30 ott 2016

Darko Bevilacqua






A 25 anni dalla scomparsa di Darko Bevilacqua (1948-1991) una mostra che racconta l'anima antica di un artista alla ricerca di suggestioni arcaiche in grado di esprimere la purezza della sua concezione artistica. 
Il Museo Archeologico Nazionale di Cividale, che Darko conosceva nei minimi dettagli e nel quale amava tornare più volte a idratare il suo spirito, ha voluto ospitare questa mostra in omaggio ad un artista che sapeva guardare il mondo con gli occhi di un bambino. 
Per questo abbiamo voluto accogliere questa speciale esposizione (fino al 31 gennaio), realizzata in collaborazione con l''Associazione "Sergio Gaggia" che ha contestualizzato la mostra in una stimolante cornice fatta di concerti e di incontri con particolari riflessioni su una serie di temi trasversali legati alla figura di questo artista.
Darko, dilaniato dal suo interno mal di vivere, ci fa immergere in un mondo magico popolato di creature fantastiche che cavalcano come in un sogno... 


Chi era Darko Bevilacqua

Darko Teodoro Bevilacqua nasce nel 1948 a Biglie, in Slovenia, da padre italiano e madre slovena. Nel 1955 la famiglia si trasferisce in provincia di Gorizia. La prima formazione artistica avviene presso l’Istituto d’Arte di Gorizia, quindi si impiega presso un laboratorio udinese, operando nel mentre viaggi di formazione in Toscana e Lazio, a Creta e nel Peloponneso, alla ricerca delle origini preclassiche della scultura mediterranea. Viaggia inoltre a Parigi, ove soggiorna a più riprese tra il 1969 e il 1975 frequentando studi di artisti ed entrando in contatto con la vita cosmopolita francese. Ha qui modo di assimilare le più aggiornate proposte culturali europee ricavandone preziose indicazioni sul piano dell’essenzialità espressiva, così da rilanciare in chiave contemporanea la dissoluzione della concezione plastica tradizionale. E’ di questo periodo il messaggio fortemente interiorizzato, simbolico e atemporale che caratterizza le sculture degli anni Settanta. 
Nel 1979 è scultore autonomo e dà avvio a un periodo di produzione intenso e felice, caratterizzato da realizzazioni in creta e bronzo dense di suggestioni figurative mitico - arcaiche dal carattere spiccatamente narrativo. Sono di questa fase le coinvolgenti opere ove il senso del Sacro si manifesta in termini d’intermediazione tra la natura e le più profonde esigenze spirituali dell’Uomo, tra la tensione atemporale dell’essere e l’uomo storico. Nel 1991 parte alla volta del Giappone come aiuto dell’artista Giorgio Celiberti, incaricato di affrescare la volta della sala conferenze dell’hotel Kawakyu a Shirahama. In Giappone riceve l’incarico per una serie di opere che non fa in tempo a completare: un tragico momento di sconforto interrompe infatti la sua vita a soli 43 anni di età il 2 novembre del 1991. 

biografia da http://1995-2015.undo.net/it/mostra/131435#










immagini da http://www.arcadja.com/auctions/it/darko_bevilacqua/prezzi-opere/330053/

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