LJUBLJANA
«Rimboccarsi le maniche
per recuperare gli anni perduti»
Il tradizionale incontro sloveno in Parlamento
Al 16° tradizionale incontro degli sloveni, che ha avuto recentemente
luogo in Parlamento a Ljubljana, ha preso parte
una nutrita rappresentanza di rappresentanti d’oltre confine
e nel mondo. Sono intervenuti il presidente del Parlamento
sloveno, Milan Brglez, e il ministro degli Sloveni d’oltre confine
e nel mondo. Brglez ha ringraziato gli sloveni nel mondo
per l’impegno che hanno profuso 25 anni fa, affinché la Slovenia
fosse riconosciuta a livello internazionale. Senza il loro
apporto, infatti, questo traguardo sarebbe stato raggiunto
più tardi. Brglez ha sottolineato che negli ultimi 25 anni la Slovenia
non è stata amministrata nel modo migliore, da qui la
necessità di recuperare con duro lavoro e lungimiranza.
I contenuti espressi da Brglez sono stati ripresi da Žmavc,
il quale riguardo alla crisi economica e alla questione dei migranti,
ha detto che in passato la Slovenia ha saputo superare
i momenti critici e da essi trarre miglioramento.
Il presidente della Commissione parlamentare per i rapporti
con gli sloveni d’oltre confine e nel mondo, Ivan Hršak, si
è rivolto soprattutto ai giovani che vivono al di fuori dei confini
sloveni. «I giovani come sappiamo sono pieni di idee e di
nuove prospettive nonché osservatori critici del presente»,
ha detto Hršak, che ha ricordato il ruolo degli sloveni d’oltreconfine,
mentre la docente di legge europea all’Università
di Vienna, Verica Trstenjak, che vive stabilmente all’estero da
più di dieci anni, ha esortato gli sloveni all’unità. «Che la patria
ci unisca e non ci divida», ha detto. Ha evidenziato anche
alcune negatività della Slovenia attuale. Ha detto che lo Stato
necessità di una magistratura, amministrazione pubblica, apparato
sanitario e sociale efficaci. E necessita anche di governanti
che sappiano considerare gli interessi dello Stato e non
solo il proprio e dei partiti. Ha aggiunto che ciononostante in
Slovenia il tenore di vita è migliore rispetto a 25 anni fa. Nel
dibattito sono intervenuti, tra gli altri, Samo Pahor e il rappresentante
dell’Unione agricoltori sloveni-Kmečka zveza, Erik
Masten.
(Primorski dnevnik, 1. 7. 2016)
Presidente riconoscente
agli sloveni d’oltreconfine
In occasione dei festeggiamenti del venticinquesimo anniversario
dell’indipendenza della Slovenia, Borut Pahor,
presidente della Repubblica, ha organizzato un ricevimento
per i membri del consiglio governativo per gli sloveni d’oltreconfine
e del Consiglio governativo per gli sloveni nel mondo.
Pahor ha espresso agli ospiti grande riconoscenza per
l’insostituibile apporto e sostegno che al loro meglio hanno
espresso alla Slovenia, allorché 25 anni fa ha intrapreso i primi
passi di un cammino indipendente.
A nome del Consiglio governativo per gli sloveni d’oltreconfine,
lo sloveno carinziano Gabriel Hribar si è congratulato
con la Slovenia per il venticinquesimo della sua indipendenza.
Hribar ha ringraziato il presidente Pahor, che da presidente
del Governo sloveno ha presenziato all’installazione del
primo cartello bilingue aggiunto nella Carinzia austriaca.
A nome del Consiglio governativo per gli sloveni nel mondo,
Martin Črnugelj, che viene dal Brasile, ha ringraziato il presidente
della Repubblica per l’attenzione e l’interesse per gli
sloveni nel mondo non solo a parole, ma anche nei fatti.
