Nel consiglio comunale di venerdì 20 marzo a Lusevera la maggioranza ha votato contro la richiesta di ricorrere al Tar per valutare possibili profili di incostituzionalità della legge regionale 12 dicembre 2014, n. 26 che dispone l’istituzione delle Unioni territoriali intercomunali. La richiesta di convocazione del consiglio comunale per valutare il ricorso al Tar sulla riforma degli enti locali è giunta in conseguenza di una decisione dei consiglieri di minoranza e dei sindaci dell’Uti del Tarcentino che fanno riferimento alla minoranza consigliare regionale.
Nella sua motivazione al diniego all'iniziativa, il sindaco Marchiol si è così espresso: »Il percorso di riforma degli enti locali in Friuli è cominciato già nel 2009, sotto l’amministrazione regionale guidata da Renzo Tondo. La proposta di legge presentata dalla giunta di centro-destra era praticamente identica a quella attuale, con la differenza che l’obbligo di far parte delle Unioni era previsto solamente per i comuni montani. O meglio: per i piccoli comuni montani. Infatti ai comuni con più di 3000 abitanti era data la possibilità di tirarsene fuori con una delibera dei rispettivi consigli comunali. E indovinate come deliberarono Tarcento, Cividale, Tolmezzo o Tarvisio? Decisero di starsene fuori. Solo Faedis, per solidarietà con il vicino comune di Attimis, scelse di rimanere a far parte della cosiddetta Unione montana del Torre.
Allora, però, nessuno gridò all’incostituzionalità della normativa, nonostante fosse ben più discriminatoria di quella attuale, costringendo solo i piccoli comuni montani a far parte delle unioni. Non ci fu la benché minima solidarietà dei comuni più popolosi verso quelli più piccoli: che si arrangino! Son solo problemi loro.
Guardate un po’: ora che la medesima riforma coinvolge tutti i comuni della regione, anche quelli grandi, la stessa riforma è diventata tutto d’un colpo incostituzionale e si tira per la giacca i piccoli comuni perché partecipino numerosi al ricorso. Se con la precedente riforma degli enti locali potevamo anche sparire che tanto nessuno si sarebbe scomposto, con questa riforma, siamo improvvisamente diventati importanti per la causa e ci chiedono di sostenere economicamente l’iniziativa! Per una volta, almeno una volta, io dico, che siano loro a far qualcosa anche nel nostro interesse. Che facciano il ricorso, che sostengano le spese magari con l’aiuto dei partiti e dei consiglieri regionali di minoranza e che chiedano l’intervento dei giudici costituzionali. La pronuncia varrà per tutti, anche per noi. Per questo invito il gruppo consigliare che mi sostiene, a votare contro la pilotata richiesta avanzata dalla minoranza.
In aggiunta, quello che preoccupa nella vicenda, sono i soliti giochetti della politica fatti sulla pelle degli amministratori locali. Se la riforma degli enti locali proposta è incostituzionale, è aberrante, è innaturale, perché mai non è stata contrastata in modo deciso dal centro-destra nelle opportune sedi fin dall’inizio? Cosa ci stanno a fare i consiglieri di opposizione in Regione? Perché si demanda sempre il lavoro sporco ai sindaci?”.
Qualora la riforma degli enti locali non subisca uno stop, l'impegno dell'amministrazione di Lusevera sarà quello di collaborare attivamente alla redazione dello statuto dell'Uti del Torre affinchè vengano difese e valorizzate l'autonomia, la rappresentanza e le ragioni dei piccoli comuni montani.
http://luseverainforma.it/2015/04/01/uti-basta-coi-giochetti-della-politica/
Notizie dal sito di maggioranza del Comune di Lusevera
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