6 mar 2017

All'appello manca anche una visione

Non sorprende affatto il calo di iscrizioni nei due istituti delle Valli del Natisone. Un dato scontato vista la situazione demografica di cui abbiamo parlato svariate volte. E che potrebbe essere anche peggiore se entrambe le scuole non fossero capaci, come sono, di attrarre anche bambini e ragazzi dai territori limitrofi. Alla luce di tutto ciò suonano grotteschi i relativamente recenti richiami a “la vera scuola del territorio”, a presunti privilegi, a concorrenza sleale. E non è che nelle scuole di Taipana e Lusevera le cose vadano molto meglio. Facendo risuonare anche in quelle vallate come grotteschi gli indici puntati contro presunte prese di posizione massimaliste, slovenizzazione, istituti paritari. Sembra che, persi nei litigi fra correnti, fra sloveni e antisloveni, si sia perso di vista il problema principale di queste comunità che, senza tanti giri di parole, sono a forte rischio scomparsa. Eppure, spinti da chissà quale istinto, continuiamo a fare come gli stupidi in quell'antico proverbio del saggio che indica la luna. In una spirale di dinamiche che in questo contesto sono razionalmente assurde. Come quella che vorrebbe che gli istituti scolastici debbano essere in competizione fra loro. Che, cioè, sia meglio che una sede staccata rischi di anno in anno la chiusura, piuttosto che vederla passare sotto un'altra dirigenza. O come quella che invoca una conta numerica nella speranza di togliere finanziamenti alla comunità slovena. Il che comporterebbe la scomparsa degli unici – e, a dirla tutta, esigui se rapportati a quanto succede altrove – investimenti che ci sono per la salvaguardia della cultura e dell'economia del territorio. Eppure gli strumenti per invertire la tendenza ci sarebbero. Non serve nemmeno inventarsi nulla, basterebbe copiare e adattare quanto con successo si sta facendo appena al di là del confine. Più che scriverlo e riscriverlo noi possiamo poco. Nella speranza che possa servire almeno a far risvegliare qualcuno di quelli che sembrano ancora addormentati in un incubo tafazziano* di quarant'anni fa.
Novi Matajur del 1 marzo 2017

* Tafazzi è un personaggio ideato da Carlo Turati e interpretato da Giacomo Poretti, componente del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, la cui caratteristica principale è il masochismo.

1 commento:

  1. Ciao Olga, ti ammiro per la continua difesa che dedichi alla tua lingua. Oggi, in Europa,le minorità locali non sono certo messe in evidenza. Qui in Francia si sta ancora discutendo se la Catalogna del nord (francese) potesse riuninirsi con la Catalogna del sud (spagnola). Naturalmente tutti contro ad una ipotesi del genere. Spero che le scuole di cui parli nel post abbiano lunga vita. Un amichevole abbraccio.

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