(Primorski dnevnik, 2. 7. 2016)
Il ringraziamento del premier
Miro Cerar alla seduta solenne comune
del Consiglio governativo per gli sloveni nel mondo
La stabilità politica è la condizione per il normale funzionamento
di tutti i sottosistemi di uno Stato, ha detto il premier
sloveno, Miro Cerar, alla seduta solenne comune del Consiglio
governativo per gli sloveni d’oltreconfine e del Consiglio
governativo per gli sloveni nel mondo. Lui stesso, quindi,
continuerà ad adoperarsi per il mantenimento della stabilità
e stando alle sue parole il Governo sarà rivolto al futuro.
Alla seduta solenne convocata nel venticinquennale
dell’indipendenza della Slovenia proprio da Cerar, si sono riuniti
i rappresentanti delle organizzazioni d’oltreconfine e d’emigrazione
(dall’Italia Rudi Pavšič, Damijan Terpin e Michele
Coren). Grato per tutto l’aiuto nella conquista dell’indipendenza
della Slovenia, nonché per tutto il sostegno che offrono
ancora oggi, Cerar li ha pregati di portare questo ringraziamento
anche ai colleghi nelle loro organizzazioni.
Secondo Cerar la Slovenia, infatti, alla conquista dell’indipendenza
si è trovata di fronte a una prova difficile e la
maturazione della nazione è ancora in corso, con successi e
cadute. Abbiamo avuto molti successi, siamo diventati membri
dell’Ue, della Nato e delle restanti organizzazioni internazionali,
siamo riusciti anche all’interno con l’insediamento di
istituzioni democratiche – ha detto ai convenuti riuniti.
«Tuttavia sappiamo che ci attende ancora lavoro, non ci siamo
ancora sviluppati come desidereremmo», ha sostenuto il
premier. Per le nostre mancanze abbiamo anche contribuito
a rendere da noi più profonda una crisi finanziaria e economica
internazionale. Tuttavia negli ultimi anni ci è riuscito di
trovare una strada e Cerar spera che si impari anche dagli errori
del passato.
Il presidente del Governo ha evidenziato l’attività esportatrice
delle imprese e ha aggiunto che anche il Governo si
adopera per essere il più aperti possibile. «Siamo riusciti nel
consolidamento delle finanze pubbliche; l’ammanco di bilancio
è diminuito sotto il 3%; è stato fermato il trend di crescita
del debito pubblico, per questo non siamo più sorvegliati
dall’Ue, i ratings crescono, anche i mercati finanziari ritengono
la Slovenia come abbastanza stabile,» ha proseguito.
Da qui la necessità di mantenere una politica di finanze
pubbliche parsimoniosa. Molto importante è la crescita costante
dell’occupazione, anche quella dei giovani, che l’anno
scorso è aumentata del 20%.
Secondo Cerar il governo spinge anche spiccatamente verso
la collaborazione tra economia, scienza e istruzione; dopo
molto tempo nel bilancio preventivo vengono nuovamente
riservati più finanziamenti alla scienza.
È all’ordine del giorno anche una riforma della sanità. La
sanità pubblica è sicuramente buona, tuttavia la sua amministrazione
per diversi anni è stata cattiva. Con misure concrete
si intende iniziare a diminuire le liste d’attesa già quest’anno,
mentre con riferimento alla prosecuzione della riforma delle
pensioni si intende effettuare i primi passi il prossimo anno.
Probabilmente già quest’anno ci sarà una nuova legge
sull’assistenza di lungo periodo, oltre all’assicurazione di una
sicura vecchiaia deve esserci preoccupazione del Governo
anche per i giovani, ha ancora evidenziato.
Secondo Cerar sulla mappa internazionale la Slovenia si
può collocare come uno Stato di prestigio, che è uscito dalla
crisi e ha contribuito a risolvere la questione dei migranti.
Alla seduta hanno partecipato anche il ministro per gli Sloveni
d’oltreconfine e nel mondo, Gorazd Žmavc, e il ministro
per la cultura, Tone Peršak.
(Primorski dnevnik, 3. 7. 2016)
e tante altre notizie in italiano nel Slovit del Anno XX N° 7 (222)
31 luglio
2016
http://www.dom.it/wp-content/uploads/2016/07/Slovit-7-31.7.2016.pdf