7 giu 2017

In Trentino e Sudtirolo a raccogliere idee dove la scuola plurilingue c’è


I sottoscrittori della risoluzione per la richiesta d’istruzione plurilingue hanno toccato con mano i modelli delle valli di Fassa e Badia

Assistere a una lezione in più lingue dal vivo è tutta un’altra cosa – come hanno potuto verificare i rappresentanti degli enti sottoscrittori della risoluzione congiunta per la richiesta d’istruzione plurilingue, firmata al Palazzo Veneziano di Malborghetto il 19 gennaio scorso. Tra il 9 e l’11 di maggio sono stati ricevuti nelle scuole delle valli ladine di Fassa e Badia, dove hanno potuto acquisire dati sui due diversi modelli scolastici e assistere dal vivo allo svolgimento delle lezioni. Alla visita hanno partecipato Boris Preschern, sindaco di Malborghetto-Valbruna-Naborjet-Ovčja vas, Nadia Campana, assessore alla cultura del Comune di Tarvisio-Trbiž, Anna Wedam, presidente dell’Associazione Don Mario Cernet e presidente per la provincia di Udine della Confederazione delle organizzazioni slovene- Sso, nonché Giorgio Banchig, presidente dell’Associazione Don Eugenio Blanchini. La minoranza ladina (il ladino ha strette affinità con friulano e romancio, con cui forma il gruppo delle lingue retoromanze ndr) è sparsa attorno al Massiccio del Sella, nelle provincie di Trento, Bolzano e Belluno, ove gode di tre livelli di tutela diversi. Il desiderio di conoscere più da vicino i modelli scolastici in vigore per i ladini nelle provincie di Trento e Bolzano, maggiormente tutelati anche in forza dell’autonomia provinciale, era emerso a seguito del convegno sulla richiesta d’istruzione plurilingue in provincia di Udine, organizzato a novembre dell’anno scorso dalle associazioni Cernet e Blanchini. Allora, l’intendente scolastico ladino in provincia di Bolzano, Roland Verra, aveva presentato il modello scolastico trilingue lì in vigore per i ladini, con insegnamento paritetico in italiano e tedesco e col ladino presente, in diverse proporzioni, come lingua strumentale e veicolare dalla scuola d’infanzia sino alla maturità. Verra aveva, inoltre, destato la curiosità dei presenti accennando al nuovo percorso scolastico plurilingue introdotto da un paio d’anni in provincia di Trento alla Scuola ladina di Fassa. Nel 2014, infatti, in provincia di Trento lo stesso presidente, Ugo Rossi, ha fatto varare il Piano Trentino Trilingue (per l’apprendimento di italiano, tedesco, inglese), che la Scuola ladina di Fassa ha adattato alle proprie esigenze
Durante la visita hanno, così, risposto alle domande della delegazione il personale docente e la stessa dirigente Mirella Florian alla Scuola ladina di Fassa di Pozza di Fassa, nonché le stesse dirigenti Monica Moroder alle Scuole superiori di La Villa (Badia) e Claudia Canins all’Istituto comprensivo di Badia, e la coordinatrice per la scuola d’infanzia Ingrid Mussner alla scuola d’infanzia di Badia. Tra i partecipanti ha generato entusiasmo il nuovo percorso plurilingue in vigore alla scuola primaria di Pozza di Fassa. Lì italiano, matematica e religione si insegnano in italiano, mentre le altre materie in ladino o in tedesco dalla classe prima e in ladino, tedesco o inglese dalla terza. Ha riscosso interesse, inoltre, il metodo in vigore nelle scuole d’infanzia ladine in provincia di Bolzano. A rotazione, lì si insegna una settimana in ladino, una in tedesco e una in italiano. Alla gita non hanno potuto partecipare rappresentanti del Kanaltaler Kulturverein, (il cui presidente Alfredo Sandrini ha, però, mandato nota di sostegno scritta) e del Ccs Planika. Luciano Lister (Dom, 31. 5. 2017)

da SLOVIT del 31 /5/17

1 commento:

  1. In Trentino e Sudtirolo a raccogliere idee dove la scuola plurilingue c’è

    RispondiElimina


Il tuo commento è l'anima del blog,
Grazie della tua visita e torna ogni tanto da queste parti , un tuo saluto sarà sempre gradito. *Olgica *

ultimo post

auguri