Il Comitato istituzionale paritetico per la minoranza
slovena esprime insoddisfazione per l’(in)attività del
nuovo ufficio regionale centrale per la lingua slovena.
Un’insoddisfazione che la presidente del Comitato,
Ksenija Dobrila, ha espresso in una lettera alla presidente
della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani.
Nella lettera, Dobrila evidenzia le difficoltà, in
ambito normativo e finanziario, che finora hanno ostacolato
il servizio bilingue delle amministrazioni locali e
pubbliche.
In merito all’ufficio regionale, la presidente valuta
positivamente il fatto che la Regione, su proposta del
Comitato paritetico, abbia adeguato i fondamenti giuridici
di questa nuova struttura e al contempo abbia
provveduto all’organigramma del personale. A questo
proposito ora si manifestano ritardi. L’Ufficio ha ottenuto
una coordinatrice (Erika Hrovatin, ndr.) e sono stati
pubblicati i bandi per l’impiego del personale, che non
sono stati ancora espletati, il che significa che il servizio,
di fatto, non è ancora attivo. Questo vale per i traduttori-interpreti
come anche per il personale ausiliario.
Il Comitato paritetico ritiene molto importanti le questioni
menzionate legate all’uso pubblico dello sloveno
e per questo reputa che vadano risolte al più presto.
Nella lettera alla presidente Serracchiani, Dobrila
richiama l’attenzione anche sulla questione dell’uso
dello sloveno in ambito sanitario e dell’assistenza sociale.
A questo proposito fa riferimento allo sloveno in
diversi documenti e alle difficoltà permanenti che si
manifestano nella grafia corretta di nomi e cognomi
(gli accenti diacritici continuano ad essere un problema)
e nella pubblicizzazione di diversi servizi (anche su
Internet), dove lo sloveno è carente o il più delle volte
manca.
Di seguito, nella lettera si parla delle varie strutture
scolastiche ausiliarie (servizio sociopedagogico), dove
è di fondamentale importanza per i bambini e le loro
famiglie la presenza di professionisti con conoscenza
della lingua slovena. A questo proposito è importante
l’uso dello sloveno in forma orale e scritta, che attualmente
è ancora manchevole.
La presidente del Comitato paritetico ribadisce l’importanza
del servizio psicopedagogico in lingua slovena,
che presenta diverse difficoltà inerenti il personale
e si rammarica del fatto che questo servizio sia attivo
solo a Trieste e non a Gorizia e a San Pietro nella Slavia
friulana, dove ha sede la scuola bilingue.
(Primorski dnevnik, 15. 11. 2017)
dal Slovit del 30/11/17
dal Slovit del 30/11/17
Cara Olga, vedo che pure li anno i problemi, credo che dovremo rassegnarci che le cose non vanno mai nel verso giusto!!!
RispondiEliminaCiao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso