A RESIA, ATTIMIS, FAEDIS, NIMIS E TORREANO non è mai stato avviato l’insegnamento dello sloveno
Nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Trasaghis, a Resia/ Rezija sono attivi una scuola d’infanzia, una scuola primaria e una scuola secondaria di primo grado, con sede a Prato di Resia/ Ravanca. Qui, solitamente, sono insegnati canti e tradizioni legati al dialetto sloveno resiano, ma non il dialetto stesso, né, tantomeno, la lingua slovena.
Nelle scuole d’infanzia di Campeglio e primaria e secondaria di primo grado di Faedis/Fojda, attive nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Faedis, al momento è insegnato il friulano, ma non lo sloveno. Alcuni anni fa dei genitori si erano interessati in tal senso, ma le attività didattiche non sono mai partite. In Comune fanno sapere di non avere mai ricevuto richieste di attivazione dell’insegnamento dello sloveno. «Personalmente non ho mai avuto nessuna richiesta di attivare la lingua slovena. Se ci fosse un interesse potrebbe essere a Canebola, a Valle non ho mai avuto nessuna richiesta, non penso ci sia un’aspettativa da parte della gente», ci ha spiegato il sindaco Claudio Zani, anche se un’indagine conoscitiva in tal senso non è mai stata svolta. Se ci fosse la richiesta, spiega Zani, il Comune dovrebbe valutare come finanziare l’insegnamento dello sloveno e tutto dovrebbe passare per l’istituto comprensivo, che dovrebbe poi chiedere all’amministrazione comunale di attivare il corso.
Anche nelle scuole d’infanzia e primaria di Attimis/Ahten, anch’esse attive nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Faedis, è insegnato il friulano, ma non lo sloveno. Tra alcuni genitori, o per motivi riconducibili alle radici familiari o per la pura voglia di imparare la lingua del paese vicino, il desiderio di ore di sloveno ci sarebbe. Se d’interesse per la popolazione, anzi, a riguardo l’amministrazione comunale non avrebbe niente in contrario, spiega il sindaco, Sandro Rocco.
La situazione si ripropone anche a
Nimis/Neme, i cui plessi scolastici, ricordiamo, sono attivi nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Tarcento. Nel comune il dialetto sloveno è ancora parlato e ufficialmente tutelato a Cergneu di Sotto/Dolenjena e Cergneu di Sopra/Čarnjeja, ma una volta era la principale lingua d’uso anche in diverse altre borgate montane. Per ora a scuola è insegnato solo il friulano, anche se nei plessi primario e secondario di primo grado di Nimis (attivi nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Tarcento) sarebbero diversi i genitori interessati all’insegnamento dello sloveno. Come ad Attimis, le motivazioni sono legate alle radici linguistiche e non solo: la Slovenia è vicina e la lingua del vicino può sempre tornare utile.
Voglia di sloveno c’è anche alle scuole d’infanzia e primaria di Torreano, attive nell’ambito dell’Istituto comprensivo di Cividale. Nelle borgate montane del comune il dialetto sloveno è ancora piuttosto parlato, sebbene meno tra i giovani. Anche se finora non è mai stato attivato, alcuni genitori aderirebbero volentieri all’insegnamento dello sloveno come lingua minoritaria, a maggior ragione visto che ci si può già avvalere dell’insegnamento del friulano. La possibilità, però, non ha fatto capolino nemmeno nei recenti incontri d’inizio anno coi genitori organizzati dai locali plessi scolastici.
dom del 15 settembre 2018
Dove la lingua è del tutto assente
RispondiEliminaCara Olga, quante cose che ignoro, qui oggi ho imparato.
RispondiEliminaCiao e buon inizio della settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso