12 ago 2018

Mons.prof.Ivan Trinko :padre della Benecia (Slavia)


Una delle più belle e fulgide figure della Benecia è senza dubbio l'uomo più eclettico: mons. Ivan Trinko. Che sia venerato lo comprovano  le numerose persone al di qua e al di là del confine che fanno visita alla sua tomba nel piccolo cimitero di Tercimonte,l’accogliente e grazioso paesino che lo vide nascere e che fa parte del Comune di Savogna.
Trinko Nacque a Tercimonte il 25 gennaio 1863: suo padre Antonio Trinko faceva l’agricoltore e sua madre Maria Golob, deceduti rispettivamente nel
1803 e 1904. La famiglia Trinko era nota con il soprannome di "par Piernovih"
in quanto il nonno proveniva da Cepletischis e si chiamava Peter. Ivan
aveva anche un fratello di nome Valentino e tre sorelle: Maria, Caterina e
Teresa; quest’ultima si fece suora e morì in convento a Brescia.
Fin dalla tenera età Ivan rivelò intelligenza vivace e grande forza di volontà.
Egli cominciò a frequentare la scuola elementare italiana solo a otto anni
compiuti nel piccolo villaggio di Jellina sito in fondovalle a circa un’ora di impervio cammino da casa.La sua prima maestra fu Rosa Koren. In quel tempo  a Tercimonte era cappellano don Valentino Dome,nativo di San Pietro al Natisone, che fu curatore di anime lassù per oltre mezzo secolo e morì quasi centenario. Fu appunto questo modesto sacerdote a forgiare l’anima dei fanciullo e a indurlo, dopo la terza elementare, a proseguire gli studi a Cividale dove ebbe per insegnante il maestro Giuseppe Droli e nel suo primo anno, per condotta e merito.Si distinse a tal punto che la direzione della scuola lo premiò con la  medaglia d ’oro. Malgrado il favorevole risultato scolastico, però, egli che  intanto aveva raggiunto il dodicesimo anno di età, espresse il desiderio di rimanere  a casa per dedicarsi alla pastorizia nei suoi monti che tanto amava. Naturalmente la sua famiglia non aveva neanche i mezzi per fargli continuare gli studi a Cividale, ma appunto in quel momento, con una certa bonaria energia, intervenne « pre » Valentino, che ben conosceva le qualità del ragazzo; e così anziché prendere la strada della montagna e dei pascoli, Ivan prese quella del seminario, e fu in tal modo che, animato anche da una forte vocazione spirituale, entrò nel seminario arcivescovile di Udine.La sua sveglia intelligenza si manifestò subito anche nel nuovo ambiente e per cinque anni consecutivi, che  tanti allora ne contava il corso ginnasiale, fu sempre il primo della classe. Al liceo, poi, fece ancora di più: oltre a primeggiare nelle materie filosofiche guadagnò addirittura un anno. Superò in bellezza, successivamente, anche i quattro anni di «teologia»; e il giorno 21 giugno 1886 celebrò la sua prima Messa nel paese natale di Tercimonte.
fonte archivio personale

Le opere

La sua prima poesia fu pubblicata nel 1885 sulla rivista letteraria "Ljubljanski Zvon".Sotto lo pseudonimo Zamejski(d'oltreconfine) pubblicò la raccolta di poesie"Pesmi beneškega Slovenca".Fu da allora che iniziò a collaborare costantemente con diverse riviste letterarie slovene.Più tardi scrisse"Propad Ogleja"(La caduta di Aquileia),oltre 500 esametri che cantano la rovina della città,avvenuta nel 453.Nel 1897 pubblica una raccolta in versi intitolata "Poezije"...
continua qui http://www.matajur.com/cultura/ivan%20trinco.html

"O ti zemlja rodna,
  zemlja bedna,
  ki te milost božja,

  meni v last je dala" (I. Trinko)

"O terra natia,
  terra misera,
  piccola,
  che la grazia divina,
  mi ha donato"

(traduzione)


1 commento:


Il tuo commento è l'anima del blog,
Grazie della tua visita e torna ogni tanto da queste parti , un tuo saluto sarà sempre gradito. *Olgica *

ultimo post

auguri