Domenica 4 marzo riaperte le grotte di Villanova-Zavarh
Profondità | 754 m |
Altezza | 500 m s.l.m. |
Dopo la consueta pausa invernale domenica 4 marzo riaprono le spettacolari Grotte di Villanova e l’Ufficio IAT delle Grotte, nel quale è possibile ricevere materiale informativo e d’accoglienza su tutto il territorio regionale.
Durante i mesi invernali il GELGV, Gruppo gestore delle Grotte, ha iniziato ad attrezzare alcune parti della Grotta Nuova, finora riservate ai soli speleologi, allo scopo di ampliare gli itinerari delle visite speleoturistiche.
Tra le prime novità della nuova stagione turistica spiccano le nuove convenzioni stipulate con Il Museo Archeologico Medioevale di Attimis, l’Antiquarium della Motta e la Mostra del Fossile di Povoletto, Il Castello di Duino, Il Parco Zoo Punta Verde di Lignano Sabbiadoro e l’Immaginario Scientifico di Trieste, che gestisce anche altre sedi a Pordenone, Malnisio e Montereale Valcellina. Accanto alle altre convenzioni già attive negli anni scorsi e rinnovate anche per il 2012, questi accordi di collaborazione offrono sconti e agevolazioni per la visita al percorso turistico della Grotta Nuova e alle strutture convenzionate. Altre convenzioni per i visitatori delle Grotte consentono di accedere a menù turistici presso alcuni ristoratori dei comuni di Lusevera, Nimis e Tarcento. L’elenco delle convenzioni e le modalità per usufruire degli sconti sono visibili presso la reception delle Grotte e sul sito internet www.grottedivillanova.it
Tra le prime novità della nuova stagione turistica spiccano le nuove convenzioni stipulate con Il Museo Archeologico Medioevale di Attimis, l’Antiquarium della Motta e la Mostra del Fossile di Povoletto, Il Castello di Duino, Il Parco Zoo Punta Verde di Lignano Sabbiadoro e l’Immaginario Scientifico di Trieste, che gestisce anche altre sedi a Pordenone, Malnisio e Montereale Valcellina. Accanto alle altre convenzioni già attive negli anni scorsi e rinnovate anche per il 2012, questi accordi di collaborazione offrono sconti e agevolazioni per la visita al percorso turistico della Grotta Nuova e alle strutture convenzionate. Altre convenzioni per i visitatori delle Grotte consentono di accedere a menù turistici presso alcuni ristoratori dei comuni di Lusevera, Nimis e Tarcento. L’elenco delle convenzioni e le modalità per usufruire degli sconti sono visibili presso la reception delle Grotte e sul sito internet www.grottedivillanova.it
Da marzo a metà giugno il percorso turistico della Grotta Nuova è aperto solo nei giorni festivi dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Naturalmente per scolaresche e comitive (min. 15 persone) su prenotazione è possibile effettuare visite fuori orario.
Info al 392 1306550 e, negli orari d’apertura delle Grotte, al 0432 787915.http://www.info.fvg.it/udine/domenica-4-marzo-riaprono-le-grotte-di-villanova/02-03-2012-16810
Col termine generico di grotte di Villanova vengono indicate le principali grotte che si aprono nell'area di Villanova delle Grotte(frazione di Lusevera, in provincia di Udine). In una piccola area delle Prealpi Giulie compresa fra il massiccio dei Monti La Bernadia e la catena del Gran Monte sono state scoperte numerose cavità fra cui le maggiori sono la Grotta Doviza, la Grotta Nuova di Villanova, la Grotta Egidio Feruglio e l'Abisso Vigant. Le prime tre cavità si aprono nel territorio del comune diLusevera, la quarta in quello di Nimis. Altre grotte si aprono nel territorio di Taipana (Monteaperta, ...).
