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L'abbandono, infatti, è solo apparente e momentaneo (la madre resta sempre nelle vicinanze, e ritorna da loro appena possibile).
Il contatto con l'uomo, invece, rischia seriamente di compromettere le possibilità di sopravvivenza dei giovani animali.
Il mese di giugno coincide ad esempio con il periodo delle nascite del capriolo. I mezzi di difesa dei piccoli di capriolo dalla possibile predazione sono il mimetismo del manto e l'assenza di odori particolari in grado di attrarre i predatori. Confidando in queste protezioni fornite dalla natura, per necessità di alimentazione o in caso di pericolo le femmine si allontanano temporaneamente dai cuccioli, che rimangono in apparenza soli ed indifesi.
Animati dalle migliori intenzioni, decine di gitanti che s'imbattono casualmente in piccoli di capriolo solitari indugiano allora ad accarezzarli o li prelevano per consegnarli agli enti competenti alla tutela della fauna. Così facendo, però, invece che salvarli in pratica li condannano. Infatti, ammesso e non concesso che riescano a sopravvivere allo stress da cattura (che frequentemente può portarli alla morte) e ai problemi successivi di corretta alimentazione (problemi di compatibilità col latte di altre specie), in ogni caso i giovani caprioli non potrebbero essere correttamente reinseriti nel loro contesto naturale. Il motivo? «L'uomo li "marchia" con il suo odore e i piccoli non sono più riconosciuti dalla madre, che quasi sicuramente smetterà di prendersi cura di loro».
E gli animali cresciuti, se addomesticati e "imprintati" , possono - se liberati dopo settimane o mesi- avvicinarsi troppo a case e strade.
Ricordiamo che in ogni modo «il prelievo non autorizzato di cervidi selvatici come il capriolo e il daino è un illecito penale sanzionato con un’ammenda di competenza del tribunale, ai sensi della legge 157/92».
E' vietato impossessarsi di animali selvatici anche per custodirli in ambito domestico.
Turisti ed escursionisti sensibili alla tutela della fauna eviteranno saggiamente di toccare e rimuovere esemplari di piccoli di capriolo con i quali vengano casualmente a contatto: vanno lasciati nella condizione di massima tranquillità, cambiando immediatamente tragitto se è necessario.
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