21 giu 2016

Taipana accoglie quattro profughi - Tipana sprejela štiri begunce

Sono arrivati da poco, circa un mese fa, a Taipana, grazie alla disponibilità del sacerdote che segue la comunità locale, don Giacinto Miconi. E hanno trovato alloggio nella canonica sulla piazza principale del paese, di fronte alla chiesa. «Io vivo al primo piano – spiega il prete –, loro abitano in quello sopra. Sono in quattro e non disturbano nessuno. Ma faccio comunque un appello a tutti i cittadini di questo bel centro montano ove sono stato destinato. Un angolo di paradiso che ha sempre avuto un ottimo rapporto con i vicini di casa della Repubblica di Slovenia oggi, e della ex Jugoslavia prima. Persone capaci di rapportarsi in maniera costruttiva con quello che solo apparentemente può sembrare “diverso” e che invece è portatore di idee nuove, per crescere insieme ». Non una critica, quella di don Miconi, né un intervento che nasce da eventuali mal di pancia o proteste diffusesi a Taipana dopo l’arrivo dei quattro richiedenti asilo, che sono di fede musulmana. Più un appello a ricordare, aiutare e comprendere. «Qui c’è stato il terremoto, 40 anni fa, la stesa Casa famiglia dove oggi vengono accuditi con amore nonni e nonne è stata realizzata grazie a un dono dei cittadini e degli enti del Canada. Quanta generosità si è riversata su questa terra quando è stata massacrata dalla furia delle scosse del 1976? Da allora, chi ha ottenuto tanto aiuto ha ripetuto per anni “che ringrazia e non dimentica”. Ora è arrivato il momento di restituire quell’amore, non in forma astratta, ma nella concretezza, facendo uno sforzo. Nello spirito della misericordia, come dice Papa Francesco, nello spirito evangelico, di voler bene al prossimo, come a sé stessi. Le suore del Brasile che erano arrivate a Taipana per aiutare don Vittorino Ghenda nel Santuario di Porzûs erano state salutate con grande affetto, benvolute, amate. E la gente s’è dispiaciuta quando si sono trasferite. Adesso chiedo che queste persone nuove, questi richiedenti asilo di cui non conosciamo la storia ma che fuggono dalla povertà e situazioni di difficoltà inimmaginabili, siano accolte allo stesso modo». E ricorda ancora, il sacerdote missionario, la lunga e sofferta storia di emigrazione che ha caratterizzato le genti di Taipana e non solo: «Chi, nella sua famiglia, non conta un nonno, un padre, uno zio o un parente che non è stato costretto a fare la valigia e a varcare il confine, a malincuore, per scappare dalla miseria, in cerca di un futuro migliore all’estero? Non lasciamo che il nostro cuore si indurisca e non lasciamo che il benessere di cui godiamo permetta di allontanarci dagli insegnamenti di Gesù. In questo vedo che i giovani sono molto attenti: sono disponibili, aiutano, non hanno pregiudizi. Un appello a chi ha qualche anno in più e un bagaglio di esperienze certamente dure alle spalle: stiamo uniti e supereremo tutte le difficoltà. Insieme».
Tipajska župnija je sprejela štiri begunce. Po veri so muslimani in živijo v župnijšču na drugem nastropju, medtem ko župnik Giacinto Miconi previva na prvem nastropju. Duhovnik poziva vse domačine, naj beguncem izražajo gostoljubnost in so do njih solidarni.

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