Le grotte dell'area di Villanova sono state esplorate da intere generazioni di speleologi a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Attualmente sono stati esplorati e rilevati oltre quindici chilometri di gallerie.
La grotta Nuova di Villanova si trova esattamente in corrispondenza dell'abitato di Villanova delle Grotte (Lusevera). La Grotta Nuova è particolarmente interessante poiché si tratta di una delle maggiori cavità di contatto conosciute: si sviluppa infatti al contatto fra una bancata di flysch ed una di conglomerato calcareo. Le gallerie principali sono caratterizzate da una tipica sezione trapezoidale, col soffitto in conglomerato, pareti in flysch e fondo coperto da sedimenti.(wikipedia)
Verso la metà di maggio del 1925 Pietro Negro di Zavarh ,nel passare accanto ad una casa presso la chiesa parrocchiale,si accorse che da una fascina addossata ad una parete rocciosa usciva una strana condensa simile a fumo.Incuriosito si avvicinò alla fascina credendo che si trattasse ad un inizio d'incendio.Invece era tutt'altro: si trattava di vapore acqueo che usciva da un fessura della parete rocciosa.
Allora si ricordò dei racconti degli anziani su misteriose grotte che si trovavano sotto al paese,ma nessuno era riuscito a trovarle.Racconti di una meravigliosa sala ricca di cristalli ed altre meraviglie,che attraversava il paese,forse collegandosi con la vicina grotta Doviza,nota anche col nome di Zaiama.
Una frana o altro forse aveva ostruito questa galleria,per cui ogni ricerca era stata vana fino allora.
La fessura fu allargata per quanto bastava a far passare una persona,quindi con lampada e piccola picozza insieme ad un altro paesano,Negro esplorò la voragine.
Trovarono un biglietto sul quale c'era scritto:"13-14 aprile1911 G.B.De Gasperi e M. Rodaro del circolo speleologico qui ebbero quartiere durante il rilievo dei canali inferiori.9-10 settembre gli stessi passarono le ore di riposo in questo luogo .29 dicembre finito il rilievo di tutta la grotta.Saluti ai posteri".
Quel messaggio era stato lasciato dallo studioso G.B.De Gasperi che aveva fatto un rilievo della grotta per 2500 m,ponendola al primo posto tra le grotte italiane conosciute.
Il paese in seguito a queste esplorazioni assunse il nome di Villanova delle Grotte.(dalla guida di Villanova delle Grotte)
La leggenda del" polentar"
- Leggende, scoperte e nuove ricerche.
I vecchi di questo paese asseriscono che anticamente nella grotta di Villanova esisteva una vasta galleria tutta ornata di limpidi cristalli che, passando in prossimità della chiesa e della Borgata Dolina proseguiva verso il Monte Bernadia.
È storia antica, tramandataci dai nostri avi, che una volta nella casa Scudir del Borgo Dolina una famiglia di poveri contadini stava allestendo la cena.
Quando la padrona ebbe finito di cuocere la polenta disse in dialetto:
chi oce poblisati polentar? (chi vuol pulire il mattarello'?)
Daite mene, daite mene! (date a me, date a me!)
Daite mene, daite mene! (date a me, date a me!)
rispose una voce cupa proveniente dall'ignoto.
I presenti furono presi da tale spavento che, precipitosamente abbandonarono cena e casa senza farvi ritorno sino a due giorni dopo, cioè quando vennero a sapere che tre forestieri erano stati a visitare la grotta penetrando fin sotto la Borgata Dolina.
Da notare che in un angolo della casa esisteva un foro in cui si versavano le lavature della cucina. (web)
I presenti furono presi da tale spavento che, precipitosamente abbandonarono cena e casa senza farvi ritorno sino a due giorni dopo, cioè quando vennero a sapere che tre forestieri erano stati a visitare la grotta penetrando fin sotto la Borgata Dolina.
Da notare che in un angolo della casa esisteva un foro in cui si versavano le lavature della cucina. (web)
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