30 lug 2015

La festa degli ex emigranti / Praznik nekdanjih emigrantov

foto di archivio blog

A cavallo di un’epoca di mutamenti, economici, sociali e di costume, la 37a edizione della Festa degli ex Emigranti di Lusevera, tradizionale appuntamento estivo in musica, eventi, arte e tradizioni dell’Alta Val Torre e non solo.

È tempo di riflessioni, infatti, per il sodalizio, nato dopo il terremoto, nel 1978. «Allora eravamo in tantissimi – dice il presidente, Dante Del Medico –; chi era andato a cercare fortuna fuori dal suo paese, per questioni di necessità, rientrava per ricostruire. Arrivavano da Svizzera, Francia, Germania, ma anche da altre regioni e città dell’Italia come Milano e Torino. A Lusevera, intanto, non era rimasto quasi più nessuno, a eccezione di qualche anziano e di poche famiglie con bambini piccoli».
Cominciava una nuova «era», per l’Alta Val Torre: sistemazione delle abitazioni, recupero delle coltivazioni, taglio dei boschi. Un momento difficile, perché legato alle ferite del post sisma, ma vitale e di crescita. «È 37 anni fa che abbiamo organizzato la Festa dell’Ex Emigrante, per stare insieme, uniti, per mantenere le tradizioni e non perdere mai la memoria del passato, dei nostri genitori e dei nostri nonni – spiega Dante, 60 anni, da 26 alla guida del sodalizio –. Col passare del tempo molti amici ci hanno lasciato e oggi l’associazione si può dire che conti tra i suoi membri perlopiù ragazzi giovani: sono i figli degli emigranti; rappresentano il 70% dei soci del gruppo e sono fortemente attaccati alla loro terra, sebbene il loro vissuto personale sia ovviamente diverso». Adesso, in particolare da due anni a questa parte, la «ruota» ha cominciato a girare di nuovo: «con la crisi economica ci troviamo di fronte a un altro tipo di emigrazione, che riguarda proprio le generazioni giovani. I nostri nipoti cercano ancora una volta la via dell’estero, perché in Italia le possibilità di lavoro si sono molto ridotte, in particolare per chi ha studiato. Da una parte, quindi, i ragazzi se ne vanno e, dall’altra gli emigranti fanno sempre meno rientro in patria, perché sono troppo anziani o perché ci hanno lasciato. Nel periodo compreso tra metà luglio e metà agosto, fino a qualche anno fa si assisteva al ripopolamento delle frazioni in estate: chi viveva all’estero tornava in Alta Val Torre per nostalgia della sua terra, per fare i necessari lavori nelle case mantenute di proprietà, per stare insieme ai paesani. Oggi sono sempre meno e i loro figli raramente decidono di trascorrere qui le loro vacanze. Così si vedono tante abitazioni chiuse ed è molto triste. È la ruota della vita, sono le epoche della storia. Noi cerchiamo di mantenere salde le tradizioni, guardando al futuro sempre e comunque con ottimismo».
Dante era emigrato con i genitori in Svizzera quando era ancora bambino; poi è tornato a Lusevera all’età di 13 anni. Il fratello, il compianto Dino, aveva fondato sempre in Svizzera, nel 1968, l’Unione Emigranti Sloveni del Friuli Venezia Giulia, oltre ad aver scritto un gran numero di libri sulla storia e le tradizioni, uniche, della «sua» Alta Val Torre.
V Bardu se je odvijam med 24. in 26. julija praznik nekdanjih emigrantov.

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