19 dic 2014

La Slavia ha bisogno di un vero miracolo


Fonte:articolo  del dom del 20 dicembre 2014 
E' un'analisi dettagliata della situazione demografica delle valli del Natisone/Nadiške doline di Riccardo Ruttar
Complimenti all'autore!!!
Nella parte sottostante la situazione nell'Alta Val Torre.


foto di Luca pb
tra Montemaggiore/ Matajur e il rifugio
N
adiške doline/valli del Natisone
l'Opinione di Riccardo Ruttar

Uno dei primi problemi che ho affrontato all'inizio della mia nuova professione di ricercatore nell'Istituto di ricerche sloveno,dopo sei anni di insegnamento nelle scuole primarie italiane,quattro dei quali letteralmente al confine con la Slovenia ,fu quello della disastrata e disastrosa situazione demografica della popolazione di lingua slovena sul confine orientale,con un'attenzione particolare alle valli del Natisone,la Slavia.Il quadro drammatico dei dati estrapolati dal censimento del 1981 lasciavano sconcertati.La Slavia di quell'anno non aveva trattenuto nel suo territorio neppure la metà (ab.8051)dei residenti che contava trent'anni prima (ab.16.195 nel 1951).Le domande che mi ponevo erano tante:chi se n'era andato?Dove?Perchè? Analizzando la situazione per classi d'età e stato civile si evidenziavano impressionanti disomogeneità.
Alcune cifre:una sostanziale parità di coniugati(22 per cento della popolazione)ma le vedove superavano i vedovi di ben 11 punti percentuali (in cifre:856 contro 116).Ma il fenomeno locale più vistoso e gravido di conseguenze era la differenza numerica dei maschi e delle femmine tra i 20 e ed i 50 anni,gli anni della maturità e maternità:1318 femmine contro 1744 maschi .In quelle fasce d'età a 426 maschi mancava in loco una partner?Stando così le cose non meraviglia che i celibi superassero abbondantemente la metà dei maschi residenti ((56 per cento) .Si capisce allora perchè nell'arco dei 20 anni seguenti al terremoto (1975-1996)nella Slavia si sia registrato un calo di 2.462 residenti rispetto agli iniziali (ab.8.935) .In 20 anni ci sono stati 3.318 morti e solo 1195 nati.La differenza fa 2,113 .Pertanto il calo demografico (- 2.462)era imputabile per l'86 per cento al saldo naturale e solo per il 14 per cento al saldo migratorio(- 345 unità).
Il compianto mons.Gujon,già parroco di Montemaggiore /Matajur,scriveva nello stesso periodo ,col suo tratto incisivo ed ironico,del "ratto delle slavine",delle giovani slovene ,parafrasando le difficili origini di Roma e pensando alla Roma di oggi,quale matrigna di un popolo inviso e bistrattato da un nazionalismo insensato e beffardo .Non è cambiato granchè da quei tempi che sembrano lontani.Non per nulla la Slavia continua a perdere i suoi "pezzi" migliori:gli anziani,.ricchi di memorie e di attaccamento al loro patrimonio ,magari misero di valore venale ma ricco di cultura ,lingua ,tradizioni,saggezza ed esperienza. nei numerosi camposanti annessi alle chiesette votive ;i giovani..e ancora più le giovani -che hanno ben poco da attendersi a casa propria per il loro futuro per una qualsiasi carriera che non li costringa all'emarginazione.
Non ho partecipato al convegno dal titolo significativo "Kako mladi Slovenci v Italiji vidijo svojo prihodnost-Come i giovani sloveni vedono il proprio futuro" tenutosi qualche giorno fa a Nova Gorica,colà organizzata dal locale giovane assistente universitario Dejan Valentinčič,ma avrei ascoltato volentieri la loro voce,le loro riflessioni,le aspettative.Il pensiero va non solo al disastro dei numeri,ma all'impoverimento di una comunità già disgregata ed in crisi identitaria,rispetto al proprio futuro etnico,culturale,linguistico ed economico,E se io chiedo quale sia il futuro della Slavia,non trovo altre risposte se non in un miracolo dell'Onnipotente.Per fortuna siamo a Natale!

Bardo/Lusevera
foto personale

La situazione dell'Alta Val Torre è molto simile a quella delle valli del Natisone,anzi a parer mio,peggiore.Lo spopolamento è  stato disastroso per mancanza di  lavoro in loco,i giovani nel corso degli anni sono scesi in pianura o sono emigrati all'estero.Anche i tentativi di impiantare qualche piccola attività dopo il terremoto sono durati poco.Finito il contributo tutti hanno  chiuso i battenti.Non c'è stata mai la volontà politica di aiutare queste popolazioni vicino al confine.Questo è un problema che ha le origini lontane ,si è voluto da sempre isolare e far emigrare questa gente di etnia slovena.Così anche la cultura,la lingua ,le tradizioni sono andate quasi a scomparire.Per fortuna che il Centro Ricerche Culturali  con la nuova amministrazione comunale di Lusevera/Bardo si danno da fare con iniziative culturali,sociali.musicali,convegni ed altro per non far perdere del tutto la propria identità e cultura nell'Alta val Torre.
Un vivo ringraziamento al prof. Viljem Cerno , ora sostituito dal figlio Igor, che si è battuto nel corso degli anni a tale scopo.
                                                                                           
                                                               BUOH LONI Viljem Cerno !!!

Dati dei censimenti del comune di  Lusevera:andamento della popolazione residente dal 2001 al 2013.
Se cliccate il link troverete altri dati più specifici .
                                                                                                                                           O.T






http://www.tuttitalia.it/friuli-venezia-giulia/33-lusevera/statistiche/popolazione-andamento-demografico/



la lipa/tiglio
davanti alla chiesa di S.Floriano
Zavarh/Villanova delle grotte
foto Pier Paolo Zanussi (vicesindaco)

1 commento:


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