7 gen 2015

52° Dan Emigranta


Ieri ,a Cividale in un teatro gremito ,si è svolto il 52° incontro degli sloveni della provincia di Udine,nato per far incontrare gli emigranti che ritornavano in Benecia per le festività di fine anno.
Mi ricordo che ci partecipavo  già da bambina,quando era solo una bicchierata accompagnata dalla fisarmonica,poi con il passare degli anni si è spostato al teatro Ristori e si è arricchito di uno spettacolo teatrale ambientato nella Benecia.
Vorrei ricordare i promotori di questa festa :Izidor Predan(Dorič), Pavel Petricig,Marij Lavrencig ed Emil Cencig che non ci sono più. Viljem Cerno,giovanissimo al tempo dell' istituzione del Dan  Emigranta ,ancora oggi valido portabandiera dei diritti della Benecia,in particolare della Terska dolina .Queste persone  hanno costruito una collaborazione vitale per la Benecia ed hanno dato anche un' indicazione significativa per i nostri giorni.
L'incontro ,come sempre ,è stato allietato dalla partecipazione dei giovani delle Benecia con le loro musiche e canzoni del Senjam Beneške piesmi.

Programma

 - Saluti del sindaco  di Cividale Stefano Balloch

- Bruna Dorbolò,presidente dell'Istituto per la cultura slovena  della provincia di Udine, ha presentato tre richieste:
*estensione dell'insegnamento dello sloveno alle Valli del Torre,Resia e Valcanale.
*fare un'unione dei comuni della provincia di Udine nei quali sia riconosciuta la minoranza slovena
*individuare e mettere in atto strategie di sviluppo per far rimanere i giovani in loco,perchè sono la prima ricchezza della comunità

- L'on.Ivano Strizzolo,presidente della Commissione paritetica  Stato-Regione FVG ,ha esordito con gli auguri in lingua slovena.Ha evidenziato  tra l'altro come "la minoranza slovena sia per la regione una specialità e ricchezza per l'Italia e l'Europa,necessita rinvigorire e rafforzare l'articolo 21 della legge statale di tutela ed in particolare un sostegno economico ai comuni della provincia di Udine nei quali è presente la minoranza slovena".

foto dal dom

Musical "Krajica Vida"su testi di Aldo Clodig e musiche di Davide Clodig con la partecipazione di

*Elisa Iovele (soprano) nel ruolo della regina Vida
*Goran Ruzzier (basso-baritono) nel ruolo di Attila
*Mali lujerji coro voci bianche
*Mladinski zbor -coro della Glasbena Matica  - coro giovanile della G M.
 *Gruppo teatrale (Gledališka skupina) della bilingue di San Pietro.



Krajica Vida  (trama) dal dom
 il soprano Elisa Iovele nel ruolo di Krajica Vida
foto da Google 
 La leggenda  narra della regina Rosmunda, che la tradizione locale vuole essere la nobile longobarda Teodolinda.
Rosmunda riuscì a salvarsi e a salvare il suo popolo dagli assalti di Attila usando come riparo inaccessibile la Grotta di San Giovanni d’Antro. Gli assediati, si racconta, vedevano dalla pianura alzarsi il fumo dalle case incendiate. Malgrado i viveri, nella grotta, scarseggiassero, la regina, coraggiosamente, decise di gettare dalla rupe di Antro l’ultimo sacco di grano rimasto, gridando ai nemici che era in possesso di tanti sacchi quanti erano i chicchi di frumento buttati dalla grotta. Fu così che l’assedio fu tolto e il popolo salvo.
immagine
dal dom




3 commenti:

  1. All'amministratore del blog dedicato a Bardo-Lusevera
    Sono un assiduo lettore del suo blog,visto che tratta argomenti della Val Torre vorrei che lei pubblicasse questo mio pensiero.Sono uno che conosce molto bene le valli del Natisone e Torre.
    Ho letto pochi giorni fa in un gruppo di fb che in Val Torre si vuole organizzare degli incontri con persone anziane per non far morire il po-nasem.
    Mi pare un'ottima iniziativa per non far dimenticare ,o piuttosto insegnare agli interessati ,l'antico dialetto che un tempo si parlava .Tutto ciò che si fa per valorizzare la cultura e le tradizioni va bene,perchè "Non è mai troppo tardi"si spera.
    Quello che mi ha meravigliato è che le persone dalle quali parte l'iniziativa,fino a poco tempo fa ,si sono opposte all'introduzione dello sloveno nella scuola di Vedronza.Anzi si sono dimesse dall'Amministrazione comunale e si sono messe in lista con l'opposizione.Ma lei dirà che non lo sloveno,ma il po-nasim vogliono insegnare. Tutti sanno che il dialetto locale è di chiara derivazione slovena,infatti io quando vado in Slovenia capisco tutto,invece il serbo e il croato molto poco.Ottima la scelta delle valli del Natisone di istituire una scuola bilingue (italiano-slovena),mi è dispiaciuto molto quando ho letto che nonostante l'ok della regione in val Torre la cosa non è stata attuata quest'anno.Questo discorso lo faccio perchè tempo fa si era proposto di insegnare il po-nasim a Vedronza ,ed avendo avuto il diniego dalla maggioranza dell'amministrazione comunale, ci sono state le dimissioni di alcuni consiglieri comunali.A scuola si insegnano le lingue,il friulano lo è,perchè ha una grammatica.
    Mi scuso se mi sono dilungato con la speranza che questa mio pensiero venga pubblicato.

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  2. Solbica mi fa piacere che segua il mio blog e la ringrazio per il suo gradito commento.Purtroppo in Val Torre si è fatto di tutto per ostacolare l'introduzione dello sloveno a scuola. Alcuni dicono addirittura che il po-nasem che si parlava sia di derivazione celtica o slava,ma non slovena.E' proprio un'assurdità!!!

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