Una delle più belle e fulgide figure della Benecia è senza dubbio l'uomo più eclettico: mons. Ivan Trinko. Che sia venerato lo comprovano le numerose persone al di qua e al di là del confine che fanno visita alla sua tomba nel piccolo cimitero di Tercimonte,l’accogliente e grazioso paesino che lo vide nascere e che fa parte del Comune di Savogna.
Trinko Nacque a Tercimonte il 25 gennaio 1863: suo padre Antonio Trinko faceva l’agricoltore e sua madre Maria Golob, deceduti rispettivamente nel
1803 e 1904. La famiglia Trinko era nota con il soprannome di "par Piernovih"
in quanto il nonno proveniva da Cepletischis e si chiamava Peter. Ivan
aveva anche un fratello di nome Valentino e tre sorelle: Maria, Caterina e
Teresa; quest’ultima si fece suora e morì in convento a Brescia.
Fin dalla tenera età Ivan rivelò intelligenza vivace e grande forza di volontà.
Egli cominciò a frequentare la scuola elementare italiana solo a otto anni
compiuti nel piccolo
villaggio di Jellina sito in
fondovalle a circa un’ora
di impervio cammino da
casa.La sua prima maestra
fu Rosa Koren.
In quel tempo a Tercimonte era cappellano
don Valentino Dome,nativo di San Pietro al Natisone, che fu curatore
di anime lassù per oltre
mezzo secolo e morì
quasi centenario. Fu appunto
questo modesto sacerdote
a forgiare l’anima
dei fanciullo e a indurlo,
dopo la terza elementare,
a proseguire gli studi a Cividale dove ebbe per insegnante
il maestro Giuseppe
Droli e nel suo primo
anno, per condotta e merito.Si distinse a tal punto
che la direzione della scuola
lo premiò con la medaglia
d ’oro.
Malgrado il favorevole
risultato scolastico, però, egli che intanto aveva raggiunto
il dodicesimo anno
di età, espresse il desiderio
di rimanere a casa per
dedicarsi alla pastorizia
nei suoi monti che tanto
amava. Naturalmente la
sua famiglia non aveva
neanche i mezzi per fargli
continuare gli studi a Cividale,
ma appunto in quel
momento, con una certa
bonaria energia, intervenne
« pre » Valentino, che
ben conosceva le qualità
del ragazzo; e così anziché
prendere la strada della
montagna e dei pascoli,
Ivan prese quella del seminario, e fu in tal modo
che, animato anche da
una forte vocazione spirituale,
entrò nel seminario
arcivescovile di Udine.La sua sveglia intelligenza
si manifestò subito
anche nel nuovo ambiente
e per cinque anni consecutivi,
che tanti allora ne
contava il corso ginnasiale,
fu sempre il primo della
classe. Al liceo, poi, fece
ancora di più: oltre a
primeggiare nelle materie
filosofiche guadagnò addirittura un anno. Superò
in bellezza, successivamente,
anche i quattro anni di
«teologia»; e il giorno 21
giugno 1886 celebrò la sua
prima Messa nel paese natale di Tercimonte.
fonte archivio personale
Le opere
La sua prima poesia fu pubblicata nel 1885 sulla rivista letteraria "Ljubljanski Zvon".Sotto lo pseudonimo Zamejski(d'oltreconfine) pubblicò la raccolta di poesie"Pesmi beneškega Slovenca".Fu da allora che iniziò a collaborare costantemente con diverse riviste letterarie slovene.Più tardi scrisse"Propad Ogleja"(La caduta di Aquileia),oltre 500 esametri che cantano la rovina della città,avvenuta nel 453.Nel 1897 pubblica una raccolta in versi intitolata "Poezije"...
continua qui http://www.matajur.com/cultura/ivan%20trinco.html
ki te milost božja,
meni v last je dala" (I. Trinko)
"O terra natia,
terra misera,
piccola,
che la grazia divina,
mi ha donato"
Le opere
La sua prima poesia fu pubblicata nel 1885 sulla rivista letteraria "Ljubljanski Zvon".Sotto lo pseudonimo Zamejski(d'oltreconfine) pubblicò la raccolta di poesie"Pesmi beneškega Slovenca".Fu da allora che iniziò a collaborare costantemente con diverse riviste letterarie slovene.Più tardi scrisse"Propad Ogleja"(La caduta di Aquileia),oltre 500 esametri che cantano la rovina della città,avvenuta nel 453.Nel 1897 pubblica una raccolta in versi intitolata "Poezije"...
continua qui http://www.matajur.com/cultura/ivan%20trinco.html
"O ti zemlja rodna,
zemlja bedna,ki te milost božja,
"O terra natia,
terra misera,
piccola,
che la grazia divina,
mi ha donato"
(traduzione)
Mons.prof.Ivan Trinko :padre della Benecia (Slavia)
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