8 ago 2017

TAIPANA - TIPANA VEDRONZA - NJIVICA

«Lo sloveno va insegnato con sviluppo e continuità» I genitori chiedono che la programmazione dello sloveno a scuola non riparta ex novo Anche durante l’anno scolastico 2016-2017, da febbraio in poi, nelle scuole di Taipana-Tipana e Vedronza-Njivica (in comune di Lusevera/Bardo) è stato impartito l’insegnamento dello sloveno. Ogni anno l’Istituto comprensivo di Tarcento, nell’ambito del quale sono attivi i due plessi scolastici, si impegna a chiedere i finanziamenti regionali per indire il bando per insegnare la lingua slovena. Si tratta di un’attività che l’Istituto comprensivo di Tarcento ritiene caratterizzante e che vuole offrire in prospettiva di continuità. Superate le iniziali difficoltà nel reperire un qualificato esperto di lingua slovena, quest’anno sono state impartite 30 ore d’insegnamento a Vedronza (10 alla scuola d’infanzia e 20 alla primaria, dove sono attive due pluriclassi, con 10 ore, quindi, per pluriclasse), e 20 a Taipana (con 10 all’infanzia e 10 alla primaria, dove di pluriclasse ne è attiva una). Il programma ha previsto l’acquisizione di lessico di base della lingua slovena, soprattutto tramite attività di gioco e con l’aiuto di libri per bambini e video in sloveno. L’insegnante incaricata quest’anno, Lea Jež Vecchiet, si ritiene particolarmente soddisfatta del lavoro svolto coi  13 bambini, avvenuto, tra l’altro, in un ambiente percepito come molto propenso alla collaborazione, dove hanno dimostrato interesse e disponibilità sia il corpo docente sia la dirigente scolastica, Annamaria Pertoldi. Sebbene sia stato indiretto, anche il riscontro da parte dei genitori è stato positivo; i bimbi, infatti, in genere si sono sempre presentati coi compiti svolti, mostrando come anche i genitori li seguissero nei loro sforzi. E anche se a volte, durante la lezione, alcuni bambini non hanno mostrato attenzione, Jež ha spesso constatato con stupore come, all’ora successiva, gli stessi bambini mostrassero di ricordare argomenti trattati alla lezione precedente. A Taipana i bimbi hanno, tra l’altro, preparato un piccolo saggio di alcune delle conoscenze acquisite, che hanno potuto mostrare al pubblico per la festa di fine anno. In accordo con la dirigente scolastica Pertoldi, l’insegnante Jež ha predisposto una relazione che illustra le attività svolte e gli argomenti trattati. Non essendo sicuro se sarà di nuovo lei, durante il prossimo anno scolastico, a insegnare sloveno a Taipana e Vedronza, si è voluto preparare un documento che permetta all’eventuale nuovo esperto di lavorare in continuità. «In questo modo abbiamo inteso rispondere a un’esigenza manifestata dai genitori – spiega la dirigente Pertoldi – , che hanno espresso il bisogno di sviluppare, nei prossimi anni scolastici, un programma in continuità. Infatti, i genitori hanno obiettato come, al continuo cambiare dell’insegnante, si riprenda il programma ex novo. È stato, quindi, chiesto all’insegnante Jež se potesse lasciare una traccia di quanto fatto, con la prospettiva che i ragazzi possano riprendere a lavorare in continuità». Pur in questa nuova prospettiva positiva, che cerca di garantire ai bambini l’ampliamento e l’approfondimento delle conoscenze, Pertoldi continua a rilevare come sia generalmente difficile reperire il necessario personale insegnante qualificato: «C’è sempre fatica a trovare il personale docente, quella è un’impresa. Superato questo primo ostacolo, finora le attività si sono svolte regolarmente. Comunque, le parole chiave sono sviluppo e continuità e, nel garantire l’insegnamento dello sloveno, terremo conto della richiesta di continuità espressa dai genitori anche negli anni scolastici a venire». Nelle scuole d’infanzia e primarie di Taipana e Vedronza lo sloveno viene, attualmente, insegnato grazie ai finanziamenti provenienti dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, discendenti dalle leggi di tutela. (Dom, 31. 7. 2017)
http://www.dom.it/wp-content/uploads/2017/08/Slovit-7-31.7.2017OK.pdf

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