immagine e testo da http://www.associazioneletteraturagiovanile.it/Fantafilatelia/biografieIJK.htm |
Nato a il 19 gennaio del 1876. Morì a Lubiana il 26 aprile del 1899.
Nella sua infanzia la sua famiglia si trasferì molto spesso. Era ancora giovane quando sua madre morì nel 1880. Nel 1990 morì pure il padre, un insegnante.
Dopo la morte dei genitori uno zio divenne suo tutore.
Inizialmente Kette voleva diventare sacerdote, ma dopo aver scritto alcune satire poetiche contro il vescovo di Lubiana dovette lasciare gli studi.
Kette divenne un membro del zadruga ( "cooperativa"), un gruppo studentesco illegale. Tale scelta gli procurò guai con la giustizia. .
Tra il 1895 e il 1896 visse dando lezioni private e iniziò a pubblicare poesie, articoli e racconti per bambini sotto pseudonimo su alcune riviste (Ljubljanski Zvon, Slovenec, Nova nada, Angelček e Vrtec), e continuò gli studi a Novo Mesto, dove si era formata una zadruga sull’esempio di quella presente a Lubiana. Mantenne comunque i contatti con Lubiana
Riuscì a laurearsi nel 1898, dopo di che dovette assolvere ai suoi impegni militari a Trieste. Ma presto fu congedato per motivi di salute e per curarsi si trasferì a Mun, dove a causa della tubercolosi morì all’età di 23 anni.
Nelle sue poesie Adrija e Mio Dio, un ciclo di sonetti del 1898, Ricordi, Notti quiete, Notti nere (1899) rinnova i temi erotici, filosofici, religiosi della generazione romantica, traducendoli in un linguaggio elegante e conciliando la tradizione colta con quella popolare. Fu uno dei maggiori rappresentanti del modernismo sloveno.
Vrabec in lastovka da basni in pravljice ( fiabe e favole)
Vrabec in lastovka da basni in pravljice ( fiabe e favole)
Na streho je priletel vrabec k lastovki.
"Kam greš, lastovka?" je ščebetaje vprašal brhko sosedo. "Na jug, na jug," je zacvrčala ptica, "kaj ti ne pojdeš na zimo iz mrzlih in neprijetnih krajev?"
"Jaz, a zakaj neki?"
"Glej ga, bedaka, saj tu ne boš imel ni gorkega stanovanja ni dovolj hrane..."
"In ko bi tudi moral poginiti," je odvrnil dobri rjavček, "ne zapustim svoje preljube domovine, mavreč z njo hočem trpeti in stradati ter pričakovati boljših in srečnejših dni."
https://sl.wikisource.org/wiki/Vrabec_in_lastovka
Il passero e la rondine
Sul tetto un passero volò dalla rondine.
"Dove stai andando, rondine?" chiese alla sua vicina.
"Al sud, al sud ,tu non te ne vai via in inverno da questi luoghi freddi e sgradevoli?"
"Io,ma perché?"
"Oh sciocco, qui non troverai nè un nido caldo, nè cibo sufficiente ..."
"Anche se dovessi morire non lascerei la mia amata terra, con lei voglio patire ed aspettare giorni migliori e felici."
Moje ljubice poesia
Lipa je šumela
pa utihnila.
In cvetel je kostanj,
zima cvet upihnila.
Vitka smreka, zelenela nisi,
pa dehtela si,
zeleneča ovenela nisi.
Ko zbledela si,
to si bila priča
malega božiča.
Prva ljuba bila črnolaska,
pa — umrla je,
druga ljuba bila rjavolaska,
pa se z mano sprla je;
sit sem bil do grla je.
Tretja moja ljubica je vitka
bolj kot smreka sred lesa,
in do zadnjega počitka
bodeš ljuba sred srca.
Saj če boš zbledela,
ljubica blondinka,
v rokah boš imela:
kodrolaščka — sinka.
https://sl.wikisource.org/wiki/Moje_ljubice
"Kam greš, lastovka?" je ščebetaje vprašal brhko sosedo. "Na jug, na jug," je zacvrčala ptica, "kaj ti ne pojdeš na zimo iz mrzlih in neprijetnih krajev?"
"Jaz, a zakaj neki?"
"Glej ga, bedaka, saj tu ne boš imel ni gorkega stanovanja ni dovolj hrane..."
"In ko bi tudi moral poginiti," je odvrnil dobri rjavček, "ne zapustim svoje preljube domovine, mavreč z njo hočem trpeti in stradati ter pričakovati boljših in srečnejših dni."
https://sl.wikisource.org/wiki/Vrabec_in_lastovka
Il passero e la rondine
Sul tetto un passero volò dalla rondine.
"Dove stai andando, rondine?" chiese alla sua vicina.
"Al sud, al sud ,tu non te ne vai via in inverno da questi luoghi freddi e sgradevoli?"
"Io,ma perché?"
"Oh sciocco, qui non troverai nè un nido caldo, nè cibo sufficiente ..."
"Anche se dovessi morire non lascerei la mia amata terra, con lei voglio patire ed aspettare giorni migliori e felici."
Moje ljubice poesia
Lipa je šumela
pa utihnila.
In cvetel je kostanj,
zima cvet upihnila.
Vitka smreka, zelenela nisi,
pa dehtela si,
zeleneča ovenela nisi.
Ko zbledela si,
to si bila priča
malega božiča.
Prva ljuba bila črnolaska,
pa — umrla je,
druga ljuba bila rjavolaska,
pa se z mano sprla je;
sit sem bil do grla je.
Tretja moja ljubica je vitka
bolj kot smreka sred lesa,
in do zadnjega počitka
bodeš ljuba sred srca.
Saj če boš zbledela,
ljubica blondinka,
v rokah boš imela:
kodrolaščka — sinka.
https://sl.wikisource.org/wiki/Moje_ljubice
Dragotin Kette
RispondiEliminaCiao Olgica!! Tu hai anche un altro blog giusto? ma non lo trovo più... mi potresti dare il tuo link? Un grosso abbraccio! :)
RispondiEliminaquesto è l'altro blog
Eliminahttp://foto-videoblog.blogspot.it/
Quante cose deliziose mi insegni Olgica cara..Non conoscevo questo poeta, che ha un tratto di penna così delicato e patriottico, senza essere melenso..ma dolce e profumato di terra e di patria..
RispondiEliminaGrazie del dono che ci hai fatto, e un forte abbraccio da parte mia...
Grazie del commento Nella,purtroppo la letteratura slovena è poco conosciuta in Italia,per questo motivo cerco di postare le opere dei nostri vicini sloveni.
Elimina