9 feb 2017

Contratto di fiume per il Natisone, c’è la firma di tutti

“Se dovesse servire per portare soldi al progetto del Contratto di fiume per il Natisone vi dico già che andrò a Roma, anche due volte al giorno se necessario.” Ha chiuso così la presidente della Regione Debora Serracchiani il suo intervento durante la cerimonia, tenutasi nella sala consiliare di Cividale, in cui enti e istituzioni hanno firmato la dichiarazione di intenti con cui si impegnano a realizzare il Contratto di fiume per il Natisone. Lo scorso 6 febbraio quindi, secondo Serracchiani è stato “un giorno importante perché segna un punto di arrivo di un percorso avviato nel 2013, ma anche un punto di partenza. Una sorta di assunzione di responsabilità che ci prendiamo nei confronti del fiume. Il Contratto è uno strumento innovativo in grado di mettere insieme settori ed esigenze per troppo tempo considerati inconciliabili: tutela dell’ambiente e lavoro, valorizzazione del territorio e sfruttamento delle risorse.”
Il Contratto di fiume, sottoscritto anche da tutti i sindaci delle valli, sarà il primo strumento di questo tipo che verrà realizzato in Friuli Venezia Giulia. “Interesserà l’intero bacino idrografico del fiume – ha spiegato la presidente dell’Associazione Parco del Natisone, Claudia Chiabai – ed è una grande emozione pensare che questo territorio, a lungo marginalizzato, diventi un modello per tutta la Regione.”
Il Contratto sarà anche uno dei primi strumenti legislativi di questo tipo ad avere portata trasfrontaliera. Sin dalle prime fasi di progettazione infatti è stato coinvolto il comune di Caporetto. “In questi anni – ha detto a questo proposito Serracchiani – abbiamo costruito ottimi rapporti con la Slovenia. Nelle tre riunioni del Comitato Slovenia-Regione Friuli Venezia Giulia abbiamo saputo trovare soluzioni innovative sui fondi europei e sul rispetto dell’ambiente. L’auspicio è che sulla scia dell’accordo raggiunto sul fiume Isonzo si possano ottenere risultati concreti anche su questo Contratto di fiume.”
La portata innovativa del progetto è stata sottolineata anche dall’assessore regionale all’ambiente Sara Vito: “Così si rovescia la prospettiva rispetto a quanto avvenuto finora in tema di tutela ambientale. La sicurezza idrogeologica, la manutenzione del corso d’acqua, la preservazione della biodiversità si inseriscono in un quadro più ampio consentendo un approccio a 360 gradi su quella che deve essere la valorizzazione del fiume e del territorio di riferimento.”
Ha spiegato infatti Chiabai che una delle caratteristiche qualificanti di questo strumento di pianificazione sarà la fase partecipativa. L’associazione Parco del Natisone, ha ricordato Chiabai, avrà il ruolo di facilitatore e di stimolo, ma tutti i portatori di interesse, istituzionali, della società civile, ma anche i semplici cittadini saranno chiamati a dare il loro contributo nella prossima fase per la  costruzione del contratto.
La stessa Serracchiani infatti ha ricordato come il Contratto di fiume possa diventare anche uno strumento fondamentale per lo sviluppo economico del territorio “non solo tutelando e valorizzando gli aspetti meramente ambientali, ma mettendo in rete anche la ricchissima storia e cultura di questo territorio.”http://novimatajur.it/attualita/contratto-di-fiume-per-il-natisone-ce-la-firma-di-tutti.html

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