«Lo sloveno va insegnato
con sviluppo e continuità»
I genitori chiedono che la programmazione
dello sloveno a scuola non riparta ex novo
Anche durante l’anno scolastico 2016-2017, da febbraio
in poi, nelle scuole di Taipana-Tipana e Vedronza-Njivica
(in comune di Lusevera/Bardo) è stato impartito l’insegnamento
dello sloveno. Ogni anno l’Istituto comprensivo di
Tarcento, nell’ambito del quale sono attivi i due plessi scolastici,
si impegna a chiedere i finanziamenti regionali per
indire il bando per insegnare la lingua slovena. Si tratta di
un’attività che l’Istituto comprensivo di Tarcento ritiene caratterizzante
e che vuole offrire in prospettiva di continuità.
Superate le iniziali difficoltà nel reperire un qualificato
esperto di lingua slovena, quest’anno sono state impartite
30 ore d’insegnamento a Vedronza (10 alla scuola d’infanzia
e 20 alla primaria, dove sono attive due pluriclassi,
con 10 ore, quindi, per pluriclasse), e 20 a Taipana (con 10
all’infanzia e 10 alla primaria, dove di pluriclasse ne è attiva
una). Il programma ha previsto l’acquisizione di lessico
di base della lingua slovena, soprattutto tramite attività di
gioco e con l’aiuto di libri per bambini e video in sloveno.
L’insegnante incaricata quest’anno, Lea Jež Vecchiet, si
ritiene particolarmente soddisfatta del lavoro svolto coi 13
bambini, avvenuto, tra l’altro, in un ambiente percepito
come molto propenso alla collaborazione, dove hanno dimostrato
interesse e disponibilità sia il corpo docente sia la
dirigente scolastica, Annamaria Pertoldi. Sebbene sia stato
indiretto, anche il riscontro da parte dei genitori è stato positivo;
i bimbi, infatti, in genere si sono sempre presentati
coi compiti svolti, mostrando come anche i genitori li seguissero
nei loro sforzi. E anche se a volte, durante la lezione,
alcuni bambini non hanno mostrato attenzione, Jež ha
spesso constatato con stupore come, all’ora successiva, gli
stessi bambini mostrassero di ricordare argomenti trattati
alla lezione precedente.
A Taipana i bimbi hanno, tra l’altro, preparato un piccolo
saggio di alcune delle conoscenze acquisite, che hanno
potuto mostrare al pubblico per la festa di fine anno.
In accordo con la dirigente scolastica Pertoldi, l’insegnante
Jež ha predisposto una relazione che illustra le
attività svolte e gli argomenti trattati. Non essendo sicuro
se sarà di nuovo lei, durante il prossimo anno scolastico, a
insegnare sloveno a Taipana e Vedronza, si è voluto preparare
un documento che permetta all’eventuale nuovo
esperto di lavorare in continuità.
«In questo modo abbiamo inteso rispondere a un’esigenza
manifestata dai genitori – spiega la dirigente Pertoldi
– , che hanno espresso il bisogno di sviluppare, nei
prossimi anni scolastici, un programma in continuità. Infatti,
i genitori hanno obiettato come, al continuo cambiare
dell’insegnante, si riprenda il programma ex novo. È stato,
quindi, chiesto all’insegnante Jež se potesse lasciare una
traccia di quanto fatto, con la prospettiva che i ragazzi possano
riprendere a lavorare in continuità».
Pur in questa nuova prospettiva positiva, che cerca di
garantire ai bambini l’ampliamento e l’approfondimento
delle conoscenze, Pertoldi continua a rilevare come
sia generalmente difficile reperire il necessario personale
insegnante qualificato: «C’è sempre fatica a trovare il personale
docente, quella è un’impresa. Superato questo primo
ostacolo, finora le attività si sono svolte regolarmente.
Comunque, le parole chiave sono sviluppo e continuità e,
nel garantire l’insegnamento dello sloveno, terremo conto
della richiesta di continuità espressa dai genitori anche negli
anni scolastici a venire».
Nelle scuole d’infanzia e primarie di Taipana e Vedronza
lo sloveno viene, attualmente, insegnato grazie ai finanziamenti
provenienti dalla Regione Friuli-Venezia Giulia,
discendenti dalle leggi di tutela.
(Dom, 31. 7. 2017)
http://www.dom.it/wp-content/uploads/2017/08/Slovit-7-31.7.2017OK.pdf
http://www.dom.it/wp-content/uploads/2017/08/Slovit-7-31.7.2017OK.pdf
TAIPANA - TIPANA VEDRONZA - NJIVICA
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