28 apr 2017

Idee transfrontaliere per Log e Cave

Su invito del sindaco, Valter Mlekuž, al municipio di Bovec il 6 aprile si sono incontrati alcuni rappresentanti dei comuni di Bovec e Tarvisio/Trbiž. All’incontro sono stati invitati anche esperti dei ministeri del governo sloveno, nonché di enti e istituzioni. L’intento è stato quello d’informare rispetto alle occasioni e alla necessità di esecuzione definitiva del progetto museale transfrontaliero, legato anche al turismo, di restauro e rivitalizzazione del compendio minerario di Cave del Predil/Rabelj – Log pod Mangartom. Con esso si candideranno a ricevere fondi europei il Comune di Tarvisio come lead partner progettuale e il Comune di Bovec come suo partner. I lavori inizierebbero l’1 giugno 2017 e si concluderebbero l’1 febbraio 2019. Il progetto sarebbe finanziato tramite il programma Interreg Italia-Slovenia e fondi propri dei due comuni, per un ammontare totale di 1.279.000,00 €.
Costruita sotto l’Austria-Ungheria per estrarre zinco e piombo (blenda e galena), la miniera di Raibl comprende la terza galleria «ferroviaria» su territorio sloveno – quella di Log pod Mangartom.
Quest’ultima è stata costruita tra il 1899 e il 1905, anzitutto per la necessità di far defluire l’acqua sotterranea dalla miniera – ma, durante la prima guerra mondiale, tramite essa sono stati trasportati al fronte dell’Isonzo attrezzatura militare, cibo e soldati. La miniera ha preso nome da Oswald Raibl, che per diverso tempo, essendo anche proprietariod ella miniera, fu una personalità dispicco in questa parte della valle. Il nome in dialetto sloveno della galleria, «štoln», deriva dal termine tedesco «Stollen», che significa proprio «galleria». In italiano si chiama Galleria di Bretto – dove Bretto fu il modo in cui viene italianizzato il toponimo del paese di Log pod Mangartom.
All’interno della miniera, la galleria inizia 240 metri sotto Cave del Predil/Rabelj, che si trova a un’altitudine sul livello del mare di 900 m. Termina a Log pod Mangartom, che ufficialmente si trova a 650 m metri di altitudine, anche se l’uscita dello Štoln è localizzata a un’altitutdine di 660 m. La pendenza è, quindi, di circa lo 0,2%.
Il progetto di recupero dello «štoln» porta a Log pod Mangartom dal 13. livello della miniera di Raibl spostandosi attraverso una lunghezza di 4844 metri, una larghezza di 2,5 metri e un’altezza di 2 metri. Condizione per l’apertura dello »štoln« alla fruizione turistica è il rispetto dei parametri di sicurezza.
Durante l’incontro è stato evidenziato come il progetto vada di pari passo con la posa di nuovi binari più larghi, adatti a essere percorsi da un trenino a fini turistici e di speleoterapia.
In una prospettiva di sviluppo futuro, il sogno sarebbe di allargare gli attuali obiettivi fondamentali alla rivitalizzazione dell’intera miniera a fini turistici, coinvolgendo esperti in diversi ambiti, nel rispetto della tutela dell’ambiente naturale alpino e del patrimonio storico-culturale.
All’incontro sono state verificate le competenze di singoli ministeri e istituzioni, che saranno invitati a contribuire al progetto. Durante la giornata i presenti hanno anche potuto verificare l’effettivo stato dell’ingresso allo «štoln», diretti da una guida dell’associazione turistica TD Log pod Mangartom, che ha presentato la storia della miniera. I presenti si sono trovati concordi nel ritenere che sia compito della politica locali e nazionale semplificare quei procedimenti che rappresentano un impedimento alla collaborazione transfrontaliera e, soprattutto, a un più favorevole interscambio economico a livello locale.

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