23 dic 2014

Incipit di Dentro il labirinto


Boris Pahor (1913 — vivente), scrittore italiano di etnia slovena.
Era la fine di dicembre. Mentre fervevano i preparativi delle feste, lui passeggiava sul lungomare di Barcola senza lasciarsi incantare dal paesaggio che solitamente gli veniva in soccorso dando una sferzata al flusso dei suoi pensieri. Non riusciva a tener fede all'impegno di recuperare le vicende del dopoguerra per il suo archivio personale: quei remoti avvenimenti lo lasciavano freddo e indifferente. Non era più nemmeno convinto che avesse un senso indagare le esperienze passate; trascorreva perciò i suoi giorni nella pigra attesa di trovare un pretesto che lo svincolasse dalla promessa che aveva fatto a se stesso.
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La trama e le recensioni di Dentro il labirinto, romanzo di Boris Pahor pubblicato da Fazi Editore. Dall'autore di Necropoli, un nuovo libro intenso e drammatico che racconta un capitolo sconosciuto della storia d'Italia. Insieme a Primavera difficile e Oscuramento, Dentro il labirinto fa parte della cosiddetta "Trilogia triestina", al centro di tutta la produzione letteraria di Pahor e dedicata al periodo '43-'49. Dopo la drammatica esperienza del lager e la degenza nel sanatorio dove l'amore per l'infermiera francese Arlette gli ha fatto ritrovare il gusto per la vita, Radko Suban, alter ego dell'autore, torna a Trieste.
Ma Radko fatica a riconoscere la sua città natale. La comunità slovena, più straziata che mai, vive dall'altra parte della frontiera, in quella Iugoslavia di recente costituzione che un tempo passava ancora per incarnare l'anima della resistenza a tutti i fascismi e che già versa nella peggior caricatura totalitaria. Per uscire da un labirinto ostile, Radko dovrà ritrovare la fiducia nell'individuo e nella società, dovrà di nuovo imparare a “vedere nella notte”.

Boris Pahor è nato nel 1913 a Trieste dove vive tuttora. Dopo la laurea a Padova ha insegnato Lettere italiane e slovene nella città giuliana. Durante la seconda guerra mondiale ha collaborato con la resistenza antifascista slovena ed è stato deportato nei campi di concentramento nazisti, esperienza che lo ha segnato fortemente e di cui si trova traccia in gran parte della sua ricchissima produzione letteraria. I suoi libri, scritti in sloveno, sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco, spagnolo e perfino in esperanto. Segnalato più volte all’Accademia di Svezia che assegna il Nobel per la letteratura, insignito nel 1992 del Premio Preseren, il massimo riconoscimento sloveno, per la sua attività letteraria, già nominato in Francia Officier de l’Ordre des Arts e des Lettres dal ministero della Cultura, nel 2007 Boris Pahor ha ricevuto la Legion d’Onore da parte del presidente della Repubblica francese. In italiano, oltre a Necropoli (Fazi Editore 2008. Premio Viareggio, Premio Napoli, Premio Latisana per il Nordest e “Libro dell’anno” di Fahrenheit – RaiRadio3 ), sono stati pubblicati Il rogo nel porto, La villa sul lago, Il petalo giallo, Primavera difficile, Tre volte no, Piazza Oberdan e Qui è proibito parlare.
http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/romanzi-storici/dentro-il-labirinto/

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