28 set 2018

Si coltiva anche nelle Valli lo zafferano, oro delle cucine

Uno ti dice “zafferano” e cosa pensi? La prima cosa è sicuramente a un risotto. Poi immagini che i suoi filamenti rossi devono essere pregiati, difficilmente li trovi al supermercato. Mai però immagineresti che si coltivano anche nelle Valli del Natisone.
Nella botanica lo zafferano è come l’oro nella minerologia, ecco perché chi ha deciso di iniziare a produrlo nella nostra zona descrive il suo prodotto biologico come “l’oro del Natisone”.
Nella botanica lo zafferano è come l’oro nella minerologia, ecco perché chi ha deciso di iniziare a produrlo nella nostra zona descrive il suo prodotto biologico come “l’oro del Natisone”. Lo abbiamo incontrato.
Si chiama Andrea Tanda, è un sardo trapiantato in Friuli dal 2006, ha sempre lavorato nell’industria agroalimentare. “La qualifica di responsabile di qualità e produzione di un’azienda per cui lavoravo mi stava stretta, è poi arrivata la crisi economica, mi sono stancato di lavorare come dipendente. Allora è nata l’idea di creare un’attività legata alla coltivazione dello zafferano.”
Come mai lo zafferano e perché nelle Valli del Natisone?
“La madre di mia moglie Laura è di Pulfero. Quella dello zafferano è una coltura tradizionale nel sud-ovest della Sardegna, dove il clima e il terreno sono più favorevoli. Nel 2016 abbiamo avviato una sperimentazione a Pulfero, in un orto, che ha funzionato, così abbiamo aperto un’azienda, che si chiama ‘Fiore del Natisone’, e acquistato un terreno a Biarzo, nel comune di S. Pietro.”
I primi riscontri?
“Oltre le aspettative. Abbiamo voluto fare una scommessa: dare valore a un territorio dal punto di vista produttivo, ma anche fare leva sul fatto che questo territorio è incontaminato. Si presta insomma ad una coltura di tipo biologico. Nel primo anno abbiamo raccolto 130.000 bulbi, che significano circa un kg di zafferano, un ottimo risultato.”
Qual è il ciclo della coltivazione?
“Tra ottobre e novembre si fa la raccolta, una volta all’anno. Nel periodo in cui la pianta inizia a fiorire si iniziano a raccogliere i fiori interi, chiusi per meglio preservare gli stimmi rossi, gli unici a essere commercializzati. Perciò è un lavoro che si fa all’alba, prima che si aprano. Quindi i fiori sono mondati in laboratorio, gli stimmi vengono poi essicati e confezionati.”
La vostra è una vendita diretta, anche attraverso internet. Chi sono i vostri clienti?
“La ristorazione di livello medio-alto. Gli chef che l’hanno provato dicono che è un prodotto di qualità, ha delle note vanigliate che lo distinguono da altri. E poi ci sono i prezzi, alti perché per ottenere un grammo di zafferano ci vogliono dai 250 ai 300 fiori.”

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