20 giu 2016

La Val Resia non è un "paese russo d'Italia"

Lo scorso sabato 11 giugno è stata in visita a Resia una delegazione del comune russo di Fryazino, invitata dall’amministrazione comunale locale, con l’intento di dare avvio ad un gemellaggio per possibili sviluppi di natura economica – turistica. La motivazione principale per la quale si è addivenuti a questa iniziativa, così come è stato affermato durante l’incontro promozionale avvenuto alla Camera di Commercio di Udine il giorno precedente, è che vi sia un diretto legame linguistico del resiano col russo. La Val Resia è stata infatti definita “… il piccolo paese russo d’Italia…”. Non è la prima volta che ci troviamo davanti a simili affermazioni, ma a questi livelli destano qualche perplessità considerata la realtà dei fatti, che non è proprio così. Già nella seconda metà dell’Ottocento il noto linguista polacco Jan Baudouin de Courtenay, che visitò e studiò la Val Resia e le altre valli contermini del Torre e Natisone negò il legame diretto del resiano alla lingua russa. Infatti, leggendo il suo libro “PEЗҌЯ И PEЗҌЯHE”, stampato a San Pietroburgo nel 1876, nella versione italiana “RESIA E I RESIANI – PEЗҌЯ И PEЗҌЯHE” a cura di Aldo Madotto e Luigi Paletti, editrice Cleup pag. 104 (pubblicazione realizzata dal Comune di Resia nel 2000) troviamo queste sue parole: “La tradizione da me ricordata di una più stretta parentela della lingua resiana colla russa o delle parlate resiane colle parlate russe è contraddetta in pieno dallo stato reale delle cose. Se le parlate resiane appartenessero alla famiglia russa delle parlate slave, in tal caso dovrebbe essere loro propria, tra l’altro, la pienezza delle vocali – “polnoglasie” – esclusivamente russa, …”. Dopo l’illustre linguista polacco molti studiosi si sono interessati del resiano che è stato classificato, come è noto ormai da decine di anni, tra i dialetti sloveni. In questo un riferimento scientifico importante è, tra gli altri, anche la commissione scientifica che cura la redazione dell’Atlante delle lingue slave (OLA), fondata a Mosca nel 1958 e composta da slavisti di tutti i paesi di lingua slava. Anche qui il resiano è collocato all’interno del contesto linguistico sloveno (www.slovatlas.org). Tale commissione scientifica si riunisce periodicamente e, in occasione di uno di questi incontri, nel novembre 2013, ha fatto visita anche a Resia. Erano presenti slavisti di dodici gruppi di lavoro nazionali provenienti da altrettanti paesi o comunità di lingua slava (Russia, Bielorussia, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Bulgaria, Slovenia, Croazia, Serbia, Macedonia, Lusazia – in Germania – e Ucraina). Guidati dal prof. Matej Šekli, sono stati ricevuti presso il Museo dell’Arrotino a Stolvizza dove hanno avuto modo di incontrarsi con gli operatori culturali locali. È stata scelta Stolvizza in quanto è la località più a occidente tra le centinaia di località di riferimento dell’Atlas.
http://novimatajur.it/attualita/resia-non-e-un-paese-russo-ditalia.html

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