24 mag 2013

Preso anche l’orso della val Torre


Catturato sulle pendici del Gran Monte e dotato di collare un esemplare maschio di circa 120 chili
messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca
LUSEVERA. E' stato catturato e rilasciato, lunedì notte, a fini di studio, alle pendici del Gran Monte: si tratta di "Madi", il terzo orso catturato nella nostra regione dal 2007, un collare satellitare permetterà ora di studiarne i movimenti e raccogliere informazioni utili alla salvaguardia della specie.
Erano le 23.21 di lunedì, a casera Cripiza, tra i comuni di Taipana e Lusevera, quando "Madi" è stato preso, usando una gabbia appositamente realizzata dall’università di Udine e per la prima volta utilizzata in Italia per la cattura di questa specie. La cattura è stata effettuata da un team del dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’università di Udine, supportato da personale del corpo di polizia locale provinciale. Il gruppo di cattura è stato coordinato dal dottor Stefano Filacorda e composto dal veterinario Stefano Pesaro, dagli operatori della provincia Mauro Azzini e Carlo Cussigh, dal tecnico dell‘università Andrea Madinelli, ideatore del sistema di cattura, nonchè da esperti esterni quali Giuseppe Mattelig e tecnici dall’associazione il Villaggio degli orsi.
Si tratta di un orso bruno, di circa 120 chili ed un età stimata tra i 3 e i 4 anni. L’orso è stato narcotizzato prima della mezzanotte e quindi si è risvegliato ed ha abbandonato il sito verso le 4 di mattina. Nel frattempo, il gruppo di cattura ha potuto realizzare le misurazioni del caso e predisporgli il collare. L’orso è probabilmente uno dei due esemplari che da circa due mesi frequentano la zona del val Torre. L’orso è stato dotato di un collare gps che permetterà per un anno e mezzo di monitorare i suoi movimenti e studiare i suoi comportamenti. Il collare permetterà di inviare agli operatori punti gps per la localizzazione, gli operatori potranno a loro volta comunicare con il collare, raccogliere dati sui movimenti ed i comportamenti.
La predisposizione del collare permette all'orso di essere controllato anche nel caso effettui degli attacchi agli animali domestici o nei suoi movimenti nella vicina Slovenia. Obiettivo dell’università di Udine è di creare un gruppo di esemplari dotati di collari che possano essere studiati in continuo e per i quali si possa creare un regime di protezione anche su lato sloveno. La cattura giunge dopo un monitoraggio intensivo di oltre un mese effettuato in collaborazione col Corpo forestale regionale. Anche grazie alle informazioni delle locali riserve di caccia, in questo periodo sono stati raccolti straordinari materiali video e fotografici.
Il progetto di monitoraggio ha come partner il parco naturale delle prealpi Giulie e rappresenta una continuazione con il progetto europeo life “ Arctos” di cui è titolare la Regione. Sarà ora possibile effettuare le analisi genetiche per capire il reale numero di individui presenti in regione e nella zona. La cattura è la terza in Friuli Venezia Giulia dopo le due realizzate nel 2007, sempre dall’università di Udine, nell’area di Pulfero e segue di alcuni giorni la cattura della vicina Carinzia realizzata da un gruppo italo–austriaco.
Barbara Cimbaro


Un territorio adatto alla fauna selvatica in Slovenia vivono circa 450 esemplari



Un territorio eccezionalmente ricco dal punto di vista faunistico: è una delle caratteristiche più importanti dell'alta val Torre dove, oltre alla presenza dell'orso, da tempo nota, si ha una notevole varietà di animali. Il corpo forestale regionale svolge un'importante attività di monitoraggio, operata secondo il protocollo europeo "Life arctos" dagli uomini della stazione forestale di Tarcento guidata dal comandante, ispettore Dario Di Gallo. «Il Friuli - spiega - è confinante con la più grande popolazione europea di orsi, quella della Slovenia, composta da circa 450 esemplari. Le nostre zone sono collegate da foreste ed è ovvio che un animale come l'orso può muoversi qui con grande libertà, questo è un territorio eccellente per espandersi. Al di sopra della val Torre c'è poi il parco delle Prealpi Giulie, ulteriore unità territoriale di alta qualità». Anche dalla documentazione fotografica, pare che nella val Torre possano essere transitati due orsi diversi, uno più maturo e uno più giovane. (b.c.)

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