La presidente Serracchiani sul 70° anniversario
«Settant’anni fa un passaggio fondamentale nella storia del
nostro territorio, oggi un’imprescindibile realtà del pluralismo
regionale». Così la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani,
in un messaggio ideale indirizzato alla Comunità slovena,
ha ricordato i settant’anni del riavvio delle lezioni nelle scuole
slovene in Italia, dopo la chiusura imposta dalla Riforma Gentile
del 1923.
«Se oggi possiamo contare su una comunità slovena forte e
radicata che arricchisce il panorama culturale regionale - ha proseguito
Serracchiani - il merito va a coloro che, dopo gli anni bui
del fascismo e della seconda guerra mondiale, seppero da subito
organizzare una vasta rete di istituti scolastici con lingua d’insegnamento
slovena. Da allora le scuole slovene di Trieste e Gorizia,
alle quali si è poi aggiunto anche l’istituto bilingue di San Pietro
al Natisone, sono l’essenza e il lievito della comunità slovena del
Friuli Venezia Giulia».
Da Serracchiani è poi giunto l’augurio ai presidi e agli insegnanti
affinché le scuole slovene continuino ad essere «peculiarità importante della nostra Regione, operando anche nell’interesse del
dialogo multiculturale e agendo come ponte tra il Friuli Venezia
Giulia e la vicina Repubblica di Slovenia».
Ricordando infine come la messa al bando delle scuole slovene
voluta dal regime fascista sia stato un atto ingiusto e devastante
per gli sloveni in Italia, Serracchiani ha espresso il desiderio che il
ricordo di quei tempi terribili sia un monito a non ripercorrere gli
errori del passato.
«La storia degli sloveni del Friuli Venezia Giulia ci dovrebbe insegnare
che la discriminazione e l’intolleranza sono sentimenti che
non possono appartenere all’Europa che abbiamo sognato, voluto
e costruito dopo il secondo conflitto mondiale», ha concluso
la presidente.
ARC/PV/PPD (www.regione.fvg.it)
http://www.dom.it/wp-content/uploads/2016/05/Slovit-aprile-2016.pdf
ARC/PV/PPD (www.regione.fvg.it)
http://www.dom.it/wp-content/uploads/2016/05/Slovit-aprile-2016.pdf
Scuole slovene, realtà del pluralismo regionale
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