6 set 2016

Taipana cerca un nuovo sindaco

Si torna al voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Taipana/Tipana. L’amministrazione di Claudio Grassato ha retto poco più di 2 anni dalle elezioni celebrate a fine maggio 2014, anche se nelle intenzioni avrebbe dovuto dare continuità ai tre mandati di Elio Berra, del quale il nuovo sindaco era stato assessore. La crisi è scoppiata già un anno fa, con le dimissioni da vicesindaco dello stesso Berra, il quale contestava a Grassato la volontà di entrare in un’Unione territoriale intercomunale del Torre a suo dire irrispettosa del territorio montano e della minoranza slovena. Con Berra si sono schierati altri tre consiglieri di maggioranza. Unendo il proprio voto a tre dell’opposizione, avevano impedito l’ingresso di Taipana nell’Uti e bocciato altri provvedimenti della giunta. Di converso, Grassato ha goduto dell’appoggio di Bassi, già suo antagonista alle elezioni, e nominato Alan Cecutti nuovo vicesindaco. In definitiva, il quadro uscito dalle elezioni si è stravolto, con alcuni membri della maggioranza passati tra le fila dell’opposizione, e viceversa, e la nascita di «gruppi» autonomi/ indipendenti, con conseguenti pensamenti e ripensamenti, discussioni senza venire a capo di nulla, ma anche silenzi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando il Comune al commissariamento, è stata per due volte, a luglio, la mancata approvazione del bilancio, con 6 voti a favore e 6 contro. Grassato si è dimesso, così pure il vice Cecutti, al quale sarebbe dovuta passare la guida dell’amministrazione. Il commissario, Maurizio Malduca nominato dalla Regione governerà Taipana/Tipana fino alla prossima primavera, perché non c’è più tempo per votare in ottobre, quando sarà interessato al voto il vicino paese di Nimis. È troppo presto per dire chi si candiderà a sindaco. Grassato ci riproverà? Scenderà in campo Cecutti? Da parte sua Berra, annunciando di non voler più correre per la prima poltrona del municipio, non nasconde la sua amarezza e sottolinea, in primo luogo, come questa situazione venutasi a creare gli provochi non poco dispiacere. Non è sua intenzione fare polemica, né creare tensioni ulteriori. «Non servono, in questo momento – dice –; dobbiamo solo lavorare per il bene del nostro paese che, come tanti altri di questa nostra povera montagna, non hanno mai beneficiato dei giusti fondi per lo sviluppo e il rilancio». Ma perché la frattura con Grassato? «Non ho nulla da dire nei suoi confronti per il suo ruolo di assessore, che ha svolto bene, con attenzione. È per questo che lo abbiamo sostenuto la scorsa tornata nella corsa a sindaco – risponde –. Poi, però, le cose sono cambiate. Tra i problemi più grandi, che hanno creato frizioni, c’è stata la questione Uti, c’è poco da dire. E poi come è stato gestito il nodo dei danni dovuti alla galaverna. Non ho apprezzato, infine, in tutta sincerità, i “proclami” di Grassato agli organi di informazione e le lettere protocollate, di “informazione” alla popolazione, con accuse e descrizione dei fondi persi e dei lavori a rischio. Ma, ripeto, non voglio fare polemiche: adesso saranno mesi delicati. Cerchiamo di fare il possibile per restare uniti come comunità, e andare avanti». (Paola Treppo)

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