5 ott 2017

Prati del Planino, accelerata per istituire il biotopo

La tutela dei prati stabili del Planino, presso Tribil Inferiore, nel Comune di Stregna, è un progetto che prende le mosse dal Movimento FreePlanine, nato nel 2012 per contrastare una possibile edificazione su una delle poche aree delle Valli del Natisone non ancora vittime dell’imboschimento. Cinque anni dopo l’amministrazione comunale guidata da Luca Postregna, che del movimento è stato portavoce, ripropone il progetto di un biotopo sul Planino. Se ne è parlato mercoledì 27 settembre a Tribil superiore. Si tratta di una valutazione sulla quale – è stato lo stesso sindaco ad ammetterlo – l’amministrazione avrebbe già messo il suo sigillo se non ci fossero state divergenze di vedute all’interno della sua stessa maggioranza. Sollecitato da due associazioni ambientaliste, il Gruppo Regionale Esplorazione Floristica e Legambiente FVG, Postregna ha indetto l’incontro per chiarire gli aspetti relativi alla proposta di un biotopo, cioé di un’area di limitate dimensioni in cui vive una singola popolazione di organismi animali o vegetali o più popolazioni che interagiscono tra di loro.
A spiegare le opportunità previste dalla legge regionale 42/96, che definisce le aree protette, è stato Pierpaolo Zanchetta, servizio Paesaggio e Biodiversità della Regione FVG. Il biotopo, ha chiarito, viene gestito da Regione, dai Comuni o attraverso una convenzione con privati. L’importanza di una tutela dei prati del Planino è stata al centro dell’intervento di Roberto Pizzutti del Gruppo Regionale Esplorazione Floristica, che ha evidenziato la presenza di specie floreali di rilievo, mentre per Legambiente ha parlato Gabriele Chiopris, ex funzionario della Comunità montana. “Dal 1952 ad oggi – ha sottolineato – la superficie boschiva delle Valli del Natisone e del Torre è triplicata”. Un esempio di biotopo in regione l’ha portato Flavio Sialino, che ha parlato della Congrua familiare di Cicconicco.
Nel dibattito finale è emersa soprattutto la necessità di preservare una zona ancora non invasa dai boschi, cercando di riunire i proprietari dei terreni sull’esempio dato dall’associazione fondiaria Valle dell’Erbezzo. Qualche perplessità (in particolare da parte dell’assessore Franco Simoncig) è emersa riguardo l’utilizzo di mezzi meccanici. Sull’altro piatto della bilancia ci sono il preservamento dei prati, lo sfalcio e l’utilizzo funzionale alla zootecnia, per i quali con il biotopo sarebbero previsti incentivi, e l’impossibilità di realizzare sul territorio delle nuove costruzioni.
http://novimatajur.it/attualita/prati-del-planino-accelerata-per-istituire-il-biotopo.html

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