2 nov 2014

La tomba in terra straniera/ Grob v tujini


  1. Alojz Gradnik (Medana1882 – Lubiana1967) è stato un poeta sloveno. Figlio di madre friulana, tra le sue opere si ricordano le raccolte" Stelle cadenti", "Scale d'oro" e "Poesie". Nel 1954 curò un'edizione slovena delle canzoni di Francesco Petrarca. Wikipedia


LA TOMBA IN TERRA STRANIERA

La madre scrive una bianca lettera:
"Figlio, sei vivo? Non scrivi nulla!"
Nella terra ungherese porta la lettera
un gracile uccello nel suo beccuccio.

Là dove sono i monti Carpazi,
non ci sono uomini né case bianche,
là sul praticello verdeggiante
sta una tomba, sulla tomba una croce.

Là si ferma il gracile uccello,
lascia cadere la lettera bianca.
Il vento stormisce per l'erba,
l'erba parla sommessamente:

"Di' all'amata mammina,
che qui sto proprio bene,
che venga anch'essa da me,
io non andrò più a casa."

La madre aspetta, aspetta, aspetta.
"Dove sei stato così a lungo,
gracile uccellino?", e piange,
quando sente: "Živ, živ, živ!" [1]


(1) Sarebbe il cinguettio dell'uccellino, ma è un cinguettio particolarissimo nell'ambito della poesia: in sloveno, infatti, "Živ" significa "vivo".



Mati piše pismo belo:
“Sin, si živ? Ne pišeš nič!”
Pismo v ogrsko deželo
v kljunčku nese droben ptič.
Tam, kjer gore so Karpati,
ni ljudi, ne belih hiš,
tam na zeleneči trati
grob stoji, na grobu križ..
Tam se drobni ptič ustavi,
pismo belo izpusti.
Veter zašumi po travi,
trava tiho govori:
“Reci mamici ljubljeni,
da mi je prav dobro tu,
naj še ona pride k meni,
jaz ne pojdem več domu.”
Mati čaka, čaka, čaka.
”Kje si tako dolgo bil,
drobni ptiček?” in zaplaka,
ko začuje: ”Živ, živ, živ.”

Alojz Gradnik


La versione italiana è tratta dalla "Grammatica della lingua slovena" di Anton Kacin, nella "Chiave agli esercizi", p. 273

tratto da http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5089&lang=it




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