
CREDO

Ljubim trhle, razpadle stvari,
usahle cvetove,
mrak, ki po krvi diši
in votlo vriskanje sove.
Potuhnjene tihe korake
in stoke, ki hropejo v noč
človeka, ki nič več ne čaka,
ki suho zakašljal je v noč.
Ljubim vse bolno in gnilo,
temo in nemirni strah,
ubijanja mračno silo
in groze ledeni dah.
Vse kar je kot moja duša,
kar se več smejati ne zna,
kar v kotu stoji in posluša,
kdaj se ta trenutek konča.

Il poeta, drammaturgo e saggista Dane Zajc è nato nel 1929 a Zgornja Javorščica presso Moravče e ha vissuto a Ljubljana (Slovenia) fino al 2005, anno della sua morte. Ha scritto poesia, drammi poetici e saggi e anche poesie, opere teatrali e favole per l'infanzia. Ha pubblicato una quarantina di libri, tra cui le seguenti raccolte di poesia: "Požgana trava" (Erba bruciata), 1958; "Jezik iz zemlje" (Lingua di terra), 1961; "Ubijavci kač" (Uccisori di serpenti), 1968; "Glava sejavka" (La testa seminatrice), 1971; "Pesmi" (Poesie), 1973, rist. 1976, 1979; "Rožengruntar" (Fioricultore), 1975; "Si videl" (Hai visto), 1979, rist. 1998; "Kepa pepela" (Grumo di cenere), 1984; "Zarotitve" (Scongiuri), 1985; "Krokar" (Il corvo - edizione di lusso in dieci lingue, con dodici incisioni del pittore Jože Tisnikar), 1997 e "Dol dol" (Giù giù), 1998. Tradotto in moltissime lingue. ha ottenuto vari premi per la poesia e letterari, tra cui il prestigioso premio Prešeren. È stato Presidente dell'Accademia slovena delle scienze ed arti ed è considerato uno dei più importanti poeti sloveni del secondo dopoguerra.
Ospite di Casa della poesia nel 2005, è indimenticabile la sua lettura nel corso di Napolipoesia nel Parco, insieme all'attore e musicista, Janez Škof. Già molto malato volle regalarci una delle sue ultime memorabili letture.

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