24 giu 2014

60. oblietnica msgr-ja Trinka 60° di mons. Ivan Trinko

Trinko-webV četartak 26. junja ob 20. uri v farni cierkvi svetega Ivana na Tarčmuni bo sveta maša ob 60. oblietnici smarti msgr-ja Ivana Trinka. Mašo bo po slovensko darovau domači famoštar g. Božo Zuanella, pieu bo zbor “Pod lipo”. Msgr. Trinko se je rodiu na Tarčmunu (kamun Sauodnja) 25. ženarja 1863 in je adan od te narguorših mož, če ne te narbuj veliki, ki jih je rodila Benečija. Zaslužu se je mest med velikimi Slovenci a tudi med Furlani. Biu je duhovnik, profesor, filozof, pistelj, poet, glasbenik (muzicist), prvajalec in politik. Puno je dielu za domači slovenski jezik. Učiu je v vidanskim seminarju in je zadnje lieta svojega življenja preživeu v domači vasi. Umaru je na Tarčmunu 26. junja 1954. Takole je napisu Benečanam v molitveniku “Naše molitve”, lieta 1950: “Ljudstvo moje drago! Tebi sem živel. Tebe so spremljale moje skrbi in zate je tuklo moje srce. S teboj sem delil lepe in bridke dneve in tvoja usoda je bila moja usoda (…). Ljudstvo moje! Kakor do zdaj tudi v bodoče ljubi sovjo zemljo in ohrani vero svojih očetov, da se nekoč vsi znajdemo v večni domovini.”
Giovedì 26 giugno, alle 20. nella chiesa di San Giovanni Battista a Tervimonte, sarà celebrata una santa messa di suffragio nel 60° della morte di mons. Ivan Trinko. La celebrazione sarà presieduta dal parroco, don Natalino Zuanella, e accompagnata dal canto del coro “Pod lipo”. Mons. Trinko nacque a Tercimonte (comune di Savogna) il 25 gennaio 1863 ed è uno dei figli più illustri, se non il più illustre, della Slavia. Con il proprio impegno e le proprie opere si è conquistato un posto tra i grandi presonaggi sloveni e friulani. Fu sacerdote, professore, filosofo, scrittore, poeta, musicista, traduttore e politico. Molto ha lavorato per l’identità slovena delle Valli. Insegnò a lungo nel seminario di Udine e negli ultimi anni si ritirò nel paese natale, dove morì il 26 giugno 1954. Ai beneciani ha lasciato un testamento spirituale nel libro di preghiere in sloveno edito nel 1950. “Popolo mio amato – vi si legge –, per te ho vissuto, per te mi sono preoccupato, per te ha battuto il mio cuore. Con te ho spartito i gioni belli e quelli tristi, il tuo destino è stato il mio destino (…). Popolo mio, come hai fatto finora, anche in futuro ama la tua terra e conserva la fede dei tuopi padri, affinché un giorno ci ritroviamo tutti nella patria eterna”.

Avevo 7 anni quando mons.Ivan Trinko morì,lo ricordo perfettamente. I miei genitori mi non mi fecero partecipare alla cerimonia funebre, perchè  per arrivare a Tercimonte bisognava fare un tratto di strada a piedi. Mi dispiacque molto ,perchè in casa nostra si parlava spesso del monsignore e mio papà andava spesso a fargli visita.

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