La trasformazione delle scuole di Njivica in scuole con insegnamento bilingue italiano-sloveno può avvenire solamente mediante l’istituzione nella Terska dolina di una sezione distaccata dell’Istituto comprensivo bilingue di San Pietro al Natisone. È questo il sunto della nota inviata dall’Ufficio Scolastico Regionale al Comune di Bardo e che il sindaco Guido Marchiol ha letto ai genitori dei bambini che frequentano le scuole comunali, durante un incontro tenutosi il 5 giugno.
Nel documento dell’Ufficio Scolastico Regionale si evidenzia “che la richiesta posa sull’art. 12, comma 6, della Legge 38/2001, che effettivamente ammette la predetta possibilità o mediante l’istituzione di scuole bilingui o, come nel caso che qui interessa e che risulta allo stato l’unica praticabile, con l’istituzione di una sezione distaccata di una scuola bilingue in essere e quindi, nel caso, della scuola bilingue di San Pietro al Natisone”.
Il sindaco Marchiol ha aggiunto che nel corso di un colloquio avvenuto il 29 maggio con l’assessore regionale Panariti e il rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale Giacomini, questi ha ulteriormente chiarito che la trasformazione sarà progressiva e, inizialmente, interesserà solo la scuola d’infanzia e le prime due classi della primaria.
Al termine dell’incontro è stata data la parola ai genitori per eventuali osservazioni da riferire ai competenti organi regionali in vista di un nuovo già preannunciato incontro.
tratto interamente dal Novi Matajur :
http://novimatajur.it/attualita/bardo-percorso-bilingue-possibile-solo-con-s-pietro.html
Per saperne di più:
Un cervello, due lingue: vantaggi linguistici e cognitivi del bilinguismo infantile
Antonella Sorace
Università di Edimburgo
Il mantenimento della diversità linguistica, in Italia e nel resto dell’Europa, dipende
dalla trasmissione delle lingue da una generazione alla successiva. Capire e
incoraggiare il bilinguismo nei bambini è una componente essenziale di questo
processo. Gli interventi legislativi a favore delle lingue minoritarie, per quanto
tempestivi ed efficaci, non possono compensare il fatto che queste lingue vengono
parlate da un numero decrescente di famiglie. E’ importante quindi avere una corretta
informazione sui fatti del bilinguismo: capire quali sono i pregiudizi comuni nei
confronti del bilinguismo, quali sono i vantaggi che esso invece comporta per il
cervello del bambino bilingue, e in che modo il bilinguismo precoce può offrire un
contributo vitale al mantenimento delle lingue minoritarie.
Crescere con due lingue viene ancora considerato fuori dalla norma nelle nostre
società, e il bilinguismo è spesso circondato da pregiudizi e disinformazione.
Molti credono ancora che imparare due lingue richieda uno sforzo cognitivo per il
cervello del bambino piccolo, o che due lingue tolgano spazio e risorse allo sviluppo
cognitivo generale. Queste opinioni sono spesso alla radice delle decisioni prese dalle
famiglie, dagli insegnanti e dai politici, e quindi finiscono per influenzare la vita
stessa dei bambini che avrebbero l’opportunità di crescere bilingui. Molti genitori,
pur volendo che i loro figli parlino due lingue, sentono dire che l’esposizione a due
lingue causa problemi e quindi accantonano il progetto del bilinguismo ancor prima di
averlo veramente sperimentato; oppure decidono che sia meglio aspettare per parlare
una delle lingue fino a quando la prima lingua si è ‘stabilizzata’, per poi scoprire con
amarezza che è troppo tardi, o troppo difficile, introdurre la seconda lingua. Se il
genitori invece riescono a stabilire un ambiente bilingue per i figli in età prescolare,
può accadere che, una volta iniziata la scuola, gli insegnanti attribuiscano al
bilinguismo la responsabilità di eventuali problemi scolastici. In questa situazione
molte famiglie sono tentate di abbandonare l’educazione bilingue, nonostante
funzioni, e di cercare di ristabilire un ambiente monolingue per risolvere il problema.
2
A questi pregiudizi negativi nei confronti del bilinguismo a volte si contrappongono
idee di segno opposto, ma anch’esse dovute a mancanza di informazione: ad esempio,
la convinzione che il bilinguismo sia la conseguenza spontanea ed inevitabile del fatto
che i genitori parlano due lingue diverse.
continua l leggere: http://www.minoranze-linguistiche-scuola.it/wp-content/uploads/2010/03/Sorace.pdf
Spero che i genitori colgano l' opportunità data dall'Ufficio Scolastico Regionale ,perchè come afferma la prof.Sorace dell'Università di Edimburgo ,i vantaggi linguistici e cognitivi sono veramente molti .
