29 giu 2017

Per la scienza internazionale il dialetto resiano è sloveno

dal Dom del 30 giugno 2017

Sandro Quaglia
Mercoledì, 14 giugno, due ricercatori dell’Istituto di slavistica dell’Accademia Russa delle Scienze hanno fatto visita a Resia. La dottoressa Marija Jasinskaja ed il dottor Gleb Pilipenko hanno chiesto di incontrare, a Stolvizza/Solbica, i due rappresentanti del Circolo culturale resiano «Rozajanski Dum» che, oltre a far conoscere loro il caratteristico paesino della vallata con la tipica architettura resiana, gli hanno fatto visitare anche il Museo della Gente della Val Resia di prossima apertura e il Museo dell’Arrotino.
Nella sede operativa del circolo i due scienziati hanno voluto sapere, ai fini della loro ricerca, quali fossero le principali tradizioni resiane del passato e quali siano, invece, quelle ancora oggi mantenute dalla popolazione. Considerati anche gli ultimi articoli comparsi sui quotidiani locali, che accomunano il resiano al russo, con questi due studiosi si è tenuto, tra l’altro, un momento di confronto sull’origine del dialetto resiano. I due ricercatori, che coi due resiani hanno comunicato in sloveno, affermano che: «Kar se tiče izvora rezijanskega narečja, misliva, da je to očitno, da je slovenskega izvora». Per chi non riuscisse a capire questa frase in sloveno, provvediamo anche alla traduzione in italiano, sottolineando come i due russi abbiano affermato che: «Per quanto riguarda l’origine del dialetto resiano, pensiamo che sia evidente, che è di origine slovena».
Le ricerche portate avanti dagli studiosi russi a Resia, e non solo, hanno una lunga tradizione. Già nel 1841, come ben documentato, fece visita a Resia Izmail I. Sreznevskij, che mise in stretta analogia i resiani ed i loro vicini, ad est ed a sud-est chiamati all’epoca slovenji (oggi sloveni), esclusi i friulani. Spiegò che sono «di stessa razza» e «consanguinei » ovvero, riferendosi alla popolazione, di stessa stirpe.
Successivamente, nel 1873, Jan I. N. Baudouin De Courtenay visitò Resia e con le sue ricerche pubblicò diversi studi tra cui Resia e i resiani, nel quale riporta quanto segue: «La tradizione da me riportata di una più stretta parentela della lingua resiana colla russa o delle parlate resiane colle parlate russe è contraddetta in pieno dallo stato reale delle cose. ...».
La stessa dott.sa Jasinskaja è già stata in valle nel 2013 come membro del gruppo, in visita a Resia, composto da tutte le commissioni degli stati slavi che curano la stesura dell’Atlas delle lingue slave (Ola). Il gruppo era guidato dal linguista e professore Matej Šekli dell’Accademia Slovena delle Scienze e delle Arti – che ben conosce la realtà resiana soprattutto dal punto di vista linguistico.
In tale occasione, sul giornale Näš Glas/La nostra voce (Anno IX Numero 2 – Novembre 2013) fu pubblicato: «Ogni lingua slava ha sull’Atlas più punti di riferimento linguistico. Per lo sloveno sono individuate diverse località all’interno della Slovenia ma anche oltre i confini dove si parlano, appunto, dialetti sloveni. Tra questi, Stolvizza è il punto più occidentale e anche il primo delle centinaia di località prese in considerazione in tutta l’area slava».
Nella visita di quest'anno, Marija Jasinskaja e Gleb Pilipenko hanno, tra l’altro, espresso piacere rispetto all’idea di poter pubblicare anche nei prossimi numeri del Dom una sintesi delle ricerche da loro condotte dalle valli del Natisone alla Val Canale e incentrate su tradizioni, usi e costumi presenti tra gli sloveni della provincia di Udine.

6 commenti:

  1. Per la scienza internazionale il dialetto resiano è sloveno

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    1. È così nella tua fantasia Olgica!��

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    2. Non lo dico io,ma la scienza internazionale, credo più agli studiosi che ad alcuni resiani!

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  2. Cara Olga, questo è molto interessante che al confini di stato nasca questo interessante modo per conoscere le due lingue.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  3. Sei poco corretto Sandro quando inserisci il riferimento a Baudouin De Courtenay, incompleto.
    Ecco cosa dice Baudouin De Courtenay negli Atti del IV congresso Internazionale degli orientalisti tenutosi in Firenze nel Settembre 1878 e se volete gli atti sono disponibili a chiunque.
    "...
    In simile maniera possiamo dimostrare, che i Resiani non sono Bulgari, non Sloveni nel senso proprio di questa parola, non Serbo-Croati nel senso stretto, ec., e che ci rappresentano, dal punto di vista glottologico, una stirpe slava indipendente.
    ..."
    Solo chi vuole portare a deduzioni di comodo mette informazioni che fanno comodo.
    Allo stesso modo con falsità i resiani sono stati inseriti nella tutela della minoranza slovena.

    Peccato che questo lo sostenga un Resiano.
    Sostenendo queste teorie non fai onore alla tua intelligenza e non fai onore ai tuoi avi.
    Loro non lo meritano.
    "STIRPE SLAVA INDIPENDENTE"
    Ma sappiamo per quale motivo si fa questo.
    Con stima, Tiziano Quaglia.

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