Lunedì, 11 giugno, nella sala polifunzionale di Ugovizza-Ukve, davanti a un pubblico entusiasta si è svolta una recita un po’ speciale – nel locale dialetto sloveno zegliano e con sovratitoli in sloveno standard e italiano per tutti coloro che non conoscono il dialetto. L’esibizione, cui hanno partecipato soprattutto i bambini che frequentano il plesso scolastico di Ugovizza, ma anche alcuni ragazzi che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado, si è svolta a conclusione del progetto di valorizzazione del locale dialetto sloveno dal titolo »Jezik – korenina naše kulture/La lingua – la radice della nostra cultura«. Strutturato in due fasi, nel corso dell’anno scolastico il progetto ha permesso di adoperarsi in favore della valorizzazione e della rivitalizzazione di una delle lingue locali della Valcanale. A attuarlo è l’Associazione/Združenje Don Mario Cernet, in partenariato con l’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio/Trbiž, il Comune di Malborghetto-Valbruna/Naborjet-Ovčja vas, l’Istituto per la cultura slovena di San Pietro al Natisone/Špietar e il circolo Monte Joanaz di Canebola/Čeniebola. A presentare a una conferenza stampa nella sede valbrunese dell’associazione Cernet le varie attività svolte e ancora in fase di svolgimento sono stati la presidente del sodalizio, Anna Wedam (che è anche presidente per la provincia di Udine della Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso), e il coordinatore Albert Devetak.
Il progetto, di un valore complessivo di 16.700 euro, è cofinanziato coi fondi per la valorizzazione delle varianti linguistiche dello sloveno, provenienti dalla legge regionale di tutela della minoranza slovena. La prima fase progettuale si è concentrata sulla valorizzazione e l’uso del dialetto sloveno zegliano. In accordo con l’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio, l’Associazione Cernet ha svolto varie attività nel plesso scolastico di Ugovizza, dove gli alunni hanno raccolto e letto storie nei locali dialetti sloveni, imparato canzoni e preparato disegni. Le attività sono state eseguite avvalendosi di un’insegnante riservata all’iniziativa. Il materiale è stato raccolto dai bambini in un quaderno di esercizi in dialetto sloveno zegliano, in sloveno standard e in italiano, pensato soprattutto per gli alunni delle scuole primarie della valle. A corredarlo sono i disegni di Paola Bertolini Grudina e del marito. La coppia ha collaborato anche alla preparazione di un libretto da colorare su racconti e usanze locali, che sarà distribuito ai bimbi delle scuole d’infanzia di Tarvisio, Camporosso/Žabnice e Ugovizza.
Ora sta venendo svolta la seconda fase del progetto, nell’ambito della quale, partendo da presupposti scientifici, sarà fatto notare quanto i vocabolari delle varianti linguistiche slovene di Valcanale, Valli del Natisone e Valli del Torre siano vicini tra loro. Saranno messi a confronto il vocabolario dialettale del quaderno, il vocabolario usato tra il 1850 e il 1930 nelle prediche dei parroci delle Valli del Natisone Pietro Podrecca e Luigi Clignon, nonché la terminologia odierna delle Valli del Natisone. A effettuare lo studio comparativo sarà Tadej Pahor, che ha studiato slovenistica e linguistica comparativa all’Università di Lubiana. Sulla base del confronto sarà pubblicata un’ulteriore brochure. Per la collaborazione nello svolgimento del progetto un plauso particolare va alle maestre della scuola primaria di Ugovizza e alle insegnanti di sloveno Alma Hlede Preschern e Elisa Kandutsch, che si sono spese in modo particolare. Quali informatori della zona, un merito particolare lo hanno anche Maria Moschitz, Mariella Preschern, Osvaldo Errath e Alessandro Oman, che hanno collaborato alla raccolta del materiale ai fini didattici. Un ulteriore supporto è stato fornito da Jasmin Schnabl, assunta dall’associazione Cernet nell’ambito del progetto dell’Istituto per la cultura slovena-Isk «Mi smo tu». La Confederazione delle organizzazioni slovene ha, invece, collaborato alla preparazione del progetto a livello complessivo. In futuro le attività svolte saranno implementate nell’ambito di un nuovo progetto dal titolo «Žabarim – m’ pa tè səm/Govorim – torej sem/Parlo – dunque esisto».
Il dialetto sloveno in un progetto
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