Nel documento dell’Ufficio Scolastico Regionale si evidenzia “che la richiesta posa sull’art. 12, comma 6, della Legge 38/2001, che effettivamente ammette la predetta possibilità o mediante l’istituzione di scuole bilingui o, come nel caso che qui interessa e che risulta allo stato l’unica praticabile, con l’istituzione di una sezione distaccata di una scuola bilingue in essere e quindi, nel caso, della scuola bilingue di San Pietro al Natisone”.
Il sindaco Marchiol ha aggiunto che nel corso di un colloquio avvenuto il 29 maggio con l’assessore regionale Panariti e il rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale Giacomini, questi ha ulteriormente chiarito che la trasformazione sarà progressiva e, inizialmente, interesserà solo la scuola d’infanzia e le prime due classi della primaria.
Al termine dell’incontro è stata data la parola ai genitori per eventuali osservazioni da riferire ai competenti organi regionali in vista di un nuovo già preannunciato incontro.
tratto interamente dal Novi Matajur :
http://novimatajur.it/attualita/bardo-percorso-bilingue-possibile-solo-con-s-pietro.html
Per saperne di più:
Un cervello, due lingue: vantaggi linguistici e cognitivi del bilinguismo infantile
Antonella Sorace
Università di Edimburgo
Il mantenimento della diversità linguistica, in Italia e nel resto dell’Europa, dipende
dalla trasmissione delle lingue da una generazione alla successiva. Capire e
incoraggiare il bilinguismo nei bambini è una componente essenziale di questo
processo. Gli interventi legislativi a favore delle lingue minoritarie, per quanto
tempestivi ed efficaci, non possono compensare il fatto che queste lingue vengono
parlate da un numero decrescente di famiglie. E’ importante quindi avere una corretta
informazione sui fatti del bilinguismo: capire quali sono i pregiudizi comuni nei
confronti del bilinguismo, quali sono i vantaggi che esso invece comporta per il
cervello del bambino bilingue, e in che modo il bilinguismo precoce può offrire un
contributo vitale al mantenimento delle lingue minoritarie.
Crescere con due lingue viene ancora considerato fuori dalla norma nelle nostre
società, e il bilinguismo è spesso circondato da pregiudizi e disinformazione.
Molti credono ancora che imparare due lingue richieda uno sforzo cognitivo per il
cervello del bambino piccolo, o che due lingue tolgano spazio e risorse allo sviluppo
cognitivo generale. Queste opinioni sono spesso alla radice delle decisioni prese dalle
famiglie, dagli insegnanti e dai politici, e quindi finiscono per influenzare la vita
stessa dei bambini che avrebbero l’opportunità di crescere bilingui. Molti genitori,
pur volendo che i loro figli parlino due lingue, sentono dire che l’esposizione a due
lingue causa problemi e quindi accantonano il progetto del bilinguismo ancor prima di
averlo veramente sperimentato; oppure decidono che sia meglio aspettare per parlare
una delle lingue fino a quando la prima lingua si è ‘stabilizzata’, per poi scoprire con
amarezza che è troppo tardi, o troppo difficile, introdurre la seconda lingua. Se il
genitori invece riescono a stabilire un ambiente bilingue per i figli in età prescolare,
può accadere che, una volta iniziata la scuola, gli insegnanti attribuiscano al
bilinguismo la responsabilità di eventuali problemi scolastici. In questa situazione
molte famiglie sono tentate di abbandonare l’educazione bilingue, nonostante
funzioni, e di cercare di ristabilire un ambiente monolingue per risolvere il problema.
2
A questi pregiudizi negativi nei confronti del bilinguismo a volte si contrappongono
idee di segno opposto, ma anch’esse dovute a mancanza di informazione: ad esempio,
la convinzione che il bilinguismo sia la conseguenza spontanea ed inevitabile del fatto
che i genitori parlano due lingue diverse.
continua l leggere: http://www.minoranze-linguistiche-scuola.it/wp-content/uploads/2010/03/Sorace.pdf
Spero che i genitori colgano l' opportunità data dall'Ufficio Scolastico Regionale ,perchè come afferma la prof.Sorace dell'Università di Edimburgo ,i vantaggi linguistici e cognitivi sono veramente molti .
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