17 lug 2017

Il presidente Pahor al Mittelfest

«Ci sono poche persone davvero entusiaste di un’idea di Europa a più velocità, ma credo dovremmo accoglierla ed adattarci, perché è l’unico modo per tenere assieme Paesi che hanno molti punti in comune, ma anche molti divari che non possono o non vogliono superare».
E’ la riflessione del presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, che ha aperto la 26ma edizione del Mittelfest, il festival di cultura della Mitteleuropa in programma a Cividale del Friuli fino al 25 luglio.
Pahor è stato intervistato dal direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, che lo ha sollecitato su diversi temi d’attualità utili a delineare tutte le sfumature della visione convintamente europeista del presidente sloveno.
Pahor non si è sottratto ad «azzardare un annuncio», come egli stesso ha premesso, affermando che «dopo le elezioni in Germania e già all’inizio del prossimo anno, assisteremo ad un’iniziativa congiunta di Parigi e Berlino volta a rafforzare la prospettiva europea, spazzando via i timori di una retorica antieuropeista».
Per Pahor l’Italia resta fermamente «nel gruppo dei paesi europei ad alta velocità, perché è uno dei paesi fondatori dell’Unione europea e perché mantiene una chiara posizione geopolitica». Meno nitido, secondo Pahor, il dibattito all’interno della Slovenia che «sicuramente ora fa parte di quell’Europa più coesa ed è mio desiderio personale che rimanga tale», ma, ha notato il presidente «colgo nel popolo sloveno il rimarcarsi di segni storici che nei prossimi anni potrebbero aprire un dibattito sul ruolo del Paese e sulla sua collocazione» rispetto al blocco franco – tedesco o ai Paesi dell’Europa centrale.
«Non ho dubbi – ha ribadito il presidente – che la Slovenia debba restare a fianco di Francia e Germania, ma è necessario rifondare l’Unione europea anche a partire da un nuovo processo costituzionale, per rompere l’indifferenza intellettuale e lo scoraggiamento politico. Ogni dubbio potrebbe dimostrarsi fatale».
Pahor ha evidenziato come vi sia una preoccupazione tra le nazioni slave sul mantenimento della propria identità, anche linguistica, ma «sono pronto ad affrontare la sfida di mostrarci capaci di mantenere tale identità in un’Europa unita». Europa che, secondo Pahor, deve anche fermamente sostenere un dialogo costante con la Russia.
Le diffidenze sul mantenimento di una visione europeista forte vanno ricercate nella crisi dei migranti rispetto alla quale Pahor ha riconosciuto «il valore morale dell’Italia» e al contempo la necessità che tutti i paesi si facciano carico di una quota di migranti, nel nome di una solidarietà comune.
Un passaggio della conversazione ha toccato la necessità di rafforzare i collegamenti infrastrutturali tra Slovenia e Italia ed i rapporti tra Gorizia e Nova Gorica, rispetto ai quali il presidente sloveno è convinto che vi siano opportunità non ancora sfruttate appieno, possibili solo «intraprendendo un cammino di cooperazione che porti a due Gorizie ed una città».
All’incontro era presente anche l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, secondo il quale aprire Mittelfest ospitando «l’amico» Borut Pahor ha offerto l’occasione per dare delle indicazioni significative alla cultura dell’area mitteleuropea e alla visione del ruolo che il festival potrà svolgere nei prossimi anni.

2 commenti:

  1. Ciao Olga, condivido in pieno il parere del presidente Pahor. L'Europa ha bisogno di essere riformata perché è partita male. E' stata creata una struttura économico-commerciale senza tenere conto dei problemi delle differenti nazioni (la Grecia è all'agonia) e di quelli del popolo con redditi bassi da non poter accettare i tassi ed i prezzi delle derrate alimentari imposti dall'alto. Grazie anche a te per le continue visite ed accetta un amichevole abbraccio.

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