8 ago 2015

Nuovo Piano di sviluppo rurale




kz_psrIl nuovo Piano di sviluppo rurale premierà progetti in grado di coinvolgere più attori e di ricomprendere settori diversi (progetti integrati e di filiera). Particolare attenzione sarà dedicata ai giovani che intendono creare imprese legate al settore primario. Resterà fondamentale il ruolo dei 5 Gruppi di azione locale (Gal) per lo sviluppo della montagna. Queste, in estrema sintesi, alcune delle caratteristiche più importanti del programma come esposte dal segretario provinciale della Kmečka zveza, Stefano Predan, durante l’incontro cui hanno partecipato molti operatori del settore, tenutosi a San Pietro al Natisone lo scorso 21 luglio. Presenti alla riunione anche  sindaco e vicesindaco di Stregna (rispettivamente Luca Postregna e Caterina Dugaro), il primo cittadino di Savogna Germano Cendou e il vicesindaco di Drenchia Michele Qualizza.
Introducendo la sua relazione, Predan ha precisato che il Psr, in realtà, è ancora in attesa dell’approvazione definitiva da parte della comunità europea.
Secondo il segretario provinciale della Kmečka zveza la decisione dovrebbe arrivare entro l’estate. In autunno, quindi, dovrebbero uscire i primi bandi (alcuni – sulla tutela dei prati stabili ad esempio – sono già stati pubblicati con la garanzia della copertura da parte della Regione).
In ogni caso, ha spiegato Predan, se è vero che le cifre potranno subire ancora modifiche sensibili, le linee guida del Psr definitivo non si dovrebbero discostare di molto da quelle indicate nell’ultima proposta della Regione, frutto di una lunga concertazione con le autorità europee. Il piano ‘ufficioso’ prevede finanziamenti complessivi per 296 milioni e 110mila euro da suddividere in 20 misure (settori di intervento), ciascuna con una propria dotazione finanziaria. Fra queste lo sviluppo delle aziende agricole e delle imprese, gli investimenti nelle immobilizzazioni materiali, i servizi di base e rinnovamento dei villaggi rurali, gli investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nella reditività delle foesete, oltre, come anticipato, alla misura leader che verrà gestita dai Gal.
La preferenza, che comporterà maggiori possibilità di copertura dell’investimento (in ogni caso mai superiore al 60% dell’importo) andrà ai progetti di ‘filiera’, ‘integrati’ e riferiti al ‘pacchetto giovani’. Con i primi si intendono quelli presentati da un solo beneficiario che abbracciano due o più misure. Progetti di filiera invece quelli che ricomprendono le fasi di produzione, trasformazione e commercializzazione del prodotto. Con il ‘pacchetto giovani’ infine il Psr punta – ha spiegato Predan – a “supportare i giovani agricoltori, nella fase di avvio e organizzazione strutturale, nella formazione professionale e nelle scelte gestionali, orientate alla sostenibilità economica e ambientale, con l’obiettivo di ridurre i costi, aumentare la produttività, la competitività e l’innovazione oltre che a favorire il ricambio generazionale e la permanenza dei giovani nelle aree rurali in particolare quelle marginali.”
Calando la ‘bozza’ del nuovo Psr sulle attività forestali ed agricole delle valli del Natisone, secondo Predan, ci saranno risorse importanti destinante al recupero dei pascoli e dei prati stabili in montagna. Nota dolente invece per gli operatori forestali ai quali, ai fini del finanziamento, il Psr potrebbe richiedere la certificazione di aziende e foreste. Contro questa previsione (che penalizzerebbe le imprese delle valli del Natisone rispetto ad altre realtà della regione) la Kmečka zveza si è a lungo battuta, e lo stesso Predan non ha escluso che, in sede di stesura dei bandi definitivi, possano essere apportate modifiche che rendano meno stringente questa previsione.http://novimatajur.it/attualita/kmecka-zveza-presentate-le-linee-guida-del-nuovo-piano-di-sviluppo-rurale.html

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