Il Cameraro è un volontario che durante l'anno raccoglie fondi per la parrocchia,in cambio dell'offerta offre una "presa" di tabacco da fiuto.Dopo la Messa vengono svelati i nomi dei nuovi Camerari.
Questa tradizione l'ho vista anni fa alla sagra di San Antonio a Uccea-Učja.
Il 27 luglio si ripeterà questa tradizione in occasione della festa di Sant'Anna a Stolvizza di Resia-Solbica.
Mia nonna (Terska dolina) usava il tabacco da fiuto ( era usato solo dalle donne) ed aveva una scatolina di corteccia di betulla (brieza) .Da un ramo giovane , tolta la parte legnosa, veniva sagomata la scatolina con tanto di coperchio.Se conservata all'asciutto durava anni.
LA CAMERARIA -aggiornamento con altre notizie
Un’altra lezione che ci viene dallo stile di vita cristiana e di presenza comunitaria, proprio dei nostri vecchi, è reperibile nell’amorevole ed ammirevole cura che essi ebbero per l’amministrazione delle chiese, amministrazione chiamata a quei tempi «cameraria» e il «cameraro» era l’incaricato della gestione. La carica di cameraro era ambita nei nostri villaggi o paesi rurali, molto più che l’ufficio di sacrestano ai nostri giorni; l’investitura veniva data per elezione effettuata nella «vicìnia» la carica durava solo un anno. Compito del cameraro era riscuotere gli affitti dei campi e delle case di proprietà della chiesa, i livelli (canoni annui su terreni ceduti in godimento perpetuo), i legati (lasciti testamentari): tutti diritti che venivano assolti con prodotti agricoli come «formento, oglio», oppure in «contadi», cioè moneta corrente, registrando regolarmente ogni entrata e rilasciando la debita ricevuta. A ciò s’intervallano le uscite per spese di manutenzione della chiesa, culto, acquisti, retribuzioni, viaggi, incarichi, corrispondenza d’ufficio, contabilità ed altre voci. Scaduto l’anno della cameraria, i conti vengono pubblicati e votati in vicinia alla presenza di un notaio, scrivano o perito, il quale ne redige il resoconto che poi viene inoltrato con tutte le pezze giustificative in «filza» al revisore competente, il«Ragionato»; costui esamina la documentazione e poi la sottopone all’autorità competente (per Tricesimo al «Luogotenente della Patria del Friuli»), che emana il decreto di approvazione e determina le modalità per il saldo di eventuali pendenze, che dovevano solitamente essere pagate nello spazio di un mese, pena le «summarie esecutioni».
http://www.sanpelagio.it/pagine/storia4.html
Cameranza in Val Resia
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