17 mar 2015

PIU' INTELLIGENTE CHI IMPARA DUE LINGUE IN CASA

Secondo le ricerche scientifiche i bimbi in contatto con più idiomi fin dalla più tenera età,hanno un più alto quoziente intellettivo.
Ormai sono ben noti i vantaggi arrecati dal bilinguismo alla cultura,all'equilibrio psicofisico,alla vita sociale e addirittura alla salute delle persone.E le conferma in tal senso si susseguono.
Questa volta l'autorevole portale internet www.huffingtonpost.it afferma che "conoscere due lingue senza doverle studiare a scuola è un bel vantaggio".Il riferimento è ai bimi che hanno la possibilità di apprendere due lingue in famiglia.Una condizione che dovrebbe essere del tutto normale nelle case della Slavia,Resia,Valcanale ed Alta Val del Torre,ma che purtroppo non lo è.Questo a causa di scellerate politiche di assimilazione attuale da un secolo e mezzo a questa parte,che hanno introdotto molti sloveni della provincia di Udine ad atteggiamenti oggettivamente autolesionistici nei confronti di sè stessi e della loro discendenza.
Ma i bambini bilingui sembrano un'altra marcia in più:imparano più in fretta."Hanno una maggior capacità di elaborare le informazioni perchè sono abituati ad affrontare delle sfide.Non solo devono imparare due lingue contemporaneamente,ma anche riuscire a distinguere tra le due senza mischiare le parole",dice uno studio della National University di Singapore.
Si legge su huffingtonpost.it a firma di Silvia Pasqualotto:" I ricercatori del dipartimento di psicologia,in collaborazione con vari ospedali della città,hanno sottoposto 114 bambini di 6 mesi a un test chiamato assuefazione visiva ." Ai piccoli venivano fatte vedere più volte delle fotografie di un peluche a forma di lupo e di orso.Scopo del test era misurare in quanto tempo i bambini si annoiano di fronte alla stessa immagine.E' emerso che i figli dei genitori bilingui una maggior sete di nuove immagini.Essi infatti si annoiavano prima degli altri e mostravano un maggior interesse per la foto del peluche che non avevano ancora visto.I ricercatori hanno perciò ipotizzato un collegamento tra le velocità con il quale i bambini si annoiavano e lo sviluppo delle loro capacità cognitive.In una parola:un più alto quoziente intellettivo.Il famoso QI. Questi effetti non sono legati al possesso di una lingua in particolare,ma sono stati evidenziati in tutte le coppie di lingue analizzate."
Il sito internet diretto da Lucia Annunziata riporta la dichiarazione del dottor Leher Singh,responsabile del progetto:"Per gli adulti l'apprendimento di una seconda lingua può essere lungo e laborioso.Così a volte proiettiamo le nostre difficoltà anche sui bambini,immaginando uno stato di grande confusione se due lingue si accavallano nelle loro testoline.Tuttavia,un gran numero di studi ci hanno dimostrato che i bambini sono invece in grado di affrontare le sfide poste dal dover imparare due lingue diverse.Non solo,questo esercizio sarà loro utile quando diventeranno grandi."
Al contrario,chi non fa questo esercizio diventa uno sradicato.E,per dirla con la filosofa Simon Weil,"chi è sradicato sradica",con le nefaste conseguenze che si palesano nelle valli di lingua e cultura slovena in provincia di Udine.
M.Z.
articolo tratto interamente dal quindicinale dom del 15-03-2015

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