5 mag 2016

Coesione e progettualità per lo sviluppo con i fondi dell’articolo 21 della tutela

Un dipinto in chiaroscuro sulle modalità con cui sono stati utilizzati i fondi dell’articolo 21 della legge di tutela della minoranza slovena nelle annualità precedenti e le proposte per un uso proficuo delle risorse che, a breve, verranno messe nuovamente a disposizione per questo capitolo. Fondi che riguarderanno tre annualità e quindi un totale di circa 1,5 milioni di euro da destinare a “interventi volti allo sviluppo dei territori dei comuni della provincia di Udine (…) nei quali è storicamente insediata la minoranza slovena”, come dice il 2. comma dell’articolo in questione. Questo il tema del terzo incontro organizzato dalla Skgz a San Pietro al Natisone nell’ambito del ciclo “ll nostro futuro nelle nostre mani. Idee, strumenti e buone pratiche per uno sviluppo armonico del territorio”. Lo scorso 26 aprile si sono confrontati sul tema Michele Coren della Comunità montana del Torre, Natisone, Collio e l’assessore regionale Gianni Torrenti. Il moderatore della serata Livio Semolič, segretario regionale dell’Skgz, ha anche illustrato la relazione sul tema di Alessandro Oman della Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, impossibilitato a partecipare di persona al dibattito. La gestione dei “1000 milioni di lire” all’anno, poi convertiti in euro, stanziati per l’articolo 21 della legge, sono stati finora gestiti dalle Comunità montane. Per alcuni anni, hanno spiegato Coren ed Oman nel suo contributo scritto, il finanziamento è stato ripartito in quote e assegnato ai comuni. Che ne hanno fatto l’uso più disparato, finanziando anche opere pubbliche che non avevano propriamente a che fare con lo sviluppo economico della comunità. Diverso il caso, illustrato da Coren, dell’ultimo bando della Comunità montana del Torre, Natisone, Collio, pensato di concerto con la Kmečka zveza, con cui sono stati finanziati gli investimenti delle imprese agricole attive sul territorio. Positivo quindi il giudizio di Torrenti sui fondi che nel recente passato sono andati “a sostegno delle piccole e medie imprese”. Per i fondi che verranno destinati a breve, secondo l’assessore regionale, anche in virtù del fatto che saranno relativi a tre annualità “si potrà ulteriormente alzare l’asticella. Servirà investire su nuove progettualità che agiscano sull’economia e non solo sui “contenitori”: le risorse non dovranno essere utilizzate per limitarsi a mantenere certe realtà, ma per investire in progetti che in prospettiva possano fungere da moltiplicatore di economie ed energie per lo sviluppo economico di quest’area”. Sollecitato sul punto specifico da Semolič, Torrenti ha spiegato che le preoccupazioni circa il passaggio istituzionale innescato dalla riforma degli enti locali (per effetto della quale le Comunità montane cesseranno la propria attività) “si potranno facilmente superare applicando criteri di buon senso“. E che la gestione dei finanziamenti “sarà sviluppata di comune accordo fra Regione e comunità locali”. Nettissimo, infine, il passaggio di Torrenti “su alcune recenti prese di posizione che hanno peggiorato la condizione necessaria di coesione della comunità per lo sviluppo economico”. Riferendosi chiaramente alle teorie per cui le varianti linguistiche della fascia confinaria della Provincia di Udine non hanno nulla a che fare con la minoranza linguistica slovena (e quindi anche alle delibere approvate in tal senso nei consigli comunali di Resia e Pulfero) l’assessore regionale ha affermato che “le distinzioni tra lingue e varianti le decidono gli accademici e non le amministrazioni comunali. Per utilizzare queste risorse, quindi, è necessario rispettare lo spirito della legge 38/2001 che tutela la minoranza linguistica slovena, composta dai cittadini e non dai Comuni. Se un’amministrazione si comporta in modo difforme ha un atteggiamento schizofrenico”.
http://novimatajur.it/attualita/coesione-e-progettualita-per-lo-sviluppo-con-i-fondi-dellarticolo-21-della-tutela.html

1 commento:

  1. Coesione e progettualità per lo sviluppo con i fondi dell’articolo 21 della tutela

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