28 set 2017

Več ur slovenščine v tipajski šoli - A Taipana più ore di sloveno a scuola

Arrivare a un incremento del numero di ore d’insegnamento dello sloveno per portarlo a una trentina, riuscendo a insegnarlo settimanalmente in tutto l’anno scolastico. Questo è il proposito espresso, per le scuole d’infanzia e primaria di Taipana/Tipana, in un recente incontro svoltosi all’Istituto comprensivo di Tarcento, cui hanno partecipato la dirigente scolastica, Tiziana D’Agaro, il sindaco Alan Cecutti e il consigliere comunale Armando Noacco per il comune di Taipana, una delegazione dell’associazione slovena Don Eugenio Blanchini guidata dal presidente Giorgio Banchig e la presidente per la provincia di Udine della Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, Anna Wedam.
Per realizzare questo proposito, l’Istituto comprensivo di Tarcento si rivolgerà al comune di Taipana, cui garantirà il proprio sostegno l’Associazione Don Eugenio Blanchini.
A margine dell’incontro, il sindaco Cecutti ha sottolineato: «L’amministrazione di Taipana è interessata a potenziare l’insegnamento dello sloveno nelle scuole del plesso scolastico comunale». A Cecutti, inoltre,l’incontro ha dato modo di conoscere più da vicino le difficoltà di attuazione dell’articolo 12 della legge di tutela della minoranza slovena, relativo alle particolari disposizioni per estendere l’insegnamento dello sloveno in provincia di Udine. A riguardo, il sindaco di Taipana intende proporre una strategia comune: «Come Comune di Taipana ci faremo carico di coinvolgere anche altri comuni, per porci davanti alla Regionee spingere affinché l’articolo venga portato in attuazione. Per la mia amministrazione è fondamentale giungere all’insegnamento scolastico dello sloveno non a progetti, ma come insegnamento curricolare».
Dall’Istituto comprensivo di Tarcento precisano che, in ogni caso, anche per l’anno scolastico 20172018 si intende garantire in continuità l’insegnamento dello sloveno nelle scuole dell’infanzia e prima- ria dove è già insegnato, attingendo alle risorse del bando regionale sulle lingue minoritarie. A queste risorse, inoltre, potrebbero essere aggiunte eventuali integrazioni mediante un raccordo con enti specifici del territorio, che possano garantire degli interventi a implementazione di quello che la scuola riesce a fare per ora. L’impegno del Comune di Taipana e dell’Associazione Blanchini in favore dell’insegnamento dello sloveno si realizzerebbe, quindi, in questa prospettiva.
Ricordiamo che, nell’ambito dell’Istituto di Tarcento, lo sloveno viene insegnato non solo nelle scuole d’infanzia e primarie di Taipana, ma anche in quelle di Vedronza/Njivica.
Superate le iniziali difficoltà nel reperire un qualificato esperto di lingua slovena, nell’anno scolastico 20162017 da febbraio in poi erano state impartite 30 ore d’insegnamento a Vedronza (10 alla scuola d’infanzia e 20 alla primaria, dove erano attive due pluriclassi, con 10 ore, quindi, per pluriclasse), e 20 a Taipana (con 10 all’infanzia e 10 alla primaria, dove di pluriclasse ne era attiva una). Verso la fine dell’anno scolastico la docente incaricata aveva predisposto un documento che permettesse all’eventuale nuovo esperto che l’avrebbe sostituita di disporre di tutti i dati sulle attività svolte, al fine di impostare il programma in una logica di continuità. Così si era voluto andare incontro a una richiesta espressa dagli stessi genitori dei bambini, che per lo sloveno auspicavano maggiore continuità e sviluppo.
A una decina di chilometri, è diversa la situazione nelle scuole del vicino Istituto comprensivo di Faedis. Al momento, lì lo sloveno non viene insegnato in nessun plesso, neanche in quelli dell’infanzia e primari situati nei comuni in cui viene applicata la legge di tutela della minoranza slovena – nello specifico, nella scuola d’infanzia di Campeglio (Faedis/ Fuojda) e primaria di Faedis e nelle scuole d’infanzia e primaria di Attimis/ Ahten. Oltre all’inglese, qui viene insegnato il friulano. Dall’Istituto fanno sapere che finora non hanno ancora acceduto ai contributi previsti dai canali di finanziamento legati alle leggi di tutela; non hanno ancora fatto domanda e ci potrebbero pensare. (Luciano Lister)
V Tipani nameravajo ponuditi dodatne ure pouka slovenskega jezika v otroškem vrtcu in osnovni šoli . Poučevanje naj bi se tako odvijalo med celotnim šolskim letom. Ta želja je prišla do izraza med nedavnim srečanjem, ki se je odvijalo v sedežu Večstopenjskega zavoda Čenta. Poleg ravnateljice Tiziane D’Agaro, so med prisotnimi bili župan Alan Cecutti in občinski svetnik Armando Noacco za Občino Tipana, delegacija Združenja Don Eugenio Blanchini s predsednikom Giorgiom Banchigem na čelu in predsednica Sveta slovenskih organizacij za vidensko pokrajino Anna Wedam. Da željo uresniči, se bo Večstopenjski zavod Čenta obrnil na Občino Tipana, ki ga bo podpiralo Združenje Don Eugenio Blanchini.
Med srečanjem so razpravili tudi o težavah pri izvajanju 12. člena zaščitnega zakona, oziroma posebnih določil za širitev poučevanja slovenščine v pokrajino Viden. Cecutti bo iskal podporo drugih županov in pritiskal na Deželo, da bi 12. člen izvajali. Za tipajsko občinsko upravo je namreč kurikularno poučevanje slovenščine bistveno vprašanje.
V okviru Večstopenjskega zavoda Čenta so do zdaj slovenščino poučevali v otroških vrtcih in osnovnih šolah na Njivici in v Tipani. V šolskem letu 2016-2017  je učiteljica poučevala za skupno 30 ur na Njivici (10 ur v otroškem vrtcu in 20 ur v osnovni šoli  v slednji sta delovala dva večstopenjska razreda) ter za skupno 20 ur v Tipani (10 ur v otroškem vrtcu in 10 ur v osnovni šoli).
Učiteljica je med drugim na koncu šolskega leta sestavila zaključno poročilo, da bi otroci v tem šolskem letu tudi z morebitno novo učiteljico lahko nadgradili kompetence, ki so jih že usvajali. Starši so namreč izrazili željo po trajnostnem načrtovanju za učenje slovenščine. V otroških vrtcih in osnovnih šolah v Tipani in na Njivici slovenščino trenutno poučujejo preko deželnih sredstev iz zaščitnih zakonov.
V okviru bližnjega Večstopenjskega zavoda Fuojda slovenščine pa ne poučujejo v nobeni šoli – niti v šolskih poslopjih, ki se nahajajo v občinah, kjer je slovenska manjšina uradno zaščitena (v otroškem vrtcu v Čampeju, v osnovni šoli v Fuojdi ter v otroškem vrtcu in osnovni šoli v Ahtnu).

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