Non sorprende affatto il calo di iscrizioni nei due istituti delle Valli
del Natisone. Un dato scontato
vista la situazione demografica di
cui abbiamo parlato svariate volte.
E che potrebbe essere anche
peggiore se entrambe le scuole
non fossero capaci, come sono, di
attrarre anche bambini e ragazzi
dai territori limitrofi. Alla luce
di tutto ciò suonano grotteschi
i relativamente recenti richiami
a “la vera scuola del territorio”, a
presunti privilegi, a concorrenza
sleale. E non è che nelle scuole di
Taipana e Lusevera le cose vadano
molto meglio. Facendo risuonare
anche in quelle vallate
come grotteschi gli indici puntati
contro presunte prese di posizione
massimaliste, slovenizzazione,
istituti paritari. Sembra
che, persi nei litigi fra correnti, fra
sloveni e antisloveni, si sia perso
di vista il problema principale di
queste comunità che, senza tanti
giri di parole, sono a forte rischio
scomparsa.
Eppure, spinti da chissà quale
istinto, continuiamo a fare come
gli stupidi in quell'antico
proverbio del saggio che indica la
luna. In una spirale di dinamiche
che in questo contesto sono razionalmente
assurde. Come quella
che vorrebbe che gli istituti scolastici
debbano essere in competizione
fra loro. Che, cioè, sia meglio
che una sede staccata rischi
di anno in anno la chiusura, piuttosto
che vederla passare sotto
un'altra dirigenza. O come quella
che invoca una conta numerica
nella speranza di togliere finanziamenti
alla comunità slovena.
Il che comporterebbe la
scomparsa degli unici – e, a dirla
tutta, esigui se rapportati a
quanto succede altrove – investimenti
che ci sono per la salvaguardia
della cultura e dell'economia
del territorio. Eppure gli
strumenti per invertire la tendenza
ci sarebbero. Non serve
nemmeno inventarsi nulla, basterebbe
copiare e adattare quanto
con successo si sta facendo appena
al di là del confine. Più che
scriverlo e riscriverlo noi possiamo
poco. Nella speranza che
possa servire almeno a far risvegliare
qualcuno di quelli che
sembrano ancora addormentati
in un incubo tafazziano* di quarant'anni
fa.
Novi Matajur del 1 marzo 2017
* Tafazzi è un personaggio ideato da Carlo Turati e interpretato da Giacomo Poretti, componente del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, la cui caratteristica principale è il masochismo.
Novi Matajur del 1 marzo 2017
Ciao Olga, ti ammiro per la continua difesa che dedichi alla tua lingua. Oggi, in Europa,le minorità locali non sono certo messe in evidenza. Qui in Francia si sta ancora discutendo se la Catalogna del nord (francese) potesse riuninirsi con la Catalogna del sud (spagnola). Naturalmente tutti contro ad una ipotesi del genere. Spero che le scuole di cui parli nel post abbiano lunga vita. Un amichevole abbraccio.
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