26 ott 2017

I Resiani tutelati tra gli sloveni


Risoluzione del Consiglio d’Europa sull’attuazione della convenzione quadro per la tutela delle minoranze Questa volta la Risoluzione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa non contempla raccomandazioni direttamente legate alla questione della tutela della minoranza slovena in Italia. In passato non è stato così. L’Italia, infatti, ha ratificato la Convenzione quadro nel 1997, quindi già prima dell’approvazione della legge 482 e naturalmente anche della legge per la tutela della minoranza slovena. Questa quarta risoluzione si basa sulla relazione in merito all’attuazione della convenzione, che nel marzo 2014 il Governo italiano ha inviato al Consiglio d’Europa e sulla base della quale il Comitato consultivo ha pubblicato la relazione del 19 novembre 2015. In questa relazione c’erano alcuni veloci riferimenti alla minoranza slovena. Veniva sollevata solo la questione inerente la situazione in provincia di Udine. La relazione, infatti, evidenzia che alcuni abitanti di Val Resia, Valli del Natisone e del Torre chiedono il riconoscimento dello status di minoranze linguistiche particolari, diverse dalla minoranza slovena. I loro rappresentanti sostengono di essere infondatamente uguagliati agli sloveni. D’altro canto i rappresentanti della minoranza slovena affermano che gli abitanti di questi luoghi parlano un antico dialetto sloveno, che, a causa dell’isolamento territoriale e dell’assenza di insegnamento della lingua slovena a scuola, ha avuto uno sviluppo diverso dallo sloveno standard. I rappresentanti della minoranza slovena – sottolinea il Comitato consultivo – rilevano, inoltre, che queste differenze vengono evidenziate soprattutto dai media e da alcune personalità politiche con il fine di danneggiare l’immagine della comunità slovena e abbassare il livello di tutela di tutte le minoranzeA questo proposito la relazione sottolinea che il riconoscimento dei diritti degli appartenenti alle minoranze non prevede necessariamente il riconoscimento formale dello status di minoranza nazionale o la presenza di uno specifico quadro giuridico a favore di queste comunità. Richiama anche l’attenzione sul fatto che la complessa situazione linguistica richiede un approccio aperto e accomodante, che è necessario soprattutto nei Comuni in cui risiedono abitanti con un’identità debole, che all’interno della minoranza non godono di eguale riconoscimento o ai quali tale riconoscimento viene negato dalla maggioranza o da altre minoranze. A questo proposito la relazione raccomanda alle autorità un approccio aperto, fondato sul dialogo, verso singoli e gruppi, che si impegnano per la tutela sulla base dei principi della Convenzione quadro, accanto al principio della libera scelta di appartenenza, contemplata dall’art. 3 della Convenzione. A queste osservazioni il Governo italiano ha risposto testualmente: «Per quanto riguarda il riconoscimento dei singoli gruppi linguistici degli abitanti di Val Resia, Valli del Natisone e del Torre (Udine), che sono distinti dalla minoranza slovena, considerando la risoluzione del Parlamento europeo dell’11 settembre 2013 sulle lingue europee minacciate, la Regione Friuli Venezia Giulia ha assicurato al resiano e alle sue varianti linguistiche il diritto alla tutela ed ha provveduto ai fondi necessari sulla base della legge regionale 26 del 16 novembre 2007». A questo proposito va detto che la legge menzionata è di fatto legge per la tutela della minoranza slovena in Friuli Venezia Giulia e che quindi il resiano è tutelato nell’ambito della minoranza slovena. Il Consiglio d’Europa non ha sollevato obiezioni o fatto commenti su questa posizione del Governo italiano e per questo motivo il Comitato dei ministri non ha incluso la questione nella risoluzione.
Bojan Brezigar (Primorski dnevnik, 3. 9. 2017) linguistiche.http://www.dom.it/wp-content/uploads/2017/10/ultimo-Slovit-8-30.09.2017.pdf

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