7 gen 2018

«L’Ufficio regionale centrale c’è solo sulla carta» Ammonimento del Comitato istituzionale paritetico

Il Comitato istituzionale paritetico per la minoranza slovena esprime insoddisfazione per l’(in)attività del nuovo ufficio regionale centrale per la lingua slovena. Un’insoddisfazione che la presidente del Comitato, Ksenija Dobrila, ha espresso in una lettera alla presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Nella lettera, Dobrila evidenzia le difficoltà, in ambito normativo e finanziario, che finora hanno ostacolato il servizio bilingue delle amministrazioni locali e pubbliche. In merito all’ufficio regionale, la presidente valuta positivamente il fatto che la Regione, su proposta del Comitato paritetico, abbia adeguato i fondamenti giuridici di questa nuova struttura e al contempo abbia provveduto all’organigramma del personale. A questo proposito ora si manifestano ritardi. L’Ufficio ha ottenuto una coordinatrice (Erika Hrovatin, ndr.) e sono stati pubblicati i bandi per l’impiego del personale, che non sono stati ancora espletati, il che significa che il servizio, di fatto, non è ancora attivo. Questo vale per i traduttori-interpreti come anche per il personale ausiliario. Il Comitato paritetico ritiene molto importanti le questioni menzionate legate all’uso pubblico dello sloveno e per questo reputa che vadano risolte al più presto. Nella lettera alla presidente Serracchiani, Dobrila richiama l’attenzione anche sulla questione dell’uso dello sloveno in ambito sanitario e dell’assistenza sociale. A questo proposito fa riferimento allo sloveno in diversi documenti e alle difficoltà permanenti che si manifestano nella grafia corretta di nomi e cognomi (gli accenti diacritici continuano ad essere un problema) e nella pubblicizzazione di diversi servizi (anche su Internet), dove lo sloveno è carente o il più delle volte manca. Di seguito, nella lettera si parla delle varie strutture scolastiche ausiliarie (servizio sociopedagogico), dove è di fondamentale importanza per i bambini e le loro famiglie la presenza di professionisti con conoscenza della lingua slovena. A questo proposito è importante l’uso dello sloveno in forma orale e scritta, che attualmente è ancora manchevole. La presidente del Comitato paritetico ribadisce l’importanza del servizio psicopedagogico in lingua slovena, che presenta diverse difficoltà inerenti il personale e si rammarica del fatto che questo servizio sia attivo solo a Trieste e non a Gorizia e a San Pietro nella Slavia friulana, dove ha sede la scuola bilingue. (Primorski dnevnik, 15. 11. 2017)
dal Slovit del 30/11/17

1 commento:

  1. Cara Olga, vedo che pure li anno i problemi, credo che dovremo rassegnarci che le cose non vanno mai nel verso giusto!!!
    Ciao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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