27 apr 2017

25 aprile, i ragazzi che riconquistarono l’ossigeno della Libertà

“Tanti uomini, tante donne, che non avevano paura di niente. Dicevano che così non poteva andare, che bisognava cambiare il mondo, che è ora di farla finita con la guerra, che tutti devono avere il pane, e non solo il pane, ma anche il resto, e il modo di divertirsi, di essere contenti, di levarsi qualche voglia. I fascisti non volevano, e loro ci si buttavano contro malgrado la prigione e la morte”. Ha scelto queste parole Gabriele Donato, dottore di ricerca in Storia contemporanea, per spiegare agli alunni delle due scuole di San Pietro chi erano i partigiani.
L’iniziativa organizzata dall’Anpi Valli del Natisone, si è tenuta durante la mattinata dello scorso 21 aprile nella sala consiliare del comune. Un modo nuovo di ricordare la Liberazione, ha spiegato il presidente della sezione Anpi Daniele Golles, che sia in grado di coinvolgere più da vicino i ragazzi rispetto alle celebrazioni formali degli anni scorsi.
Dopo i saluti del sindaco di San Pietro Mariano Zufferli, alcuni alunni della scuola bilingue hanno presentato, in italiano e sloveno, la mostra realizzata dagli stessi ragazzi su Anna Frank.
È stato poi Donato a raccontare ai ragazzi il senso della Liberazione e del titolo dato all’iniziativa: ‘Ribelli e ribelle contro il fascismo’. La stragrande maggioranza di chi aderì alla Resistenza era costituita innanzi tutto da giovani e giovanissimi, ha spiegato Donato. Ragazzi di quindici, sedici anni che si trovarono nelle condizioni di non poter più obbedire ai soprusi del regime. E che fecero una scelta scomoda, in particolare nelle valli del Natisone dove il fascismo proibiva addirittura qualsiasi uso pubblico della propria lingua madre. Furono prima centinaia e poi decine di migliaia i partigiani, ma furono comunque una minoranza, ha anche sottolineato Donato. Proprio perché nella Storia è spesso una minoranza di persone che ha il coraggio di “alzarsi in piedi quando il potere vorrebbe che restassero in ginocchio”. E furono, dimostrano le statistiche, per lo più provenienti dai ceti popolari. Operai, contadini ed artigiani. Mentre in troppi ricchi ed intellettuali preferirono la scelta più comoda, quella di sottostare al volere del fascismo.
Ricordare il valore di quelle scelte che hanno regalato all’Italia la libertà è fondamentale ancora oggi, anche se non è semplice spiegarne l’importanza ai ragazzi, ha sostenuto Donato. Per farlo ha scelto le parole di Pietro Calamandrei, pronunciate nel celebre ‘discorso ai giovani’ il 26 gennaio 1955: “La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.”http://novimatajur.it/attualita/25-aprile-i-ragazzi-che-riconquistarono-lossigeno-della-liberta.html

1 commento:

  1. 25 aprile, i ragazzi che riconquistarono l’ossigeno della Libertà

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