28 giu 2014

Maria Del Fabbro,la prima donna direttore di un giornale in Friuli

immagine da Google

Personaggi che han fatto la storia del Friuli

"Voi sul Friul" , ovvero Sguardi sul Friuli ,Pogledi na Furlanijo,è il titolo della rubrica nata dalla collaborazione tra Novi Matajur e la Patrie dal Friul  www.lapatriedalfriul.org ,due testate che raccontano la nostra terra,utilizzando le lingue proprie di questa terra,ormai per fortuna,non più luogo di confine,ma cuore d'Europa.Un modo per raccontarsi e conoscersi meglio e ridurre le distanze tra le due lingue che,seppur vicine,hanno ancora molto da scoprire una dall'altra.

Continuiamo nel viaggio alla scoperta dei personaggi che hanno fatto la storia del Friuli,pur rischiando di essere dimenticati dalla storiografia " ufficiale ".Accade spesso , purtroppo, che i libri di storia sono scritti dai  " vincitori " e personalità che si sono distinte per il loro impegno a favore della popolazione locale non vengono ricordate come meritano.

" UN SOGJET DI FEMINA "
 E' un pomeriggio del mese di maggio di circa dieci anni fa quando,un po' dopo aver superato Socchieve, Max ed io arriviamo a Mediis e lasciamo la macchina davanti alla chiesetta di San Biagio. Proprio lì vicino abita Maria Del Fabbro o" Maria di Placa " come la conoscono qui.E' la casa dove viveva col marito,Felix Marchi,il fondatore de "La Patrie dal Friul ",negli ultimi anni di una lunga vita. Lui era udinese ma vivere qui in Carnia era quasi un  "tornare ",visto che il padre risulta nato ad Ampezzo.

PICCOLA ED ELEGANTE
 Ci apre la porta di casa una donna minuta, che vive il suo essere anziana con un' eleganza semplice,con gli occhi allegri e vispi; una donna che è quasi  un monumento della storia del Novecento ma che non si atteggia nè con superbia nè presunzione ; anzi con la dote di molta autoironia:mentre ci sediamo ci dice sorridendo:"Dovete parlare forte.Sono un po' sorda  e poi,quando dà un giudizio colorito ""Trovate un bel tipetto di donna,ehi!"
Mentre parla,dietro a lei c'è il ritratto del marito;un anarchico dice,non in senso stretto,pacifista, ma che su molte cose la pensava proprio come i libertari. Del resto dice "idee di anarchia le ho anch'io ". In effetti se uno guarda l'impostazione che emerge da " La Patrie " ,settimanale e poi quindicinale e mensile,il futuro del Friuli libero è sui binari del federalismo libertario : federazione delle regioni e dei popoli del mondo e più in piccolo dei paesi del Friuli.

CONTRO IL NAZIONALISMO
Il nemico numero uno è il nazionalismo italiano.Quando Maria nomina i nazionalisti arriccia il naso e con fastidio esclama "Il loro nazionalismo maledetto!"Nel gennaio 1952 diventa la prima donna direttore responsabile di un giornale in Friuli.:si chiama "Il Cjavedal " ; e nel settembre 1953 assume la direzione de  "La Patrie " che dirigerà fino al 1965.Un impegno straordinario,sempre in pericolo a causa delle tipografie che non vogliono stampare il giornale, di fondi e pubblicità che mancano, di collaboratori che se ne vanno.

SICARI E POTERI FORTI
  Di poteri forti che si muovono contro. Nel 1956,ad esempio,Maria querela l'associazione Combattenti che si sono offesi per un articolo de "La Patrie"intitolato "Talians e Furlans" e hanno diffuso un comunicato di censura che lei ritiene diffamatorio. La sentenza è di archiviazione ,ma vale la pena riportare un estratto della sentenza  "Le frasi (dei combattenti ) rappresentano una pacata,serena, dignitosa protesta (contro insinuazioni)gravemente lesive dell'adamantino sentimento patriottico dei friulani stessi ed offendendo anzi la sacra memoria dei gloriosi combattenti di questa nobilissima terra che in ogni tempo immolarono la loro vita per la difesa e la grandezza della Patria. "Altro che un comunicato,la frusta ci vorrebbe contro gli  autonomisti!Nel 1960 è un sicario,in veste di giornalista del Messaggero Veneto,che inventa e pubblica una storia di nudismo in cui Maria e Felix andrebbero in giro nudi "grufolando" con i loro "corpi squamosi" per i prati di Mediis.

UN IMPEGNO SENZA SOSTA
  Nonostante tutto ciò,per anni,terminato di lavorare per guadagnarsi di vivere e pagarsi l'affitto,iniziarono a fare "La Patrie" e a mezzanotte lasciano l'appartamento di via della Posta "che non aveva alcuna comodità" e se ne vanno a spasso per i portici di Udine parlando "mano nella mano,anche se avevano 25 anni di differenza.Eravamo contenti perchè vivevamo questo ideale ".L'intervista  è finita ;ci saluta con una gentilezza autentica e colma di interesse per noi.Saliti in macchina decidiamo di portare un saluto a Marchi sulla sua tomba;sopra si legge "Un uomo forte e libero,ha dedicato la sua lunga vita per la dignità e per la libertà della sua terra ".Ora lì vicino anche Maria riposa per sempre,o almeno così dice.

fonte: copiato interamente dal Novi Matajur dell'11 giugno 2014.

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