2 lug 2016

LJUBLJANA "L’Unione Europea sia federale, altrimenti si disgregherà "


Il presidente di Slovenia, Borut Pahor, alla cerimonia nel 25° anniversario dell’indipendenza. Presente anche il capo dello Stato italiano Sergio Mattarella Il presidente sloveno Borut Pahor nel suo discorso alla cerimonia ufficiale nel 25° anniversario dell’indipendenza della Slovenia ha detto che l’unità raggiunta è il frutto di un lungo percorso impostato su dialogo, collaborazione e fiducia. Come ha sottolineato Pahor è stata una decisione collettiva maturata prima dagli esiti del referendum e scaturita nella proclamazione dell’indipendenza. «…Insieme abbiamo lottato per difendere lo Stato dagli aggressori esterni e ci siamo prodigati, affinché venisse riconosciuto a livello internazionale». «Ammiro l’unità nazionale – ha detto Pahor – abbiamo fortemente voluto l’indipendenza della Slovenia, ne siamo consapevoli e orgogliosi. Per questo motivo non guardiamo al futuro con timore, ma con speranza». L’unità di intenti ha portato la Slovenia a fare parte dell’Unione Europea e oggi la Repubblica slovena si trova nel posto e nel momento giusto, dal momento che fa parte di una compagine europea unita. Secondo lui non c’è ragione per rimpiangere le decisioni assunte, dall’indipendenza, all’ingresso nell’Unione Europea, nella Nato e in altre aggregazioni. «Questo non significa essere soddisfatti di tutto, ma che quanto abbiamo creato insieme ci permette di essere artefici del nostro futuro». Pahor crede, infatti, che stia arrivando il momento in cui si dovrà decidere se tornare alle politiche nazionali e quindi segnare il tramonto dell’Ue o invece rafforzare l’Unione Europea e lo spirito che la anima. «L’Unione europea deve avere un assetto federale altrimenti verrà meno», ha detto e ha invitato a essere decisivi al referendum se si dovesse giungere ad esso. Del futuro ha detto che «non sarà facile, ma sarà bello». «Abbiamo l’esperienza, la volontà e la visione. E riusciremo a risolvere i nostri problemi se sapremo essere uniti e collaborare. Abbiamo bisogno di instaurare dialogo, collaborazione e fiducia tra di noi e con gli altri popoli. Solo così riusciremo nei nostri intenti». Alla cerimonia hanno preso parte anche i presidenti di Croazia, Kolinda Grabar-Kitarović, di Italia Sergio Mattarella, di Ungheria Janos Ader, d’Austria Heinz Fischer e di Germania Joachim Gauck. Prima della cerimonia Pahor in piazza della Repubblica, davanti a migliaia di persone, ha passato in rassegna il reparto d’onore dell’esercito sloveno. È seguito l’alzabandiera, questa è stata portata dal campione mondiale di parapendio Matjaž Pristavec, alla presenza di velivoli militari e della polizia. Nello stesso giorno alla seduta ufficiale del Parlamento il suo presidente, Milan Brglez, ha auspicato in un recupero dell’orgoglio nazionale e dello spirito di collaborazione che hanno portato all’indipendenza della Slovenia. Secondo lui la conquista dell’indipendenza è stata anche il frutto di una politica di successo che ha permesso di raggiungere diverse vittorie interne e traguardi diplomatici. «Ma soprattutto è la storia del successo del popolo che, nonostante sia poco numeroso, si è guadagnato il proprio Stato indipendente», ha concluso il presidente del Parlamento sloveno. (…) (Primorski dnevnik, 25. 6. 2016)
da SLOVIT http://www.dom.it/wp-content/uploads/2016/07/Slovit-6-2016-pdf.pdf

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