20 set 2017

La Regione gestisca le strade di confine

«Come sindaco dell’amministrazione municipale di Taipana/Tipana segnalo nuovamente i diversi disagi causati dalle ultime intemperie atmosferiche del 10 agosto: per il maltempo siamo dovuti intervenire lungo la viabilità comunale per lo sgombero di piante e massi caduti sulla carreggiata, soprattutto sulle strade che portano al confine di Stato, in prossimità di località Ponte Vittorio Emanuele, ad esempio». Il primo cittadino Alan Cecutti è esausto. «Faccio notare che abbiamo una settantina di chilometri da gestire, con risorse completamente e solo del bilancio comunale. Questo ci costringe a limitare fortemente l’investimento di risorse su altri settori considerati fondamentali per lo sviluppo del territorio. Avevamo già fatto richiesta alla Regione che almeno le strade di confine venissero inserite sotto la gestione dell’Ente; credo che in tutto il Friuli Venezia Giulia ci siano ancora tre o quattro strade che conducono al confine sotto la gestione comunale. Non vedo il motivo perché alcuni Municipi di pianura abbiano quasi tutte strade ex provinciali, regionali o statali, che non pesano quindi più sul loro bilancio. Penso sia doveroso invece che strade come le nostre, considerate transfrontaliere, siano gestite dall’ente regionale, dal momento che non servono solo il nostro territorio ma fanno da transito per molti turisti, anche stranieri, che dalla Slovenia vengono in Friuli, o viceversa, e tanti proseguono verso altre regioni italiane».
«Si sente tante volte – aggiunge il primo cittadino di Taipana/Tipana – parlare di aiuti alla montagna o di progetti transfrontalieri: sembra che le Valli del Natisone e del Torre non vengano ritenute di grande o particolare interesse come invece quelle della Carnia, purtroppo. Non comprendiamo il perché: il nostro particolare paesaggio prealpino è molto interessante, con peculiarità uniche da sviluppare. Non ci sono state adeguate risorse economiche investite su questi territori nei settori di ricezione turistica, di promozione e viabilità».
«Ci consideriamo penalizzati – conclude Cecutti – e abbiamo fatto notare più volte a vari amministratori regionali la differenza tra il nostro territorio e quello della vicina Slovenia dove invece il turista si ferma più giorni a visitare ambienti naturali e di rilevanza culturale; per la vicina Slovenia c’è una conseguente ricaduta positiva sull’economia locale mentre sul lato italiano manca una regia comune, manca un tavolo dove lavorare e progettare concretamente interventi riguardanti lo sviluppo del territorio. Tra breve rincontrerò i sindaci della Slovenia dei paesi di Caporetto, Plezzo e Tolmino, per cercare insieme ad alcuni nostri Comuni che hanno interesse transfrontaliero, di essere tutti coinvolti su un tavolo di lavoro. Questo per sviluppare e concretizzare progettazioni sfruttando anche risorse europee». (Paola Treppo)
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