3 set 2015

La lingua madre


Parlare nella lingua madre, anche se è una lingua minoritaria come il friulano o i dialetti sloveni e germanofoni della nostre montagne, rende più bella la vita! Già lo sapevamo per esperienza, ma ora ce lo dice anche la scienza
Dalla Vita Cattolica
1.09.2015
Se leggiamo una storia in cui il personaggio sorride ed è felice, senza accorgercene sorridiamo anche noi; se è arrabbiato, aggrottiamo la fronte. Se però il testo non è nella nostra lingua madre, la reazione è più blanda. Secondo Francesco Foroni, neuroscienziato della Sissa di Trieste e autore di uno studio pubblicato su "Brain and Cognition", questo effetto potrebbe dipendere dalla diversa modalità in cui impariamo la lingua madre e la seconda lingua. 

Con un'elettromiografia, tecnica che registra l'attivazione dei muscoli, Foroni ha misurato le espressioni facciali di 26 soggetti di madrelingua olandese che hanno imparato l'inglese a scuola, dopo i dodici anni. Mentre leggevano dei testi in inglese, le loro espressioni facciali in risposta alla lettura di informazioni riguardanti stati emotivi erano molto più attenuate. "Secondo la corrente teorica dell''embodiment' - spiega il ricercatore - quando processiamo informazioni di natura emotiva, il nostro organismo 'mima' le emozioni specifiche, mettendo in atto gli stati fisiologici caratteristici di questa emozione. Quando però leggiamo in una lingua acquisita successivamente alla lingua madre, questa risposta fisiologica, pur non sparendo del tutto, si attenua drasticamente". 

Secondo questo approccio, normalmente impariamo le parole associate alle emozioni "di prima mano", in contesti emozionali (per esempio, la mamma che ci sorride mentre ci chiede di farle un sorriso), mentre la seconda lingua viene normalmente acquisita in ambienti più "freddi" e con metodi formali, per esempio a scuola. In questo modo l'associazione fra la parola che rappresenta l'emozione e il vissuto dell'emozione stessa è molto più labile, "da qui le risposte molto più diluite che ho osservato nel mio studio" precisa Foroni. Questo effetto, secondo il ricercatore, ha alcune implicazioni: "Pensate per esempio alle situazioni in cui gli individui devono prendere decisioni. La letteratura dice che quando siamo influenzati dalle emozioni tendiamo a essere meno razionali e a prendere decisioni che non sono basate su una corretta valutazione del problema. È possibile che trovarsi in un contesto che implica l'uso di una seconda lingua possa cambiare il tipo di decisioni che vengono prese - conclude - limitando il potenziale impatto negativo delle emozioni"
http://www.lavitacattolica.it/stories/marilenghe/8779_che_emozione_la_marilenghe_lo_conferma_anche_la_scienza/#tabm3

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