11 feb 2018

Prima riunione del Consiglio governativo della Repubblica di Slovenia nella sua nuova composizione



 Nel palazzo del Governo si è svolta, martedì 5 dicembre, la prima riunione del Consiglio governativo per gli sloveni d’oltreconfine nella sua nuova composizione, che è stata anche la sua prima riunione di quest’anno. Oltre ai rappresentanti provenienti da oltreconfine hanno partecipato anche il premier sloveno Miro Cerar, i ministri Gorazd Žmavc, Dejan Židan, Zdravko Počivalšek, Tone Peršak, i segretari di Stato e i consoli generali. Nella conferenza stampa che è seguita alla riunione del Consiglio è stato affermato che la posizione dei gruppi autoctoni sloveni nei paesi vicini negli ultimi anni è migliorata e che essere sloveni nei Paesi abitati dalla minoranza slovena diventa sempre più un vantaggio. A rappresentare gli sloveni in Italia e nel mondo sono ora la deputato Tamara Blažina, il vicepresidente del Consiglio regionale (del Friuli Venezia Giulia, ndt) Igor Gabrovec e i presidenti della Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso e dell’Unione culturale economica slovena-Skgz, Walter Bandelj e Rudi Pavšič. Nella riunione è stata evidenziata l’importanza dei rapporti di buon vicinato della Slovenia, il che influisce con utilità anche sulla posizione delle stesse minoranze negli stati vicini, in Austria, Italia, Ungheria e Croazia. I presenti si sono impegnati per ulteriori investimenti economici da parte della Slovenia nelle zone in cui vivono le comunità autoctone slovene per il sostegno alla collaborazione sul confine. La linea guida sarebbe «più Slovenia nelle zone abitate dalla minoranza e più zone abitate dalla minoranza in Slovenia». Come le minoranze non siano parte del problema, ma della soluzione e una sfida per i rapporti di buon vicinato è stato affermato anche dal ministro Žmavc. Il ministro si è impegnato per «più Slovenia», perché l’apertura dei confini significa un’ulteriore creazione di spazio economico e culturale sloveno. Sulla base del patrimonio culturale sloveno e della lingua e identità slovena, a suo giudizio, si aprono anche possibilità di collaborazione economica. Nel proprio discorso ai membri del Consiglio al terzo mandato, nella sua veste di presidente del Consiglio stesso, il premier Cerar ha affermato che tra i principali e permanenti compiti della Slovenia ricade «l’affermazione e lo sviluppo dello spazio culturale sloveno comune e lo sforzo per il mantenimento e il rafforzamento della slovenità nel comune spazio sloveno». Così è stato comunicato dall’Ufficio governativo per gli sloveni d’oltreconfine e nel mondo, visto che la riunione del consiglio non era aperta al pubblico. Il Consiglio per gli sloveni d’oltreconfine è un organo consultivo stabile del governo, istituito nel luglio del 2006 in conformità alla legge quadro sui rapporti della Slovenia con gli sloveni al di fuori dei propri confini. Nel Consiglio nella sua nuova composizione, oltre al presidente e al vicepresidente ci sono anche 13 rappresentanti provenienti dalle zone abitate dalla minoranza e cinque rappresentanti provenienti dalla Slovenia.
(Primorski dnevnik, 6. 12. 2017)

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